Ancona, 5 luglio 2013
Un ex insegnante di ginnastica di una scuola elementare di Ancona, 44enne, originario del capoluogo marchigiano ma residente a Recanati (MC), si trova in cella di isolamento nel carcere anconetano in stato di fermo. Questo dopo essere stato bloccato al porto mentre si stava imbarcando per la Croazia insieme ad una squadra giovanile di basket maschile di Falcon. L’uomo, da quanto si apprende al momento, avrebbe vari capi di imputazione. Infatti l’allenatore di basket è stato accusato di detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e pedofilia. Sembra inoltre che avesse avuto rapporti anche con un minore disabile.
Allenatore di basket accusato di pedofilia e violenza sessuale
Stando alle primissime informazioni l’ex insegnate, oggi allenatore, ogni tanto invitava qualche suo giocatore dopo gli allenamenti nella propria casa dove aveva anche installato varie microtelecamere nascoste nel bagno in maniera tale che quando glielo faceva utilizzare affinché potessero farsi una doccia ne approfittava per filmarli di nascosto. (Leggi tutto l’articolo web pubblicato su Il Resto del Carlino di Ancona cliccando QUI.)
In rivolta i genitori delle elementari in cui l’allenatore di basket accusato di pedofilia ha portato avanti corsi di ginnastica durante l’anno scolastico. Mentre la società di basket in cui l’uomo era allenatore fino a mercoledì medita di rivolgersi ad un legale per fronteggiare le proteste di madri e padri dei piccoli atleti.
I genitori delle elementari: “Nessuno ci ha avvisato“
Venerdì mamme e papà, saputa la notizia del fermo, si sono messi in contatto tra loro per capire il da farsi. Il panico è esploso in molte famiglie degli alunni di alcune scuole elementari anconetane. I genitori si chiedono se anche i loro figli siano stati vittime di molestie o siano stati ripresi a loro insaputa. Molti, alla luce della notizia sconvolgente, hanno cominciato a ripensare agli atteggiamenti dell’insegnante che si mostrava molto affettuoso con i maschietti. Li prendeva sulle ginocchia, li accarezzava, dava loro pacche sul fondoschiena. Un comportamento che però non era stato interpretato come una devianza.
Alcuni genitori si sono rivolti alla Questura per avere rassicurazioni. Altri hanno contattato i rappresentanti di istituto per organizzare un incontro con i rispettivi dirigenti scolastici. I genitori di una scuola elementare di Ancona, in particolare, lamentano il fatto che i corsi curricolari con l’allenatore pedofilo fossero stati loro imposti senza la possibilità di scegliere l’insegnante.
«Al di là di quanto emerso negli ultimi giorni – dice la rappresentante di istituto di un comprensivo anconetano – con l’occasione speriamo si riveda il sistema dei progetti, che per noi genitori sono a pagamento. Dobbiamo quindi avere il diritto di scegliere. Nessuno, neanche insegnanti e dirigente poteva prevedere le devianze di questa persona, che con alcuni bambini aveva curato anche campi scuola, ma c’erano già state lamentele perché ci veniva impedito di scegliere altri progetti».
Le inclinazioni dell’allenatore erano già state intuite sette anni fa
Qualcuno, però, aveva già intuito le inclinazioni dell’allenatore. Infatti a Porto Recanati riemergono alcune lettere anonime che ben 7 anni fa erano state recapitate ai dirigenti della società di basket in cui allora era impegnato l’allenatore e nelle quali veniva segnalato il comportamento anomalo dell’uomo. Nel frattempo si sono rivolti ad un legale anche i genitori di alcuni allievi della società di basket di Falconara in cui lavorava l’allenatore.
I primi a sapere dell’arresto sono stati i ragazzi che dovevano prendere parte al torneo in Croazia e che hanno dovuto rinunciare. Medita di rivolgersi ad un avvocato anche la stessa società sportiva che venerdì sera ha riunito il direttivo. Molti si sono detti sbigottiti nell’apprendere le inclinazioni dell’allenatore cui era stato affidato l’intero settore giovanile.
30 Maggio 2014
L’allenatore di basket accusato di abusi su minori è stato condannato a 6 anni di reclusione e 30mila euro di multa. Questa la pena con rito abbreviato inflitta dal Gup. Il giudice ha disposto anche un provvisionale di 15mila euro all’unica parte civile del processo. Un diciassettenne che insieme ai genitori si era costituito per chiedere un risarcimento.