Bagnolo di Po (RO), Aprile 2013
Coordinatore di classe, maestra e preside indagati e accusati di aver taciuto e non aver denunciato le botte, i calci ed i castighi. Indagini concluse e processo sempre più vicino per tutti. Soprattutto per Silvana Faggion, la maestra 49enne che finì agli arresti domiciliari nel febbraio 2012 perché sospettata di maltrattamenti su alcuni allievi della scuola primaria di Bagnolo di Po (Rovigo). Alla donna, difesa dall’avvocato Francesca Claudi, è arrivata la comunicazione da parte del sostituto procuratore Sabrina Duò che coordina le delicate indagini effettuate dalla Squadra mobile guidata da Bruno Zito.
Coordinatore di classe, maestra e preside indagati per maltrattamenti nella scuola elementare di Bagnolo di Po
La novità è che l’avviso di chiusura indagini è stato inviato anche al dirigente scolastico Daniele Callegari (difeso dall’avvocato Callegari di Ferrara), per i reati di omissione d’atti di ufficio e omessa denuncia. E per l’insegnante e coordinatore di classe Massimo Vigna (difensore l’avv. Carlo Barotti di Rovigo) per la sola omissione d’atti. Ai due verrebbe contestato di non aver segnalato alle autorità competenti quanto stava accadendo nella scuola.
Il provvedimento del PM Duò è stato firmato a distanza di poco più di un mese dal delicato e importante incidente probatorio, durato due giorni, durante il quale i 16 alunni hanno ribadito al giudice delle indagini preliminari Carlo Negri le “accuse” alla loro ex maestra che oggi è insegnante di sostegno a Badia Polesine.
I maltrattamenti
I giovani avevano ricordato che nei loro confronti, perché disturbavano, oppure non effettuavano correttamente i compiti, la maestra utilizzava sistemi “particolari”. I maltrattamenti. Ecco quindi che avevano parlato di scapaccioni, calci nel fondo schiena, tirate d’orecchi, banchi messi fuori dalla porta con loro seduti nel corridoio, scarpe o maglioni lanciati dalla finestra, banchi rovesciati a terra perchè disordinati, piccoli costretti a rimanere in piedi per lunghi minuti. In un caso un bambino, caduto a terra dopo una spinta della maestra, aveva ricordato di aver perso sangue dal naso. Il tutto condito con insulti, grida e minacce. «Guai a voi se dite qualcosa a casa».
La maestra ha sempre respinto ogni accusa ammettendo di aver perso il controllo solo in un’occasione. Aveva ammesso solo un ceffone a una bimba straniera in un momento in cui aveva perso la pazienza. Più qualche rimbrotto e qualche spintarella bonaria per tenere a bada quella classe che sarebbe stata difficile da gestire.
Maestra condannata il 5 Dicembre 2017
Silvana Faggion è stata condannata ad un anno e nove mesi per maltrattamenti nei confronti dei suoi alunni. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Silvia Varotto. Pena che è già stata sospesa perché inferiore a due anni di detenzione. La difesa ha già deciso che impugnerà la sentenza in Corte d’Appello a Venezia per tentare la piena assoluzione al secondo grado di giudizio.