Ficarolo (RO), 20 Giugno 2014
Il Blitz nella RSA Istituti Polesani di Ficarolo ha portato i Carabinieri dei NAS, in collaborazione con la Polizia, a dieci arresti per maltrattamenti sugli anziani ospiti della struttura. Tutti gli indagati, medici e operatori socio sanitari, sono impiegati della casa di cura privata per malati psichici in provincia di Rovigo. Le dieci persone sono state arrestate poco prima delle 5 nella mattinata di Venerdì 20 Giugno 2014. Due inservienti stavano svolgendo il proprio servizio nella struttura mentre altri otto sono stati prelevati dalle loro abitazioni.
Tutta la vicenda sul caso degli anziani maltrattati nella RSA Istituti Polesani di Ficarolo
L’indagine era partita a seguito di una denuncia presentata durante il 2013 dai parenti di alcune vittime. Gli ospiti della struttura infatti avevano riportato in varie occasioni lividi ed ecchimosi di dubbia provenienza. Questo aveva portato i familiari ad avere i primi sospetti che li hanno poi portati a voler denunciare i fatti. Secondo l’accusa i maltrattamenti si sarebbero verificati da Dicembre 2012 fino all’arresto dei 10 dipendenti.
La realtà emersa dai controlli di Carabinieri e Polizia, a conclusione di un’indagine in cui la questura si è servita di telecamere nascoste e di intercettazioni ambientali, è una realtà terribile fatta di schiaffi, pugni, soprusi ed umiliazioni di ogni genere alle quali ogni giorno erano sottoposti i malati psichici residenti nella RSA Istituti Polesani di Ficarolo.
Nel paese di Ficarolo la RSA Istituti Polesani era da sempre conosciuta come una struttura modello. Per questo la terribile scoperta ha lasciato esterrefatta gran parte della popolazione locale. Già turbata da un altro caso analogo nella stessa provincia.
I licenziamenti
Nell’Agosto 2014 tutti i dipendenti della casa di cura privata finiti al centro dell’inchiesta vengono licenziati.
I patteggiamenti
Nel Gennaio 2015 quattro dei 10 imputati arrestati hanno subito optato per il patteggiamento concordando una pena con il PM Bombana e accettata dal Gup del tribunale di Rovigo. Gli altri sei, tra cui un medico, affronteranno invece il processo. Nel corso dell’udienza è anche stata rigettata la richiesta di costituzione di parte civile da parte della proprietà degli Istituti Polesani e dei famigliari degli ospiti.
La condanna in primo grado
Il 30 Ottobre 2017 il giudice di Rovigo Barbara Vicario, come richiesto dal PM Bombana al termine della requisitoria del 20 Settembre 2017, ha condannato a tre anni ciascuno le operatrici socio sanitarie Candida Visentini, Daria Furini, Elena Chieregato, Marisa Visentin e Monica Soriani. Il medico Tiziano Gaio invece è stato assolto perché il fatto non sussiste. Gli avvocati difensori impugneranno la sentenza e presenteranno appello confidando ancora nella possibilità dell’assoluzione. Infatti secondo la difesa i fatti contestati sarebbero successi dopo che gli imputati erano già stati licenziati. Invece quando vi lavoravano prestavano servizio in reparti dove non si era verificato alcun episodio.
La condanna in appello
Nel Luglio 2020 la Corte d’Appello di Venezia ridimensiona gli esiti del processo. Vengono assolte da tutte le accuse “per non aver commesso il fatto” e perché “il fatto non sussiste” due delle cinque operatrici condannate in primo grado. Monica Soriani e Daria Furini. Per le altre tre (Candida Visentini, Elena Chieregato e Marisa Visentin) la condanna è invece scesa da tre a due anni di reclusione (pena sospesa) più il pagamento delle spese processuali di 2.880 euro.