Quali sono i sintomi più comuni dei maltrattamenti? Da alcuni anni La Via dei Colori ha istituito l’Osservatorio sulle Relazioni Educative e di Cura (OREC) che si occupa di raccogliere dati ed informazioni utili allo studio e al monitoraggio di tutte le variabili legate al fenomeno dei maltrattamenti infrastrutturali.
Le perizie, nonché tutti i dati raccolti negli oltre 7000 contatti arrivati alla nostra associazione nei primi 7 anni di lavoro, ci hanno permesso di identificare delle analogie molto importanti.
L’analisi dei sintomi dei maltrattamenti, ovvero le modalità con cui i bambini manifestano disagio in caso di maltrattamenti o abusi, ci ha permesso di identificare dei campanelli di allarme che accomunano in larga parte tutti i casi di cui ci occupiamo.
Il comune denominatore del disagio è il cambiamento negativo apparentemente immotivato
Nelle migliaia di segnalazioni accertate, abbiamo riscontrato che tutti i sintomi sviluppati dai bambini o in generale dalle vittime di maltrattamenti infrastrutturali sono accomunati da un cambiamento negativo apparentemente immotivato.
Ecco perché fra le prime cose che dovrebbero richiamare la nostra attenzione ci sono i cambiamenti repentini nell’usuale modo di fare dei nostri cari che non siano riconducibili a fatti conosciuti del loro quotidiano familiare.
Un bambino che, abituato a dormire sereno, d’improvviso inizia a lamentarsi o a svegliarsi frequentemente con incubi o pianti inconsolabili, è sicuramente un campanello di allarme da non sottovalutare. Specialmente se ciò accade in concomitanza con altri segnali tipo il diventare improvvisamente irascibile e lunatico, o mettere in atto giochi violenti.
Un’altra cosa a cui fare particolarmente attenzione sono le frasi e gli atteggiamenti nuovi e lontani da quanto appreso e vissuto in casa. Ad esempio parole di un dialetto non conosciuto o parole non usate abitualmente in famiglia.
I sintomi più comuni dei maltrattamenti infrastrutturali
I sintomi più comuni dei maltrattamenti infrastrutturali nelle vittime sono veri e propri campanelli di allarme. Se riscontrati occorre interpretarli con l’aiuto di persone esperte in modo da rilevarne la possibile fonte e l’effettiva gravità.
Tra i più noti troviamo:
Segni più o meno evidenti di percosse o incuria
Uno dei campanelli che innescano più dubbi sono ovviamente i segni evidenti di percosse. Non sempre però si riesce a comprendere se possano provenire da usuali “bisticci” fra pari o se invece possano provenire dalle temute punizioni corporali. Ci sono senza dubbio lesioni che più delle altre dovrebbero metterci in allerta come ad esempio le lussazioni da tiro: difficile che avvengano per mano di un bimbo di pochi anni. Sintomo cui si dà sempre importanza troppo tardi è l’incuria. Un bimbo che venga riconsegnato sovente con le feci secche nel pannolino (segno che non è stato cambiato per molto tempo), assetato o affamato, potrebbe essere il segnale di una scarsa attenzione da parte degli adulti di riferimento.
Giochi troppo violenti o punitivi
Ci sono sicuramente periodi dello sviluppo dei bambini che comprendono la scoperta del corpo e anche la fisicità. È possibile che, imitando magari qualche compagno, un bimbo possa diventare un po’ “manesco” e nella stragrande maggioranza dei casi, non c’è nulla di cui preoccuparsi se non spiegare che la violenza non è mai una buona soluzione. Ci sono però atteggiamenti che meritano particolare attenzione e sono quei giochi così detti di ruolo dove ad esempio i bambini tendono ad imitare comportamenti che non possono aver visto in film, dai genitori o in situazioni che frequentano abitualmente. Parole od offese che in casa non vengono usate o “punizioni eccessive” a cui il bambino non può aver mai assistito. Nella nostra esperienza sovente abbiamo incontrato bambini che chiudono le bambole in punizione nell’armadio, o che le mettono faccia al muro. Questi sono campanelli di allarme molto forti e che lasciano pochi dubbi. In questo caso è prudente mettersi immediatamente in contatto con un professionista specializzato che possa guidare adeguatamente prima sull’identificazione del problema e successivamente sull’eventuale da farsi.
Insorgenza apparentemente immotivata di nuove paure e ansie
Nelle numerose segnalazioni giunte al Numero Verde, spesso ci siamo trovati di fronte a bambini che improvvisamente manifestavano paure che fino a poco prima non avevano. La paura del buio o del lupo sono le più comuni ma anche paure apparentemente immotivate come quella dei dinosauri di plastica (che magari al solo vederli li gettano nel terrore) o della polizia e così via dicendo. Un bimbo che non ha mai avuto paura di qualcosa, qualora cambi idea deve aver avuto un’esperienza collegata, non per forza traumatica, che l’abbia innescata. È importante tentare di capire cosa abbia fatto insorgere la paura o la mania e successivamente decidere il da farsi.
Insorgenza di manie e ossessioni
Così come per le paure, a volte il disagio sfocia in manie e ossessioni particolari: accendere e spegnere la luce, mettere ossessivamente in fila e divisi per colore i propri giochi, la mania dell’ordine e/o della pulizia (sia personale che dell’ambiente) sono solo alcuni dei sintomi. Anche in questi casi, è sempre opportuno consultare un professionista specializzato per verificare la natura dello stesso e l’eventuale azione da intraprendere.
Frequenti sbalzi d’umore e reazioni esagerate
I maltrattamenti in genere ma a maggior ragione quelli infrastrutturali, tendono a minare la stabilità emotiva delle persone in genere ma in special modo bambini e le persone indifese come anziani e disabili. Questo causa un’insicurezza di fondo che sfocia in sbalzi d’umore simili a quelli ormonali.
Insorgenza di tic e gesti tipici delle situazioni d’ansia
Mangiarsi le unghie, mordersi il labbro fino a farlo diventare rosso o il polsino della giacca. Gesti analoghi sono tipici delle condizioni di ansia che possono scaturire da eventuali abusi o maltrattamenti. Come tutti gli altri campanelli di allarme, occorre essere supportati da un esperto che valuti, identifichi la causa e consigli la strada migliore.
Enuresi
Bambini già “spannolinati” che tornano a farsi la pipì addosso sia nelle ore diurne che notturne.
Per scoprire di più sull’enuresi leggi l’approfondimento cliccando QUI.Encopresi
Difficoltà a gestire il controllo sfinterico e quindi difficoltà a trattenere le feci ma anche, all’opposto, rifiuto categorico a defecare anche per molti giorni.
Per scoprire maggiori informazioni sull’encopresi leggi l’approfondimento cliccando QUI.Insonnia e disturbi del sonno
Insonnia o frequenti risvegli notturni con o senza incubi e/o pianto inconsolabile o meno. Per avere maggiori informazioni sull’insonnia leggi l’approfondimento cliccando QUI.
Anoressia, bulimia e disturbi dell’alimentazione
Inappetenza o eccessivo consumo di cibo, spesso smodato. Eccessivo consumo di cibi dolci o di acqua specialmente nei giorni feriali e di frequenza nella struttura di riferimento.
Ansia da separazione
Difficoltà a gestire la separazione dall’adulto di riferimento. Per avere maggiori informazioni sull’ansia da separazione leggi l’approfondimento cliccando QUI.
Disturbo dell’attaccamento
Difficoltà nella gestione dei rapporti interpersonali con gli adulti di riferimento o in generale con gli adulti. Si sono sovente riscontrati casi di attaccamenti disfunzionali ed eccessivi ma anche, al contrario, eccessiva facilità di contatto con estranei. Per avere maggiori informazioni sul disturbo dell’attaccamento leggi l’approfondimento cliccando QUI.
Mutismo selettivo
Molti bambini, anziani o persone affette da disabilità e affidate a strutture, si rifiutano categoricamente di rispondere soltanto a certe domande. Spesso si trincerano dietro un “tutto bene” oppure a un “non ne voglio parlare”. Altre volte capita che in determinate situazioni (per esempio in mezzo alla folla o nell’ambiente scolastico) si chiudano in un completo e forzato mutismo che invece superano in altri contesti (ad esempio fra le mura domestiche). Questo fenomeno si chiama “mutismo selettivo” ed è un campanello di allarme spesso sottovalutato. Per maggiori informazioni sul mutismo selettivo leggi l’approfondimento cliccando QUI.
Pianti inconsolabili per motivazioni apparentemente futili
Pianti inconsolabili apparentemente immotivati o comunque non commisurati alla plausibile causa, scatti d’ira improvvisi o stati umorali altalenanti sono alcuni dei sintomi dei maltrattamenti riscontrati nei numerosi casi presi in esame dal nostro Osservatorio.
Scarica la Locandina sui Campanelli di allarme cliccando QUI e aiutaci ad informare. Puoi stamparla e portarla dal tuo pediatra o nelle bacheche dei luoghi frequentati da bambini e famiglie. La corretta informazione è la prima forma di prevenzione!
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I CAMPANELLI DI ALLARME
Esistono alcuni sintomi che possono identificare la presenza di un possibile maltrattamento. Scopri quali sono e come riconoscerli!
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