Negrar di Valpolicella (VR), 19 Agosto 2019
Chiuso asilo nido irregolare “Isola che non c’è” a Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona. La scuola materna accoglieva bambini di età compresa tra zero e sei anni.
Chiuso per irregolarità l’asilo nido Isola che non c’è a Negrar di Valpolicella
Secondo la ricostruzione dei fatti sarebbero state riscontrate irregolarità nella custodia dei bambini e nella somministrazione di cibi e bevande. Oltre a mancate autorizzazioni necessarie per l’attività. La struttura educativa, situata all’interno di un appartamento, faceva capo alla cooperativa sociale Ohana e ad una 33enne di Rovereto residente a San Pietro in Cariano. L’ordinanza per la chiusura è firmata dal Vice Sindaco Fausto Rossignoli.
Gli uffici comunali vigilavano sull’asilo da tempo
L’isola che non c’è era da tempo nel mirino degli uffici del comune. Infatti, secondo le indiscrezioni uscite sui giornali, la gestione dell’asilo avrebbe ricevuto numerose diffide e solleciti che invitavano i proprietari a regolarizzare la situazione. Dopo un sopralluogo ispettivo avvenuto nel Giugno 2019 da parte della Polizia locale di Negrar, guidata dal Comandante Maurizio Facincani, è scattata l’ordinanza di chiusura.
Un’ispezione conferma irregolarità nei permessi della struttura educativa
Un’ispezione a sorpresa ha valso all’asilo la non riapertura a Settembre 2019. Nel corso dell’ispezione sarebbero stati trovati 14 bambini di età compresa tra i 2 e gli 8 anni. Contrariamente a quanto consentito alla gestione dell’asilo gli ospiti sarebbero stati trovati a consumare cibi e bevande preparate nella struttura stessa. Il verbale stilato dagli agenti ha quindi reso necessario un sequestro cautelativo seguito subito dopo da un’ordinanza sindacale. Quest’ultima, come previsto, è stata pubblicata sull’Albo pretorio del Comune di Negrar.
Una mamma denuncia per truffa l’asilo
Insieme a tutto questo c’è anche una denuncia per truffa depositata ai Carabinieri della stazione di Negrar. Una mamma, parlando ai giornalisti de L’Arena, dichiara: «Ho subito un raggiro bello e buono, perdendo dei soldi, ma spero che venendone a conoscenza altri genitori stiano in guardia. Ho versato tramite bonifico 100 euro come iscrizione e 450 euro come prima rata per mio figlio e suo cugino, affinché venissero presi da settembre. In seguito ho fatto una serie di scoperte: che la fattura rilasciatami dopo parecchie insistenze era con ogni probabilità falsa, che l’asilo era stato chiuso perché non aveva i requisiti, che venivano accettati anche bambini non vaccinati».
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.