Bicocca (MI), 27 Luglio 2016
Morsi e percosse erano i maltrattamenti nell’asilo nido privato Baby World di Milano, nel quartiere Bicocca, riservati ai piccoli ospite della struttura. Il titolare Enrico Luigi Piroddi, 35 anni, e la coordinatrice irpina di Caposele Milena Ceres, sua compagna e promessa sposa di 34 anni, sono stati arrestati e condotti dai Carabinieri a San Vittore con l’accusa di percosse e lesioni. La misura cautelare notificata è per lui di sospensione dal servizio per un anno, per lei gli arresti domiciliari. Quindici bambini, tra i 2 mesi ed i 3 anni, sarebbero stati legati alle sedie con corde e cinghie oltre che rinchiusi negli stanzini bui.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti nell’asilo nido Baby World in Bicocca a Milano
L’episodio che porta all’arresto è quello di un morso adulto inferto ad un bambino di due anni. Esattamente sul collo nel punto più vicino all’orecchio. Avrebbe reso necessarie le cure mediche nella Clinica De Marchi con una prognosi di 10 giorni.
Milena Ceres, “un’elevata capacità criminale”
Incensurata e con due lauree (Lettere e Scienze dell’educazione), Milena Ceres sarebbe stata in passato segnalata in Prefettura per uso di marijuana. Secondo i giudici la donna avrebbe “un’elevata capacità criminale” e non sarebbe in grado “di controllare gli impulsi violenti“; si legge infatti nel dispositivo che la donna “non ha mostrato di possedere nessuna consapevolezza del disvalore della condotta, reputando quel comportamento, le botte, le offese e le urla normali, addirittura un consolidato modello educativo“.
Le dichiarazioni
“Se io piazzassi telecamere in ogni casa con figli minori – ha detto Piroddi a un giornalista – crede che non troverei un episodio un po’ violento? Ma questo non significa non voler bene. Nei video forse i modi erano bruschi, mentre il fatto che i bimbi fossero legati non è vero. Erano normali cinture di sicurezza che hanno tutte le sdraiette”. “Quando abbiamo saputo degli arresti eravamo molto titubanti, conoscendo il titolare e la coordinatrice – ha detto Dario Caputo, amministratore della società di Franchising Baby World S.r.L. del quale l’Asilo di Bicocca fa parte. “Ci siamo convinti solo guardando il filmato… erano assolutamente qualificati ed in possesso di tutti i requisiti, lei addirittura con due lauree, tra l’altro prossimi a diventare marito e moglie e questo dava ancora più fiducia, mai avremmo immaginato che potevano fare una cosa del genere“.
Il sequestro di persona
Il PM si oppone al Tribunale del Riesame, impugnando la decisione del GIP di Milano Stefania Pepe e richiedendo i domiciliari anche per il titolare perché i bambini venivano legati con “delle cinghie e costretti a stare al buio, chiusi in una stanza, come forma di punizione“. Secondo la ricostruzione, uno dei piccoli si sarebbe anche procurato delle ferite nel tentativo di liberarsi. Ecco perché il PM chiede che venga contestato anche il reato di “sequestro di persona”. I legali della difesa, Avv. Paola Boccardi e Jacopo Pensa, sostengono che “i bambini sono sempre rimasti all’interno dell’asilo. Perché si possa configurare il sequestro di persona, invece, gli educatori avrebbero dovuto portarli in un luogo diverso, non basta metterli in una stanza diversa rispetto ai compagni”. E affermano inoltre che per poter configurare questo tipo di reato, i bimbi avrebbero dovuto “percepire distintamente di essere privati della libertà personale”, cosa non possibile in tenera età. In aula, il PM Gallo – in congedo di paternità – è sostituito dal PM Antonio Cristillo. Il TdR rigetta il ricorso.
Il clima di terrore
Secondo la ricostruzione fatta grazie a 115 giorni di intercettazioni, partite dopo segnalazione di due ex dipendenti, nell’asilo nido regnava era un clima di terrore. In una delle registrazioni Piroddi avrebbe chiesto alla sua compagna il perché di tanti lividi su un bambino e di una certa macchia rossa sulla faccia. Lei avrebbe risposto: “No, stavolta no, io le botte gliele ho date sulla testa.”. Al che lui: “Ah ok allora passagli la crema sul viso così poi non si vede più niente“.
Il Comune
Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, intervistata sulla vicenda dei maltrattamenti nel nido Baby World proclama: “E’ un asilo privato appartenente al Franchising che ha ricevuto l’accreditamento del comune nella scorsa tornata credo.”
Il Comune dichiara poi che si costituirà parte civile.
Purtroppo la provincia lombarda non è nuova a questo genere di episodi. Ricordiamo infatti il caso emerso nel Maggio 2014 e quello emerso nel Giugno 2013.
Patteggiamento per Milena Ceres
Il PM chiede il giudizio immediato ma Milena Ceres chiede il patteggiamento della pena. Patteggiamento accolto il 14 dicembre 2016: due anni e nove mesi di reclusione.
Leggi il COMUNICATO STAMPA.
Altre maestre coinvolte
Il Pubblico Ministero Gianfranco Gallo conclude le indagini preliminari. Emergono le figure di altre due maestre che avrebbero concorso ai maltrattamenti o in altri casi semplicemente “lasciato fare” voltandosi dall’altra parte.
Il processo per sequestro di persona
Accolta la contestazione del sequestro di persona, il 17 gennaio 2018 si svolge udienza dello stralcio del processo in cui rientra anche Milena Ceres. L’udienza si limita alla costituzione delle parti civili, a causa di legittimo impedimento di un difensore. Rinviato ad aprile (Leggi il COMUNICATO STAMPA). Il 18 aprile vengono ammesse tutte le costituzioni di parte civile, eccetto due perché non contemplate nel capo di imputazione come persone offese. Tutti e quattro gli imputati chiedono il rito abbreviato. I genitori rifiutano il risarcimento del danno, la proposta ammontava a circa 500 euro ciascuno. L’udienza è rinviata al 14 giugno.
La sentenza di primo grado
Il processo si svolge con rito abbreviato e si chiude nel Luglio 2018 con tre condanne e un’assoluzione. Enrico Piroddi (37 anni) è condannato a tre anni di reclusione. Milena Ceres (36) ottiene sette mesi in continuazione alla pena patteggiata. Silvia Zanardi (28) è condannata a un anno e quattro mesi con sospensione condizionale della pena. Assolta invece Valentina Giovanazzi (22 anni). Ceres e Piroddi sono anche interdetti dai pubblici uffici per cinque anni.
Leggi il COMUNICATO STAMPA con le dichiarazioni dell’Avv. Canobbio e di una mamma.
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Chiunque sia coinvolto in casi dubbi o accertati di maltrattamento può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo alla mail sos@laviadeicolori.org.