
Milano, 12 Dicembre 2016
La difesa di Milena Ceres (la maestra che morde i bambini, arrestata in flagrante lo scorso 27 Luglio insieme al compagno Enrico Piroddi, titolare dell’asilo Baby World di Viale Sarca a Milano, con l’accusa di maltrattamenti e lesioni aggravate) ha chiesto il patteggiamento della pena. Questo a seguito della richiesta di giudizio immediato da parte del pubblico ministero presso il Tribunale di Milano, e sul quale il prossimo 14 dicembre è atteso il pronunciamento del giudice per le indagini preliminari, Valerio Natale. La richiesta formulata dalle parti è di due anni e nove mesi di reclusione.
L’avvocato Giulio Canobbio che assiste 11 delle 13 vittime del Baby World
“Si tratta di una richiesta inaccettabile. Il patteggiamento contempla infatti la concessione delle circostanze attenuanti generiche, che porterebbero di fatto la Ceres a evitare la pena detentiva: due anni sono il limite per la sospensione condizionale, tre quelli per l’affidamento in prova”.
“Inoltre – aggiunge Canobbio – non si capisce nemmeno il motivo per cui alla maestra dovrebbero essere concesse le attenuanti: la Ceres, cui sono stati contestati 25 episodi di maltrattamento in tre mesi di intercettazioni ambientali, compreso un morso a un bambino, non ha mostrato alcun segno di ravvedimento o anche solo di comprensione circa la gravità della propria condotta. Andrebbe ricordato inoltre che la donna, 36 anni, nascondeva hashish per uso personale all’interno dell’asilo e operava in una struttura con quattro educatori per 13 bambini, rapporto che sinceramente escluderebbe ogni rischio di stress da eccessivo lavoro”. Per questo e altri motivi ancora, “il 14 dicembre di fronte al gip sosterremo l’impossibilità, nel caso della Ceres, della concessione delle circostanze attenuanti generiche“.
Ilaria Maggi, presidente de La Via dei Colori (LVdC)
“Riteniamo che questo patteggiamento sarebbe un altro schiaffo per queste famiglie ed una pena insufficiente per due motivi. Il primo riguarda i danni. Le casistiche registrate dal nostro Osservatorio Relazioni Educative e di Cura mostrano che nelle centinaia di casi sin qui seguiti, i danni psicologici riportati dalle vittime hanno un percorso di guarigione lungo e talvolta incerto. Il secondo riguarda l’entità della pena. Con una pena così breve la maestra potrebbe, senza un giorno di carcere e in breve tempo, tornare a esercitare la sua professione, magari ripetendo gli errori del passato e segnando la vita di altri bambini che saranno sottoposti in futuro al suo “metodo educativo.”
Per approfondimenti sulla vicenda giudiziaria della maestra che morde i bambini leggi il nostro articolo dedicato.