Cosa prova un genitore quando, dopo il maltrattamento del proprio bambino, deve affrontare il suo ritorno a scuola ed affidarlo ad altre mani? Ce lo racconta bene una mamma de La Via dei Colori.
Come affrontare il ritorno a scuola dopo un maltrattamento su nostro figlio
Le paure e la sfiducia
E così da settembre la mia bambina ha iniziato a frequentare la nuova scuola. Le paure erano tante, e tanta la sfiducia nei confronti di chi si deve occupare di lei durante la mia assenza. Quelle ore sembravano non passare mai. All’una correvo a prenderla, e a ogni suo “sai, mamma, oggi…” il cuore mi sobbalzava fino ad arrivarmi in gola.
Nuovi racconti e la gioia di andare a scuola
Poi, invece, i suoi “sai, mamma oggi” non erano altro che “ho colorato“, “mi sono divertita tanto“, “la maestra ci ha insegnato tante cose belle“, “abbiamo giocato insieme alla maestra“, “guarda, mamma, la maestra mi ha regalato la Madonnina“, “ho mangiato tutto“, “la maestra mi fa divertire: fa scoppiare la carta delle brioches“. Insomma, frasi che non avevo mai sentito prima. Torna sorridendo, abbraccia e bacia le sue maestre e il giorno dopo non vede l’ora di tornare a scuola e guai a saltare un giorno.
Non tutte sono maestre cattive, ora vedo il lato migliore
Mi devo ricredere, egoisticamente avevo pensato che fossero tutte “cattive”, che tutte fossero uguali e non potevo più fidarmi o voltare le spalle affidando loro la cosa più importante che ho. Non è così, ora vedo il lato migliore, vedo tutto diverso anche se ancora mi preoccupo per un “sai, mamma, oggi“. Anche se non so come si chiuderà la storia in cui siamo dentro. Mi auguro solo una cosa: spero che tutti i bambini che hanno subito maltrattamenti possano tornare a sorridere e a rimarginare le loro ferite.