Lequile (LE), 23 Settembre 2013
Un’insegnante di Lecce, in servizio presso una scuola elementare di Lequile, è stata denunciata per maltrattamenti. Molestie, insulti, percosse e punizioni umilianti. Ipotesi ora al vaglio degli inquirenti che saranno analizzate in sede di incidente probatorio chiesto dal sostituto procuratore Stefania Mininni con il coordinamento del procuratore Cataldo Motta.
Caso di maltrattamenti nella scuola elementare di Lequile
A dare il via alle indagini sono state le denunce presentate dai genitori di alcuni alunni tra i 9 e i 10 anni. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2012. Sarà il giudice per le indagini preliminari, Antonia Martalò, durante l’incidente probatorio fissato il 15 ottobre prossimo, a confermare o smentire le accuse. In quella data saranno raccolte le testimonianze delle piccole presunte vittime.
Secondo quanto denunciato la maestra S.A. avrebbe preso di mira un bambino posizionandolo con il banco contro il muro per tutta la durata delle lezioni. Ad un altro avrebbe impedito di andare in bagno nonostante accusasse forti dolori addominali portandolo così ad urinarsi addosso. Gli altri alunni, invece, sarebbero stati trattenuti in classe con finestre e tapparelle chiuse (ricostruzione poi confutata dalla difesa sostenendo che le veneziane fossero rotte).
15 ottobre 2013
Durante l’incidente probatorio, avvenuto in forma di ascolto protetto alla presenza degli psichiatri Mariangela Pascali e Domenico Suma, le accuse sono state in parte ridimensionate dagli alunni. Il Pm potrebbe riqualificare l’ipotesi di reato in abuso dei mezzi di correzione (reato meno grave rispetto all’accusa di maltrattamenti inizialmente ipotizzata).
Gennaio 2018
Il processo per maltrattamenti nella scuola elementare di Lequile a carico della maestra S.A. si chiude con un’assoluzione piena perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Sergio Tosi che ha accolto le argomentazioni difensive degli avvocati Andrea Starace e Stefano Prontera in cui mediante documenti, prove e testimonianze hanno dimostrato l’infondatezza delle accuse.
Fonti: Corriere Salentino.
(A cura di Benedetta Maffia)
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