Irene Curcio è una delle prime mamme arrivate su La Via dei Colori
Irene è una donna e mamma stupenda, fondatrice e membro del Comitato Direttivo dell’Associazione Genitori a Scuola – Conselice. Fedele aiuto e amica de La Via dei Colori. Ma non solo. Nonostante si sia sentita mamma in colpa Irene è forte e una delle creatrici del motto ormai famosissimo e che usiamo spesso “Guai a Chi Molla”!
Irene si sentiva una mamma in colpa per aver scelto la scuola sbagliata
“Mi hanno chiesto di presentarmi e di raccontare come ho conosciuto l’Associazione de La Via dei Colori e non credo sia affatto un compito semplice, ma ci provo!
Sono Irene ed ERO una mamma in colpa.
Perché è così che ci si sente quando scopri che tua figlia è stata in un asilo ‘lager’ per quasi un anno e mezzo mentre tu non immaginavi assolutamente niente.
Ricordo di aver perso il sonno per diversi giorni, dopo aver appreso dalla TV che a Conselice erano state arrestate due delle ‘maestre’ di mia figlia”.
La notizia dei maltrattamenti arriva sempre come uno Tsunami
“Così ecco mille fazzoletti per terra, un computer davanti e i video dell’Asilo Cip e Ciop che andavano per ore. Perché i video del nostro asilo non erano in rete e io avevo assolutamente bisogno di capire quello che non avevo mai visto.
Poi capitò che una notte, digitando su google “asilo Cip e Ciop”, mi apparve un articolo: una certa Ilaria Maggi parlava dell’associazione de La Via dei Colori. Ecco come da quel periodo nero di pianto, di sentirmi una mamma in colpa e pavimenti seminati di fazzoletti sono arrivata qui a raccontarvi di come io ho trovato la forza di NON MOLLARE.”
La rinascita dai maltrattamenti è una strada lunga e difficile
“E’ stato ed è un percorso duro, ma finalmente mi sono spiegata tante cose. Per molto tempo, pensare a quelle ‘maestre mostro’ mi aveva fatto sentire una madre sbagliata. Adesso invece non lo sono più, anzi adesso so che non lo sono MAI stata.
Purtroppo non credo sia possibile descrivere cosa accade e forse, solo chi ha vissuto tutto questo sulla propria pelle può davvero comprendere come ti cambi la vita. Io vorrei però che nessuno dovesse capire cosa si prova. Per questo sono qui con la mia esperienza a spiegare e mettere a disposizione di chi ci legge, cosa in questi anni difficili abbiamo imparato”.
Maltrattamenti all’asilo: il primo campanello di allarme suona dentro il cuore
“Vorrei dire alle tante mamme ed ai papà che ci leggono di ascoltare il proprio cuore, fidandosi delle proprie sensazioni e dell’istinto che raramente sbaglia nell’intuire i segnali dei propri figli. Quando qualcosa non va spesso, io per prima, si è portati a pensare che sia colpa nostra. Che magari in casa lavoriamo troppo, litighiamo troppo, corriamo troppo, puliamo troppo o troppo poco, ma la verità è che purtroppo a volte sarebbe meglio tenere gli occhi aperti su ciò che accade intorno ai nostri figli. Se qualcosa non va non possiamo pensare sempre che sia per colpa Nostra”.
Se avete un dubbio chiedete aiuto senza vergognarvi
“Un’altra cosa importantissima che vorrei dire è che non dobbiamo vergognarci mai di chiedere, di parlare, parlare e parlare dei dubbi e delle sensazioni.
Non sempre parlare dei propri dubbi con le altre mamme della classe o della scuola, col proprio figlio, con le amiche che hanno il bimbo in altre strutture per capire se solo vostro figlio/a ha certi comportamenti o anche altri è la scelta più giusta. Ma chiedere agli altri le proprie sensazioni invece aiuta sempre. Capire cosa fare in caso si abbia il dubbio di essere in presenza di maltrattamenti a scuola non è facile. Ma sicuramente se ci fossimo confrontati fra genitori magari avremmo intuito che cinque o sei dubbi insieme creano una certezza!
Chiedete qui o su facebook consigli o domande di ogni genere, senza paura che siano futili o banali, perché TUTTO CIÒ che riguarda i nostri piccoli, vale la pena di essere valutato con attenzione”!
Fidatevi del vostro istinto di genitori e chiedete consiglio a professionisti specializzati
“Siate sicuri del vostro Amore e non dubitate mai di voi stessi, perché mamme e papà in realtà ci si nasce al contrario di quel che si dice!
Dunque eccomi qua. Sono Irene, la madre di due bimbe dolcissime ed è così che piano piano ho preso tutto il dolore che ho provato, l’ho condiviso con altri genitori e l’ho trasformato in qualcosa di bello”!
Da una brutta esperienza abbiamo fatto sorgere un’associazione
“Nel Gennaio del 2011 abbiamo scoperto che nell’asilo dei nostri bimbi a Conselice (Ravenna) da mesi accadevano fatti analoghi a quello del Cip Ciop. A distanza di neanche un anno abbiamo creato insieme ad altri genitori coinvolti in quella terribile storia l’Associazione Genitori a Scuola – Conselice.
Vorremmo insieme ad Ilaria dare la forza ad altri genitori che hanno bambini maltrattati affinché non si lascino sopraffare dal dolore. Dare un appoggio alle famiglie coinvolte fin dal primo momento come noi lo abbiamo avuto da La Via dei Colori. Occorrono tante cose quando fatti del genere ti si rovesciano addosso all’improvviso, ma la cosa che serve di più è il sostegno morale e la condivisione, i consigli, il sapere che si può uscirne fuori”.
Si può far uscir del buono da un caso di maltrattamenti a scuola ma non si deve mollare MAI
“Noi siamo qua, tutti insieme, per sostenervi ed aiutarvi ad avere la giustizia che si meritano i nostri figli e per dimostrare al mondo, che chi sbaglia deve pagare, e chi sapeva e non ha denunciato è colpevole come chi ha usato la violenza! Vorrei aiutare ogni mamma in colpa che però colpa non ha. Noi siamo qui per dire a TUTTI che NON MOLLEREMO!
Concedetemi queste ultime righe e perdonatemi se mi dilungo, ma voglio ringraziare Ilaria che per me è un angelo, il mio compagno Davide che cammina al mio fianco, le mie amiche e la mia famiglia che mi hanno ascoltata per ore”.
I nostri bimbi sono la nostra forza e per loro dobbiamo lottare
“Vorrei poi ringraziare una persona in particolare, la più forte di tutte ovvero mia figlia che mi ha insegnato quanto insieme possiamo risolvere tutto.
Mi ha insegnato a capire che anche se a volte usa la violenza come altri hanno fatto con lei, in realtà non lo vorrebbe fare e che se usa brutte parole come altri hanno fatto con lei per tanto tempo, in realtà ha cose bellissime dentro il cuore.
Il suo corpo forse non ha lividi ma nelle sue lacrime c’è tanto di quel dolore che quando passo ore ad asciugarle e a parlarle, vorrei solo poterle promettere che prima o poi, quelle lacrime saranno solo risate.
Le dico: “Scusa amore per non averti capita prima, ti prometto che un giorno sarai fiera di me. Spero riuscirai a perdonarmi quando capirai che dopo aver saputo cosa ti era successo, ho fatto anche l’impossibile pur di renderti giustizia e d’impedire che quelle “persone” facciano ancora del male ad un altro bambino. Otterremo la giustizia che ti meriti al grido di GUAI A CHI MOLLA, perché tu, piccola mia, sei stata tanto forte e adesso io lo sarò per te!”