
“Non c’è dubbio che il trattamento riservato dalle imputate ai loro piccoli alunni, secondo regole di comune esperienza e alla stregua dei principi sanciti dalle convenzioni internazionali a protezione dell’infanzia, rappresentino un attentato allo sviluppo psicofisico dei bambini, come qualunque altro evento traumatico che porti il bambino a sperimentare la paura di un danno fisico o di una perdita, a fronte della quale qualsiasi individuo, e a maggior ragione un bambino di pochi anni, si sente sopraffatto fisicamente ed emozionalmente”. Così afferma il GUP Rosa Anna De Palo nelle motivazioni appena giunte della sentenza sui maltrattamenti nell’asilo Arcobaleno di Bari.
Una questione grave
La sentenza Arcobaleno è esemplare in cui il giudice pone l’accento sulla gravità dei fatti: “Appare chiaro che la vicenda non nasce da una disputa tra montessoriani e steineriani e che alle due insegnanti non si rimprovera la scelta di un metodo pedagogico piuttosto che un altro, la scarsa empatia, la rigidità dei comportamenti, il mancato aggiornamento didattico; non le si fa carico di usare modi bruschi e inurbani, toni di voce alterati e spaventevoli. La questione è molto più grave, poiché qui si documentano visivamente strattonamenti,colpi di mano sulla testa, sulla fronte o sulle mani dei bambini, trascinamenti per le braccia, sbattimenti sulla sedia; immobilizzazioni fisiche per un tempo non irrilevante; imprecazioni ed espressioni spregiative. E tutto ciò lo si può constatare persino eliminando l’audio, come suggerisce un difensore, per non subire il condizionamento di quella voce stridula, poiché in questa caso anche il muto è scandalosamente eloquente”.
La condanna
“Una sentenza bella, scritta molto bene, con una condanna forte” commenta l’Avv. Giulio Canobbio, difensore di alcune famiglie coinvolte. Natalina Stufano e Luigia Corona sono state infatti condannate a 5 anni, ridotti a 3 anni e 4 mesi per beneficio del rito abbreviato. Interdette dai pubblici uffici per cinque anni, condannate al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno (da liquidare in altra sede) a coloro che si erano costituiti parte civile. In favore di alcuni, è stato anche disposto il pagamento di una somma a titolo provvisionale.
Canobbio: riconoscere la violenza assistita
“L’unico motivo di doglianza è questo, che non sia stata concessa provvisionale nei casi di violenza assistita, nonostante questa sia citata nella sentenza. La violenza assistita è quel complesso di ricadute di tipo comportamentale, psicologico, fisico, sociale e cognitivo sui soggetti costretti ad assistere a episodi di violenza. Un danno su un singolo bambino è danno per tutti, come rilevato in recenti sentenze di maltrattamento e come avremo modo di approfondire in appello: mentre un bambino subisce violenza, i compagni entrano in una condizione di terrore che la stessa violenza possa essere rivolta a loro stessi”.
La Via dei Colori onlus è l’associazione punto di riferimento in Italia per minori e minoranze vittime di maltrattamenti in strutture scolastiche e assistenziali. Attualmente, oltre a effettuare ricerca e formazione nell’ambito della prevenzione agli abusi, segue più di 600 famiglie offrendo consulenza tecnica legale, psicologica e di orientamento, dando il proprio supporto a oltre 100 processi in Italia.