Genova, 9 Maggio 2019
Caso di bullismo nella scuola Deledda International School di Genova dove nel 2018 un ragazzo è stato perseguitato, umiliato e costretto a pagare il pizzo ad un branco di nove compagni. Dopo un anno e mezzo i genitori della vittima fanno causa alla scuola ed ai genitori dei bulli.
Caso di bullismo nella scuola Deledda International School di Genova
I fatti risalgono all’anno scolastico 2016-2017 in cui un ragazzo diviene vittima di bullismo nella scuola Deledda International School di Genova da parte di 9 compagni. Come riporta Il Secolo XIX il ragazzo viene “perseguitato, umiliato, costretto a pagare il pizzo e infine sequestrato, ridotto come uno schiavo“. La scuola coinvolta non è una scuola qualunque ma un istituto prestigioso con lezioni in inglese e rette da settemila euro l’anno.
I genitori fanno causa a scuola e famiglie dei bulli
A distanza di un anno e mezzo dall’inchiesta i genitori del ragazzo vittima di bullismo decidono di far causa alla scuola e ai genitori dei bulli. Alla scuola per “omesso controllo e mancata sorveglianza” mentre ai genitori dei bulli per non aver saputo educare i propri figli, all’epoca dei fatti minori, oggi maggiorenni. Le accuse sono sequestro di persona, estorsione, stalking e lesioni aggravate.
La richiesta di risarcimento
La famiglia, “spinta in uno stato di depressione, fin quasi sull’orlo del suicidio” chiede un risarcimento avendo quantificato i danni biologici ed esistenziali in 300 mila euro. A curare la causa è l’Avvocato Alberto Figone con il penalista Giovanni Ricco.
Nella chat con “SimpaSchiavo“
La Procura intanto deposita la perizia del consulente informatico che ha analizzato i cellulari di cinque bulli e centomila messaggi di violenze. Nella chat che “riassume bene il clima di assoluta sopraffazione cui era sottoposto” il ragazzo è chiamato “SimpaSchiavo“. Era infatti schiavizzato dai compagni e “deriso, picchiato e umiliato“.
Le minacci e gli ordini del “padrone”
Nel Novembre 2016 il ragazzo 17enne è bersaglio della banda. Ad una festa domestica gli sparano ai piedi con un fucile dicendogli “Balla” mentre lui soffre e gli altri ridono. Prova a scappare ma qualcuno lo minaccia: “Se continui a fare wof, appena torno e ti vedo ti appizzo e inizio a fumarti come una sigaretta finché non griderai basta e rimarrà solo la tua testa“. Da lì in poi nella chat stabiliscono di volta in volta chi è il suo “padrone” e quali ordini deve eseguire. “Marco è il tuo padrone ora… (nome di fantasia dato per proteggere la privacy). E la vittima: “Io non ho un padrone, a quanto pare a essere gentili si ottiene che si ha un padrone…“. “La mia lista: comprami un panino al prosciutto e formaggio, giocami la schedina e vienimi a prendere“.
“Ti troverò e ti ucciderò“
Giocare la schedina è una richiesta costante, “quasi giornaliera – dicono gli inquirenti – estremamente pressante e non si ferma davanti a nessuna obiezione o difficoltà“. “Raga io non ce la faccio a trovare tutti i soldi, ve ne ho già anticipati tanti”, dice la vittima. Ma loro rispondono: “Non voglio sentire scuse, prendi 80 euro a casa e organizzati. Devi farmi anche la matta porco… I don’t know where you are, but I will find you and I will kill you“. Non solo schedine, il ragazzo è costretto a comprare loro anche i “giochi”. Ovvero la Cannabis. Che lui esegua o meno viene sempre picchiato: “Le estorsioni di denaro – spiega la Procura – sono unite a vessazioni fisiche a ogni incontro“.
Al guinzaglio e nudo in mezzo alla neve
Le violenze esplodono con una vacanza a Prato Nevoso quando il ragazzo viene tenuto al guinzaglio e “fatto uscire in piena notte, nudo, in mezzo alla neve, dileggiato da tutti senza che nessuno si preoccupi di soccorrerlo o mostrare un minimo di pietà. E alla fine viene esposto come un trofeo per le foto di rito“.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.