Viterbo, 07 Maggio 2015
Due maestre sono indagate per maltrattamenti in una scuola materna del viterbese. Il presunto reato per il quale sono finite sotto accura è quello di maltrattamenti (572 cp). Il Pubblico Ministero Chiara Capezzuto fin dal Febbraio 2015 ha condotto insieme alla Squadra Mobile locale coordinata da Fabio Zampaglione un’inchiesta per accertare la fondatezza dei fatti.
Il caso delle due maestre indagate per maltrattamenti in una scuola materna di Viterbo
Alcuni genitori, impensieriti dagli atteggiamenti dei bambini, hanno presentato una denuncia che ha portato all’apertura del fascicolo di indagine. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti gli episodi si “limiterebbero” ad alcuni strattoni ed urli esagerati nei confronti dei bambini. Qualora fossero accertati NON possono e NON devono restare impuniti. Proprio per stabilire l’effettiva gravità degli episodi la Squadra Mobile si è avvalsa di intercettazioni ambientali tramite telecamere nascoste all’interno dell’aula.
Interrogate sui fatti, Venerdì 8 Maggio 2015 dal GIP Francesco Rigati, le maestre non sono ad oggi ancora state raggiunte da alcuna misura cautelare. Con estremo disappunto dei genitori continuano a prestare servizio all’interno della struttura.
La vicenda in breve
- 7 Maggio 2015: Il GIP respinge la richiesta del PM che voleva la misura interdittiva per le maestre indagate.
- 8 Maggio 2015: Il GIP Francesco Rigati interroga entrambe le maestre che restano a piede libero e continuano a insegnare.
- 24 Maggio 2015: Relativamente alla richiesta di sospendere le due donne e l’opposizione fatta dai difensori delle insegnanti, il Gip Francesco Rigato, ha respinto la richiesta ridimensionando di fatto la presunta situazione riscontrata. Il Pubblico Ministero però ha proseguito nelle indagini convinto del proprio operato proseguendo con l’audizione dei genitori.
- 7 Agosto 2015: Notificato l’Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari (ACIP ndr). Confermata l’accusa di maltrattamenti come da codice 572 cp.
- 14 Ottobre 2015: La Procura ha disposto un supplemento di indagine ponendo principale attenzione sui video.
Ad oggi non si sa ancora come sia andata a finire tutta la vicenda.
La Via dei Colori Onlus ha già provveduto a mettersi a disposizione delle Forze dell’Ordine e di tutti i genitori che fossero stati coinvolti. Chiunque lo desideri può contattarci via mail ad associazionelaviadeicolori@gmail.com oppure al Numero Verde 800-98.48.71.