Ne (Ge), 18 Dicembre 2012
Picchiavano i pazienti disabili de “I Cedri” di Ne. La struttura si trova nell’entroterra di Chiavari. Ospita 32 degenti, tra cui minorenni affetti da gravi turbe psichiche. Infermieri e operatori sono accusati di sequestro, violenza privata e maltrattamenti.
Tutta la vicenda sul caso dei pazienti disabili picchiati nella RSA de I Cedri di Ne
L’operazione “Mano pesante”
Le indagini partono a ottobre 2012, su denuncia di un ex dipendente. Parte così l’operazione “Mano pesante” dei Carabinieri di Chiavari, coordinata dal pm Gabriella Dotto. L’inchiesta si avvale di telecamere e microspie nascoste nella clinica. Le riprese portano alla luce le angherie subite dagli ospiti e confermano i dubbi: molti operatori infatti picchiavano i pazienti disabili. L’8 dicembre 2012 sette tra infermieri e operatori vengono arrestati.
Gli arresti
Gli ordini di arresto sono firmati dal giudice Dotto ed eseguiti dai Carabinieri di Chiavari, S. Margherita e dai Nas di Genova. Gli operatori de I cedri di Ne sono accusati di sequestro, violenza privata e maltrattamenti. Il giorno dopo, altri tre vengono denunciati in stato di libertà per percosse, lesioni personali e violenza privata. I rappresentanti della Cedri SpA, citati dall’Avv. Canobbio come Responsabile Civile, hanno danno incarico per la propria difesa, all’Avv. Elio di Rella del Foro di Genova.
La Consulta per i problemi dell’handicap: la Direzione doveva vigilare
Giacomo Piombo, segretario della Consulta comunale e provinciale per i problemi dell’handicap di Genova, scrive in una nota:
“Da informazioni ricevute, i pestaggi si verificavano ormai da molto tempo e ora, dopo gli arresti e le denunce, stiamo seguendo con attenzione gli avvenimenti, guardando anche all’interesse manifestato per la vicenda dalle Istituzioni locali. Ci auguriamo naturalmente che cambi la gestione e che finalmente intervengano operatori capaci e tecnicamente preparati. Non si possono infatti assumere persone senza cuore e la nostra presa di posizione vale anche per la Direzione dei “Cedri”, che a nostro parere avrebbe dovuto seguire con scrupolosa attenzione quello che avveniva nel Centro. Riteniamo infine che il medico referente della struttura avrebbe dovuto accorgersi degli ematomi e delle ferite che i giovani avevano”.
Le reazioni
La Regione sospende l’accreditamento della struttura a titolo cautelativo. La proprietà della RSA assicura la sostituzione del personale indagato mentre l’Asl 4 di Chiavari mette in atto un piano di controllo sistematico. Ma i parenti reclamano: “I nostri figli non sono pacchi postali da spostare da una parte a un’altra senza neppure essere avvertiti”. “Nessun genitore firmerà l’autorizzazione al trasferimento del proprio figlio – afferma Rinaldo Marinoni, portavoce dei familiari – e riteniamo sconcertante la decisione della Regione che di fatto obbliga a spostare i figli in un’altra struttura. La Regione non ha minimamente pensato ai traumi che tale scelta può provocare su un soggetto autistico”.
Sotto accusa anche i dirigenti della struttura
Nel corso dell’inchiesta, altri indagati si aggiungono all’elenco: infermieri, operatori socio-sanitari e la dirigenza. Molti gli operatori che, secondo le ricostruzioni, picchiavano i pazienti disabili. Sotto accusa, la direttrice della struttura, sua figlia (che ricopre il ruolo di amministratore delegato) e il responsabile sanitario. A giudizio vengono rinviate undici persone: due dirigenti e un medico, accusati di non essere intervenuti per impedire i fatti, e otto operatori accusati di maltrattamenti.
Undici persone a giudizio: picchiavano i pazienti disabili
L’udienza preliminare si svolge davanti al gup Roberta Bossi. Alcune famiglie si costituiscono parte civile, due sono rappresentate dall’Avv. Canobbio. Il Pubblico Ministero sostiene l’accusa con trenta spezzoni, estrapolati da un totale di 2.840 ore di riprese audiovisive. Alcuni spezzoni proiettati in aula non sono di facile lettura, il giudice Paolo Lepri dispone una perizia.
In primo grado, nove condanne e due assoluzioni
Nove condanne, da un anno e sei mesi a tre anni di reclusione, per infermieri e operatori socio-sanitari e per la dirigente della struttura. Assolti, invece, il medico e la figlia della dirigente. Per i familiari costituiti parte civile, il giudice dispone il risarcimento del danno da liquidare in giudizio civile e una provvisionale di mille euro ciascuno.
L’appello: Il procuratore richiede la condanna di tutti gli imputati
Il Procuratore generale Cavadini Lenuzza chiede conferma della condanna per gli imputati condannati in primo grado e altresì la condanna per i due soggetti assolti. Chiede una condanna forte: tre anni e quattro mesi con una “requisitoria lineare, brillante e incisiva“, secondo le parole dell’Avv. Canobbio. Molte parti civili si avviano alla transazione, cinque revocano la propria costituzione. Tre famiglie, di cui due seguite da La Via dei Colori, proseguono come parti attive del processo.
[ Leggi il comunicato stampa. ]
Tutti condannati in Appello
Il Primo Giugno 2018 arriva la condanna, in appello, anche per il medico e la figlia della responsabile, assolti in primo grado. Un anno e 4 mesi per il medico, un anno e 6 mesi per la figlia della dirigente, per non essere intervenuti a impedire i maltrattamenti. Per entrambi la pena è sospesa. La Corte d’Appello di Genova dispone anche l’interdizione dalle professioni per un anno e il risarcimento alle parti civili. Confermate le condanne per gli altri imputati.
La Vicenda giudiziaria
Ottobre 2012
Partono le indagini, su denuncia di un ex dipendente.
18 Dicembre 2012
Ordini di arresto per sette operatori che secondo le indagini picchiavano i pazienti disabili ospiti della struttura de I Cedri di Nè.
19 dicembre 2012
Tre operatori vengono denunciati per percosse, lesioni personali e violenza privata.
28 dicembre 2012
La Regione sospende l’accreditamento della struttura.
27 maggio 2013
Vengono indagati anche i vertici della struttura.
5 Aprile 2014
Nuovi indagati e Avviso di conclusione Indagini (ACIP).
7 Aprile 2014
Richiesta di rinvio a giudizio per undici persone: otto operatori, due dirigenti, un medico.
29 Aprile 2014
Udienza preliminare, alcuni genitori si costituiscono parte civile.
22 Giugno 2015
Il giudice dispone una perizia per alcuni video di difficile lettura.
10 Marzo 2017
Nove condanne per gli operatori che picchiavano i pazienti disabili oltre alla dirigente della struttura. Due assoluzioni: il medico e la figlia della dirigente.
21 Febbraio 2018
Prima udienza di appello: il Procuratore generale chiede la condanna per i due assolti e la conferma per i condannati in primo grado.
23 Maggio 2018
Sentenza rinviata al 1 Giugno.
1 Giugno 2018
Tutti condannati in appello, anche il medico e la figlia della dirigente.