Con la diffusione delle notizie sui casi di maltrattamento a danno di bambini, disabili e anziani nelle strutture assistenziali cresce sempre di più il dibattito sulle telecamere. Tralasciando il nostro pensiero personale cerchiamo di fare maggior chiarezza condividendo cosa dicono i provvedimenti e chi approva le telecamere a scuola e nelle strutture socio-assistenziali.
Dalla camera alle leggi regionali: ecco chi approva le telecamere a scuola e nelle strutture socio-assistenziali
Il disegno di legge in Parlamento in attesa del Senato
Il 23 Ottobre 2018 la Camera approva il disegno di legge sulla videosorveglianza: “Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità“. Le telecamere sono a circuito chiuso. Le registrazioni mantenute per sei mesi e visibili solo dalle Forze di Polizia a seguito di denuncia. In via sperimentale, per i primi tre anni, è previsto un fondo di 5 milioni di euro annui. Il DDL prevede anche la delega al Governo in materia di formazione del personale. Attualmente la proposta di legge è in discussione al Senato. Per leggere il testo integrale clicca QUI.
In Lombardia: sorveglianza e prevenzione nei nidi
Il 27 Novembre 2018 il Consiglio regionale della Lombardia approva il progetto di legge “Iniziative a favore dei minori che frequentano nidi e micro nidi“. Vengono stanziati 600 mila euro per l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli asili nido e 300 mila euro per programmi di prevenzione e formazione. L’installazione delle telecamere a circuito chiuso è su base volontaria e i filmati registrati saranno resi disponibili esclusivamente all’autorità giudiziaria.
In Veneto: telecamere a scuola e nelle strutture assistenziali
Il 22 Gennaio 2019 il Consiglio regionale del Veneto approva il progetto di legge per la videosorveglianza nei nidi, nelle scuole e nelle strutture socio-assistenziali. Si parla di telecamere a circuito chiuso che garantiscano la sicurezza e al contempo la tutela della riservatezza. Per il Veneto l’installazione di un sistema di videosorveglianza costituirebbe un elemento di maggiore tranquillità per le famiglie oltre che deterrente per evitare ogni eventuale tipo di abuso da parte di soggetti che operano in tali strutture o di soggetti esterni.
La mozione nella Provincia di Trento: telecamere e segnalazioni tempestive
Il 23 Gennaio 2019 il Consiglio provinciale di Trento approva una mozione per valutare la possibilità di sistemi di videosorveglianza nelle scuole d’infanzia e strutture assistenziali. Le telecamere sarebbero ad installazione volontaria e d’intesa con gli operatori. Il testo prevede anche di “favorire la divulgazione di buone prassi in tema di segnalazioni tempestive di condotte inappropriate, sempre considerando la prevenzione come prima forma di contrasto di tali fenomeni“.
Dal Senato il via libera ai fondi per le telecamere
A fine Maggio 2019 in Senato le Commissioni Lavori pubblici e Ambiente approvano un emendamento al decreto “Sblocca cantieri” che prevede fondi per la videosorveglianza nelle scuole d’infanzia e nelle strutture assistenziali. Cinque milioni per il 2019 e 15 milioni per ogni anno dal 2020 al 2024. Questi fondi servirebbero ai Comuni per installare nelle aule di ogni asilo sistemi di videosorveglianza ed apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini. Il finanziamento è subordinato all’approvazione del disegno di legge in esame al Senato.