2 Dicembre 2009. Sono le ore 9:30.
Ilaria è di nuovo in ritardo, di corsa, affannata come sempre. Per fortuna se arriva un pò tardi Laura non la rimprovera mai perché sa bene che da casa sua all’asilo Cip Ciop, in Via dei Galvani, ci sono diversi chilometri. Alle 9:30 c’è sempre un traffico d’inferno sulla Pistoiese.
Il suo piccolo, ben legato nel sedile di dietro ancora non parla quasi per niente, dice a stento “mamma“, “babbo“, “pappa“, “cecce” per dire quando sta seduto e “to-to” per dire quando accade qualche litigio con altri bimbi. Nient’altro. A volte lui indica un bambino col ditino e dice “mamma, lui to-to” e subito le sue maestre spiegano che ha avuto un diverbio con quel compagno per un gioco o per altro quindi Ilaria è serena che siano schermaglie tra bambini troppo vivaci. Perché il suo bambino che non ha ancora tre anni è vivace, non sta fermo un attimo e beve tanto. Chissà… La pediatra ha detto che sarebbe meglio fare dei controlli.
Ilaria e la Belvetta arrivano all’asilo Cip Ciop. Suonano, attendono un bel pò come sempre davanti al cancellone giallo e poi entrano. Il piccolo ridendo corre incontro alla maestra che conosce da quando aveva solo 7 mesi. Lui è sempre andato volentieri in quel posto, mai un broncio, e quando Ilaria lo va a riprendere, pur illuminandosi quando la vede alla porta, viene via quasi malvolentieri e comunque mai senza aver dato un bacio e un abbraccio alla maestra di turno. Anche per questo lei è serena che a lui l’asilo piaccia. Pensa che come ogni bambino sia innamorato delle sue maestre e che loro lo crescano con tutte le accortezze del caso.
Ilaria si scusa per il ritardo e scambia due parole con le persone che ogni giorno accolgono suo figlio. Dà un gran bacione al suo piccoletto e scappa via perché sa già che l’autostrada a quell’ora è ancora un delirio.
Caterina, Ilaria e tantissime altre mamme stanno contemporaneamente portando i loro figli all’asilo o a scuola. E quante altre mamme oggi, come sempre, stanno lasciando i loro piccoli tesori in strutture di cui si fidano in ogni angolo del paese. Poteva accadere a chiunque. Una giornata che doveva essere una giornata “normale”, e invece…
Cronaca di una giornata che doveva essere “normale”:
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 – H 8:00.
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 – H 8:30.
#Ventiquattro: 2 Dicembre 2009 – H 9:00.
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