
Non solo “chi tace acconsente”. Chi tace è responsabile. Lo afferma in modo chiaro la sentenza della Cassazione emessa su ricorso di due genitori del nido Mazzanti di Conselice. Al grido di “Guai a chi molla” erano partiti in 50 ed è rimasta poi una sola famiglia, sostenuta da La Via dei Colori, dalle prime udienze fino alla Cassazione. Fino a questa sentenza, una vittoria per la famiglia e per la onlus che per il principio di responsabilità di chi non denuncia si batte da sette anni, ma anche una vittoria per tutti. Da ora in poi, al bando l’omertà.
Sentenza annullata
La Cassazione annulla le statuizioni civili della sentenza di appello in cui una delle maestre, Alba Alberti, veniva condannata per omessa denuncia. Arrivata a processo per favoreggiamento, la donna era stata condannata in primo grado per concorso in maltrattamenti per omissione. Aveva visto e taciuto. Una condanna esemplare, ribaltata però in appello quando venne condannata per omessa denuncia a una pena pecuniaria di 300 euro. Ora gli atti sono rinviati al giudice civile. Ma intanto la Suprema Corte stabilisce dei principi fondamentali.
La donna sapeva e chi tace è responsabile
La donna sapeva. Sapeva perché aveva visto personalmente e sapeva perché, in quanto referente del Comune, in molti le avevano segnalato cosa accadeva in quel nido. Bambini picchiati con corpi contundenti, rinchiusi in bagno, infilati di testa nel water, costretti a mangiare il proprio vomito. La perizia parlò di “situazioni di terrore come in casi di guerra”. E poco importa delle motivazioni per cui ha omesso di denunciare, di quell’ “intento omertoso di tutelare prima di tutto se stessa“. La Cassazione afferma che “la stessa consapevolezza del non porre in essere la condotta positiva richiesta, implica la volontà di non attivarsi nel modo richiesto e, quindi, di non fare ciò che si è tenuti a fare”.
Nesso causale tra omessa denuncia e danni dei bambini
La responsabilità è data dal nesso causale tra l’omessa denuncia e i danni dei bambini che, di fatto, non ci sarebbero stati se lei avesse agito. “Affermare che, con la denuncia, i danni per i minori non si sarebbero evitati «completamente» significa riconoscere che il comportamento omesso ha comunque spiegato, sia pure parzialmente, una efficacia eziologica diretta rispetto all’evento pregiudizievole”.
La presidente Ilaria Maggi: Una vittoria per tutti
“Questa vittoria è una vittoria per tutti – afferma Ilaria Maggi, presidente de La Via dei Colori – Ed è una vittoria nata da un’unica mamma che ha lottato con le unghie e con i denti continuando a crederci sempre. Sono orgogliosa di averla accompagnata in questo percorso con tutti i professionisti della onlus, senza i quali, oggi più che mai voglio dirlo, questo risultato non sarebbe arrivato. Grazie a Irene e grazie al Comitato scientifico che oggi ci dimostrano: con gli strumenti adatti, la Giustizia è possibile”.
L’avvocato difensore: I miei clienti non hanno mollato
Soddisfatto l’Avv. Giulio Canobbio, difensore della famiglia ricorrente in tutti i gradi di giudizio: “A fronte dei tanti che hanno mollato, io ho avuto clienti che, riponendo fiducia in me, mi hanno permesso di fare il mio lavoro. Ho affrontato questo caso con un solo obiettivo, fin dal primo secondo: accertare fino in fondo le responsabilità di chi aveva agito e di chi aveva taciuto. Dobbiamo lottare contro tutti coloro che fanno danni ai bambini, e in questo caso i danni erano gravissimi, su bambini piccolissimi”.
Mamma Irene: I nostri figli saranno fieri di noi
“Chi con gli occhi vede e con la bocca tace è colpevole e responsabile dell’immenso dolore provato dai nostri figli – afferma mamma Irene – Dobbiamo gridarlo, affinché le brave maestre possano trovare la forza di denunciare le colleghe che commettono maltrattamenti e i genitori, la forza di lottare contro tutto e tutti in difesa dei propri bambini, del loro dolore che non può restare impunito. I nostri figli hanno pagato duramente ma un giorno saranno fieri di noi”.
La Via dei Colori onlus è l’associazione punto di riferimento in Italia per minori e minoranze vittime di maltrattamenti in strutture scolastiche e assistenziali. Attualmente, oltre a effettuare ricerca e formazione nell’ambito della prevenzione agli abusi, segue più di 600 famiglie offrendo consulenza tecnica legale, psicologica e di orientamento, dando il proprio supporto a oltre 100 processi in Italia.