
“Il Comune di Pistoia è stato ritenuto responsabile di inesatto adempimento, quale gestore dell’asilo nido, dell’obbligazione di vigilanza e tutela dell’incolumità personale del minore”.
“Finalmente dopo 5 anni il capitolo giustizia per Mattia ha inizio. Oggi è stata accertata la piena responsabilità della struttura dove Mattia era stato lasciato in custodia alle maestre.”
Così Caterina Innocenti, mamma del piccolo Mattia Pierinelli, il bimbo che il 2 dicembre 2009, a soli 9 mesi, è entrato in coma mentre giocava all’Asilo Nido Lago Mago di Pistoia.
“Nessuna condanna – continua Caterina – potrà mai riportare in vita il mio piccolo ma chi ha sbagliato è giusto che venga punito. Abbiamo sempre creduto nella giustizia italiana e Mattia ha avuto giustizia! Adesso forse con più serenità possiamo ricominciare a vivere.”
Giustizia per Mattia Pierinelli
L’avvocato della famiglia Pierinelli, Maurilio D’Angelo, del Foro di Roma:
“Con sentenza del 30 settembre 2014, pubblicata in data odierna, il Tribunale di Pistoia, in persona del Dott. Sergio Garofalo, accogliendo l’azione da me proposta nell’interesse di Caterina Innocenti e Riccardo Pierinelli, ha condannato il Comune di Pistoia al pagamento in favore dei miei assistiti al pagamento delle seguenti somme:
1) euro 7.250,00 a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale iure hereditatis;
2) euro 393.588,00 a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale iure proprio in favore di Riccardo Pierinelli;
3) euro 393.588,00 a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale iure proprio in favore di Caterina Innocenti;
3) al pagamento delle spese di giudizio.
Nelle motivazioni della sentenza, che consta di 27 pagine, oltre ad un lungo excursus giurisprudenziale rispetto all’orientamento della Suprema Corte di Cassazione in materia, il Giudice del Tribunale di Pistoia ha concluso nel senso che non è dubitabile che Mattia Pierinelli abbia subito il trauma dopo le ore 10.00 del 2 dicembre 2009 e ragionevolmente poco prima delle 12.20.
Inoltre, ha ritenuto evidentemente infondate (e comunque non contrastanti con le conclusioni dei consulenti tecnici nominati Prof. Cama e Rossi), la strumentali affermazioni, peraltro anche inammissibili, che possano ricostruire diversamente i fatti storici. Le tesi del Comune sono state rigettate perché totalmente infondate, sotto ogni profilo. Il Comune, quindi, è stato ritenuto responsabile di inesatto adempimento, quale gestore dell’asilo nido, dell’obbligazione di vigilanza e tutela dell’incolumità personale del minore”.
“Non può negarsi l’enorme soddisfazione morale ancor prima che giuridica per l’esito”, conclude l’Avvocato D’Angelo. “La sentenza, indipendentemente dal quantum del risarcimento riconosciuto (sul quale si faranno le opportune valutazioni giuridiche dopo un attento esame), appare idoneamente motivata; l’impianto probatorio, assolutamente non scalfibile anche sotto il profilo squisitamente medico legale, è una soddisfazione morale per i genitori, dopo anni di difficili battaglie.”
Ilaria Maggi, presidente de La Via dei Colori
“Siamo felicissimi di questa sentenza. Le famiglie ed i bambini di oggi e domani hanno il Diritto di poter continuare a credere che gli asili e le scuole siano posti sicuri. La Via dei Colori da anni s’impegna quotidianamente affinché questo sia possibile. Ecco perché, stretti a Caterina e Riccardo che non hanno mai mollato, siamo felici che finalmente almeno una parte di questa storia abbia visto la luce e la giustizia che meritava.”
Per approfondimenti sulla vicenda giudiziaria leggi l’articolo:
Maltrattamenti sbs: la storia di Mattia in un asilo di Pistoia.
(A cura di Benedetta Maffia)