Reggio Calabria, 6 Gennaio 2012
La direttrice di una scuola d’infanzia di Reggio Calabria è stata posta agli arresti domiciliari per minacce alle maestre. Alla figlia della donna è stato invece imposto l’obbligo di dimora nel rione dove abita.
Tutta la vicenda sul caso di minacce alle maestre da una direttrice dell’asilo e sua figlia
I due provvedimenti, notificati alle interessate dalla squadra mobile della questura, sono stati emessi dal gip del tribunale della citta’ dello Stretto nei confronti di Marta Sarica, direttrice della scuola “Charlie Brown” e di Margherita Serena Geniale. Le due donne, secondo le indagini della polizia, sono indagate per minacce alle maestre della stessa scuola. Comportamento che non esclude il tentativo di estorsione. La direttrice, inoltre, è sospettata di frode nella fornitura del servizio. Secondo la polizia infatti:
“falsificava il numero degli alunni al fine di procurarsi un ingiusto profitto della corresponsione di contributi statali, provinciali e comunali per la gestione di due sezioni artificiosamente create, e abuso dei mezzi di correzione e disciplina”.
Le indagini
L’attività investigativa ha preso il via dopo le segnalazioni di alcune ex collaboratrici della strutture. Le quali, a loro dire, durante il periodo in cui hanno lavorato nell’asilo in questione, avrebbero assistito a episodi di maltrattamento nei confronti dei bambini. Dopo alcune dichiarazioni di testimoni la procura della Repubblica ha disposto alcune intercettazioni ambientali che hanno accertato quanto accedeva all’interno della scuola. Per oltre un mese le immagini hanno filmato tutta l’attività quotidiana. Le indagini hanno accertato “comportamenti illegali nello sfruttamento del lavoro dipendente e la frode in danno della pubblica amministrazione sulla qualità e quantità dei servizi prestati“. La struttura è stata preventivamente sequestrata e la sua gestione affidata dal giudice a un curatore. Amministratore al fine di assicurare la normale fruizione della struttura da parte dei bambini iscritti.
(A cura di Benedetta Maffia)