Pasian di Prato (UD), 15 Novembre 2017
Direttrice e tre insegnanti sono finite sotto il mirino degli inquirenti e accusate di maltrattamenti fisici e psicologici all’asilo di Pasian di Prato in provincia di Udine. La direttrice e una maestra sono state sospese dal servizio per otto mesi. Le intercettazioni audio e video (protratte per 45 giorni) avrebbero confermato percosse, strattoni, trascinamenti e vessazioni ai danni dei bambini di età compresa tra i 3 ed i 6 anni.
Caso di maltrattamenti all’asilo di Pasian di Prato
L’indagine è partita nell’anno scolastico 2016/2017 a seguito di alcune segnalazioni dei genitori che, preoccupati dallo stato di agitazione dei figli, li hanno spostati in un’altra scuola. La Squadra Mobile conduce complicate e serratissime indagini coordinate dal Procuratore Annunziata Puglia della Procura di Udine e dirette dal Vice Questore aggiunto Massimiliano Ortolan. Mercoledì 15 Novembre 2017 la direttrice e una maestra vengono raggiunte dalla notifica della misura cautelare di sospensione dall’esercizio per 8 mesi. L’ordinanza, richiesta dal Pubblico Ministero, è emessa dal Dott. Matteo Carlisi, GIP del Tribunale di Udine. Il reato ipotizzato è quello di maltrattamento (reato 572 c.p.) nei confronti di bambini molto piccoli.
Per la direttrice e una maestra le contestazioni partono dal 2014. Per una collega più giovane dal 2016.
Gli episodi gravi
Secondo la ricostruzione degli inquirenti i bambini della scuola materna sotto accusa sarebbero addirittura stati rinchiusi per lunghi periodi in uno sgabuzzino.
Non mancavano però le offese e le vessazioni, oltre alle umiliazioni, per esempio in occasione di disegni definiti spesso “schifezze” o “porcherie“. I disegni stracciati e buttati via sotto gli occhi di tutta la classe facevano parte di una quotidianità che certo non permetteva ai bambini una crescita psicologicamente stimolante.
“Incapaci” pare fosse l’appellativo che nella classe suonava più di frequente. Il tutto non senza minare ovviamente l’autostima o la serenità dei piccoli allievi.
Non solo Burnout nelle motivazioni dei maltrattamenti
A differenza di moltissimi casi in cui, apparentemente, i gesti violenti degli operatori sono dovuti a un livello di stress troppo elevata questo caso sembra essere diverso.
Gli inquirenti che hanno visionato le decine di ore di intercettazioni ambientali riferiscono che le violenze non sembrano dettate dal caos o dalla vivacità dei bambini. Raccontano di gesti gratuiti ed immotivati. I fotogrammi mostrano bambini spostati con troppa forza da un posto all’altro o messi a tacere mentre parlano in maniera composta e in linea con la loro età.
L’intervento degli inquirenti
Gli inquirenti intervengono soprattutto a seguito di alcuni episodi che sarebbero potuti terminare con gravi danni per i bambini. In due degli episodi segnalati una delle maestre avrebbe fatto sbattere le gambe di un bambino contro uno dei banchi nell’atto di volerlo spostare da una parte all’altra dell’aula. E poi minacce che terrorizzavano gli alunni sottoposti a “rimproveri in pubblico” davanti ai compagni.
Secondo le ricostruzioni le insegnanti erano solite “prelevare” il bambino “reo” di qualche disubbidienza e portarlo nelle altre classi. Questo pare fosse per loro un buon modo per fargli ammettere in pubblico le sue presunte colpe.
Il patteggiamento
Il 15 Marzo 2019 in sede di indagini preliminari, cioè prima ancora di approdare in udienza davanti al Gup, due maestre e la direttrice scelgono di patteggiare. Le pene sono state applicate dal Gip Daniele Faleschini Barnaba. Nello specifico, un anno e dieci mesi di reclusione per la coordinatrice, un anno per una maestra e un anno e due mesi per l’altra. La quarta maestra risulta ancora indagata.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.