Sono da sempre una lettrice bulimica, appassionata di libri e di belle storie. Quello che vive tra le righe di un libro è assolutamente fantastico e personale. Leggere scatena la fantasia ed ognuno di noi interpreta le parole secondo il proprio sentire. Ogni giorno ho un appuntamento con un libro e che sia mio o di mia figlia non ha importanza. Per questo ho pensato che le Good News di oggi dovessero parlare di un bellissimo progetto di libri per i bambini non vedenti.
Ottomila libri per i bambini non vedenti
Alla Fiera Nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi”, al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma, è stato presentato uno splendido progetto.
La Fondazione LIA, costituita nel 2014 dagli editori dell’Associazione Italiana Editori (AIE), per raccogliere l’eredità del progetto Libri Italiani Accessibili, realizzato da AIE e MEDRA srl grazie al sostegno del ministero dei Beni culturali e con il supporto dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), si propone di approntare nel giro di un anno oltre 8.000 e-book adatti ai bambini non vedenti.
E’ stato presentato il catalogo completo di questi libri che spazia dalla narrativa, alla saggistica, premi letterari e libri per bambini.
Lo scopo è, non solo di dare la possibilità ai bambini non vedenti di accedere a nuovi libri digitali, ma anche di formare 20 cittadini detenuti, laureati e laureandi, nel campo dell’editoria digitale e, in particolare, nella realizzazione di e-book accessibili.
Attraverso l’attività di educazione, informazione, ricerca e sviluppo, si vuole ampliare l’accesso ai prodotti editoriali delle categorie deboli e le persone che, per condizioni sociali e culturali, hanno un difficile rapporto con la lettura.
É importante promuovere il diritto di leggere senza distinzione alcuna.
Alla presentazione è seguito un reading al buio dove alcuni autori per bambini hanno potuto ascoltare le loro storie legge da bamini e bambini non vedenti.
Chiara Gamberale, scrittrice presente al reading, ha affermato:
“A che cosa servono i libri se non a regalarci nuovi orizzonti, a permetterci nuovi sguardi? Ma a volte persino noi che li scriviamo ce lo dimentichiamo. Partecipare a un Reading al buio te lo ricorda. Come uno schiaffo che però è una carezza“.
Facilitare l’accesso alla cultura significa promuovere la cultura.
(A cura di Claudia Cimato)