Buguggiate (VA), 23 Giugno 2022
La direttrice e una maestra sono indagate e raggiunte da misura cautelare con l’accusa di maltrattamenti in un asilo nido privato di Buguggiate, in provincia di Varese. La notizia è stata resa nota dalla Procura della Repubblica di Varese attraverso un Comunicato Stampa ufficiale diffuso poi da ANSA nella giornata del 23 Giugno 2022. I bambini ospiti della struttura sarebbero stati vessati e addirittura percossi dalle due donne indagate a seguito della denuncia di alcune famiglie.
Caso di maltrattamenti in un asilo nido privato di Buguggiate: direttrice e una maestra indagate
Le indagini partono nel Maggio 2022 a seguito della segnalazione di alcune famiglie i cui figli frequentavano l’asilo nido in questione. Secondo un articolo di FanPage soprattutto un padre aveva maturato fortissimi sospetti. Suo figlio infatti manifestava i classici campanelli di allarme di cui parliamo sempre: nello specifico gridava e piangeva in maniera inconsolabile ed inusuale ogni mattina prima di essere portato all’asilo.
Le intercettazioni
A valle della denuncia dei genitori e dell’apertura del fascicolo per il reato di Maltrattamenti (572 c.p.), gli investigatori hanno installato di nascosto delle microcamere all’interno della struttura sotto accusa. Le intercettazioni, rilevate dai Carabinieri della Stazione di Azzate, coordinati dalla Procura della Repubblica di Varese, avrebbero confermato i dubbi sorti nelle famiglie immortalando tutti i comportamenti violenti posti in essere da entrambe le educatrici.
Nelle immagini registrate dalla procura appaiono lampanti schiaffi, spintoni ed urla ai danni di bambini piccolissimi. Azioni abituali e ripetitive, umilianti, vessatorie e potenzialmente pericolose per il benessere psico-fisico dei bambini e delle bambine ospiti della struttura. Questa abitualità e pericolosità dei gesti ha portato il Gip a configurare l’incriminazione per maltrattamenti come da codice.
Al momento dello scandalo l’asilo nido privato ospitava circa 20 bambini, tutti dai pochi mesi ai 3 anni, divenuti parti offese dal reato.
La misura cautelare
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Varese, riscontrati i “gravi indizi di colpevolezza”, ha richiesto per le due donne, di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, la misura cautelare di divieto di avvicinamento al Comune atta a fare in modo che le indagate non possano fuggire, reiterare il reato o inquinare le prove. L’ordinanza è stata notificata dai Carabinieri della Stazione di Azzate mercoledì 22 giugno 2022. Il provvedimento cautelare richiesto dalla Procura prescrive alle indagate l’obbligo di dimora in un Comune diverso da quello della struttura educativa in cui lavoravano.
Nei prossimi giorni saranno chiamati i genitori per rilasciare Sommarie Informazioni Testimoniali (SIT) che permetteranno agli inquirenti di completare il quadro generale. Sarà quindi importante che le famiglie vengano supportate psicologicamente e legalmente, non solo per la fatica che questo momento così delicato comporta, ma anche affinché riescano a esprimere e fornire più informazioni possibile circa i sintomi e lo stato psico-fisico dei propri figli.
Il commento della deputata di Forza Italia
Come riportato in un articolo su La Prealpina, Annagrazia Calabria, deputata di Forza Italia, firmataria fra le altre cose del DDL sulle telecamere fermo da anni al Senato, ritiene i tempi intercorsi fra la denuncia dei genitori e l’installazione delle telecamere un “ritardo inaccettabile”.
“Si conferma l’urgenza di varare definitivamente la legge sull’adozione di sistemi di videosorveglianza in asili e strutture socioassistenziali per anziani e disabili”. Ha dichiarato la deputata. “Il testo a mia prima firma, approvato da tempo alla Camera, continua ad essere fermo al Senato. Mentre il Parlamento ritarda e non decide, ci sono persone deboli che soffrono. Questa inaccettabile inerzia deve finire: serve una normativa a tutela di chi non può difendersi da solo”. Sull’argomento Ilaria Maggi presidente de La Via dei Colori ribadisce: “Fin quando non verranno valutate adeguatamente le variabili che concorrono all’insorgenza del maltrattamento e non verrà ideato un serio protocollo di prevenzione olistico e studiato sulla base delle risultanze di studi accurati e scientifici sul fenomeno, è altamente improbabile che le telecamere installate in luoghi noti ai potenziali responsabili e visionabili solo a valle di denunce, possano essere ritenute anche lontanamente “preventive”. Sarebbe senza ombra di dubbio indispensabili a velocizzare i tempi di indagine ma non sempre e comunque non preverrebbero i casi di maltrattamento ormai all’ordine del giorno. Anzi. Come in diversi casi di cui ci siamo occupati in prima linea con i professionisti della nostra Commissione Tecnica, potrebbero risultare addirittura un ostacolo al raggiungimento di una verità oggettiva e scevra da pregiudizi.”
Le dichiarazioni del presidente de La Via dei Colori onlus
Come molto spesso accade i genitori hanno ricevuto l’orribile informazione che li riguardava come una doccia fredda. La mattina del 23 Giugno 2022 infatti, arrivati per lasciare i bambini nell’asilo come ogni giorno, lo hanno trovato chiuso. Circostanza che li ha lasciati sorpresi nonchè in difficoltà per l’assenza di preavviso e di avvertimento.
“Purtroppo per la nostra esperienza, i danni psicologici e anche logistici derivanti da situazioni come questa a danno delle famiglie sono sempre sottostimati ma invece dovrebbero sempre di più essere riconosciuti come parte integrante del danno.”
Dichiara Ilaria Maggi, presidente de La Via dei Colori Onlus ed esperta in prevenzione, analisi, gestione e superamento del trauma da maltrattamento infrastrutturale.
Il sindaco di Buguggiate
Matteo Sambo, sindaco di Buguggiate, nonostante le indiscrezioni davvero forti degli inquirenti, supportate anche dalle intercettazioni ambientali, si dice incredulo e invita alla cautela. Dopo aver sottolineato in maniera netta la distinzione tra l’asilo nido privato sotto accusa e la scuola dell’infanzia comunale, ha invitato tutti a non lasciarsi prendere dall’emotività. “Comprendo l’indignazione – dichiara il primo cittadino – ma lasciamo che le indagini facciano il loro corso.”
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.