Colorno (PR), 23 Maggio 2018
Arrestate due maestre accusate di maltrattamenti all’asilo dell’Istituto Comprensivo Belloni di Colorno, in provincia di Parma. Rivelate violenze sia fisiche che psicologiche sui bambini fra i 3 ed i 5 anni ospiti della scuola statale.
Caso di maltrattamenti all’asilo dell’Istituto Comprensivo Belloni di Colorno
Le indagini sono partite dalla denuncia di una mamma preoccupata per i racconti della sua bambina e per il suo rifiuto di andare a scuola. Il 23 Marzo 2018 si rivolge ai Carabinieri che nei primi di Aprile 2018 installano le telecamere nella scuola.
Violenze fisiche e psicologiche
In appena un mese di indagini gli inquirenti hanno riscontrato un clima di terrore sui i bambini dell’intera classe. Così due maestre, A.P.S. di 47 anni e G.G. di 59 anni, vengono arrestate dai Carabinieri perché responsabili di violenze fisiche e psicologiche e di punizioni restrittive. Dalle prime notizie emerge una frase che una delle educatrici avrebbe detto a un bambino che non era rimasto immobile come da sua richiesta: “Mangia col piatto in mano come un animale“.
Bambini insultati e puniti
I bambini erano costretti a mangiare con la forza, a stare immobili e zitti. Venivano colpiti con schiaffi, percossi, strattonati e puniti da soli in una stanza seduti su una sedia per ore. Venivano insultati con offese quali “befana e scemo” oltre che minacciati con frasi come “Vi faccio correre, vi metto in punizione” o con l’improvviso lancio di oggetti per terra. Secondo gli inquirenti, “cristallini e incontrovertibili elementi di reità a carico delle due indagate, che hanno sottoposto i bambini a sistematiche violenze fisiche” fino a instaurare “un clima di terrore e soggezione“.
Gli interrogatori di garanzia
Il 28 Maggio 2018 le due accusate si presentano davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Alessandro Conti. Una delle due, A.P.S., difesa dall’avvocato Matteo Bolsi, si avvale della facoltà di non rispondere. L’altra, G.G., parla. “Ha cercato di chiarire per quanto possibile la sua posizione – dice il suo avvocato Marilena Facente – chiaro che si tratta di addebiti importanti, siamo in una fase embrionale quindi allo stato attuale non posso dire nulla di più. La mia assistita confida in una riverificazione della sua posizione. Non è stata avanzata nessuna istanza da parte mia“. Le donne restano dunque ai domiciliari.
La sentenza di primo grado
Alla fine di Gennaio 2019 il processo, svoltosi con rito abbreviato, porta alla sentenza di primo grado. Le due maestre vengono condannate. Tre anni e quattro mesi con interdizione dai pubblici uffici per Anna Pierina Smaldone. Due anni e sei mesi per Giuseppa Genovese. Le donne sono condannate per maltrattamenti aggravati e continuati mentre sono state prosciolte per l’accusa di sequestro di persona.
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