Fiumicino (RM), 25 Giugno 2019
Due maestre accusate di maltrattamenti all’asilo “Isola dei Tesori” di Fiumicino a Roma sono state sospese dal servizio per un anno.
Caso di maltrattamenti all’asilo Isola dei Tesori di Fiumicino
Le indagini prendono il via con la denuncia dei genitori di un bambino che da qualche mese avevano notato la paura del piccolo di andare a scuola, era diventato nervoso, aveva scatti di aggressività, ira e pianto. La famiglia coglie questi campanelli di allarme e si rivolge subito alle forze dell’ordine.
Bambini maltrattati, umiliati e costretti a stare immobili
La Squadra mobile di Roma, coordinata dalla Procura di Civitavecchia, svolge le indagini avvalendosi di intercettazioni ambientali e telecamere nascoste all’interno dell’asilo. Emergono così violenze sia fisiche che psicologiche. Bambini insultati con epiteti come “scemo“, maltrattati, minacciati, spinti, strattonati, umiliati e costretti a stare immobili con la testa sul banco. Oltre ad essere isolati o “confinati” dietro la cattedra. In alcune occasioni una delle maestre avrebbe usato le mani di un bambino per colpirne un altro incitandolo dicendo “più forte“. Questo per insegnargli la legge del taglione. I piccoli che tentavano la fuga venivano trascinati dall’altra parte dell’aula.
Due maestre sospese
Nella mattinata del 25 Giugno 2019 due maestre, M.I. e M.A., vengono sottoposte a misura cautelare di sospensione da pubblico ufficio o servizio per 12 mesi.
Le dichiarazioni del sindaco
“Non vorremmo mai ascoltare notizie del genere – afferma il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – Le due maestre lavorano in una struttura statale e sono dipendenti statali, non comunali. In ogni caso, come Amministrazione, e dopo gli avvenimenti passati, negli ultimi mesi abbiamo intensificato controlli e attività di supporto per le nostre insegnanti che lavorano nei nidi e nelle materne comunali, a loro tutela ma soprattutto a tutela dei bambini che frequentano tali istituti“.
La formazione per insegnanti
Il Garante dell’Infanzia di Fiumicino, Roberto Tasciotti, fa sapere che da Settembre 2019 è previsto un progetto di formazione per insegnanti delle scuole dell’infanzia dedicato alla gestione dei fattori di rischio. “Non solo – afferma al Faro Online – la mia proposta vede anche la creazione in ogni plesso scolastico di un ‘Comitato di plesso’, formato da tre genitori e tre insegnanti, per confrontarsi di frequente sulle criticità eventualmente espresse all’interno di quel plesso. Una cosa diversa dal Consiglio di Istituto, organo ormai datato nel tempo e comunque con competenze diverse da quelle che ho in mente. Ciò che si deve creare è uno spazio di confronto costante, per fare in modo di affrontare i problemi prima che diventino tali“.
Il Tribunale del Riesame revoca la misura cautelare
Come avviene nella maggior parte dei casi di maltrattamento infrastrutturale, i difensori delle maestre, gli avvocati Nicodemo Gentile e Gianfranco Carluccio, hanno presentato un ricorso al Tribunale per la Libertà richiedendo la revoca della misura cautelare delle due indagate. I giudici del TdR, ritenendo valide le relazioni stilate dai consulenti di parte delle indagate e le allegate testimonianze non prive di accertamenti tecnico-scientifici, hanno accolto il ricorso dei difensori.
Nel Dicembre 2019 il Tribunale del Riesame di Roma revoca così la misura cautelare contestata dal Pubblico Ministero alle indagate e derubrica il reato da maltrattamenti ad abuso dei mezzi di correzione. Revocando la misura cautelare le insegnanti sono libere di tornare ad insegnare.
Genitori esterrefatti
Alessio Territo, un papà coinvolto in questo terribile caso di maltrattamenti all’asilo Isola del Tesoro di Fiumicino, sentito dal quotidiano online Il Faro, si dice ovviamente esterrefatto: “Facciamo fatica ad accettare che un giudice, nonostante tutte le prove messe anche a disposizione del pubblico ministero, abbia potuto derubricare il reato e rimettere le maestre dentro una scuola“.
Ma il papà intervistato non si lascia fermare dallo sconforto ed aggiunge: “A gennaio inizierà il processo, e in quella sede vedremo cosa accadrà, anche perché sarà possibile produrre anche nuove prove. Per adesso possiamo solo dire di essere scioccati da questa decisione“.
Il processo
Nel Gennaio 2020 il processo prende ufficialmente il via ma subisce subito uno stop a causa dell’assenza del giudice competente. Prossime udienze fissate dal 2 Marzo 2020 in cui saranno ascoltati anche gli uomini delle forse dell’ordine che hanno indagato sul caso.
Ad oggi non si sa ancora come si stia evolvendo la vicenda.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.