Reggio Emilia, 1 Settembre 2018
Una maestra è indagata e sospesa per 6 mesi con l’accusa di maltrattamenti all’asilo Loris Malaguzzi di Reggio Emilia. Non potrà insegnare in nessuna scuola fino ad accertamento delle responsabilità.
Caso di maltrattamenti all’asilo Loris Malaguzzi di Reggio Emilia
Le indagini sono partite dalla denuncia di una mamma che aveva trovato segni di percosse sulla sua bambina. I lividi sono senza dubbio i più evidenti campanelli di allarme per un caso di maltrattamenti. I fatti risalgono alla primavera del 2018. Da lì vengono fuori anche altri episodi di violenza. I maltrattamenti fisici e psicologici all’asilo Loris Malaguzzi si sarebbero perpetrati su bambini di 4 anni frequentanti la scuola d’infanzia comunale nota come simbolo dell’eccellenza dei servizi all’infanzia. Difatti è sede di Reggio Children, culla dell’innovazione e della creatività in ambito educativo.
Bambini tirati per il collo e per i capelli
I Carabinieri di Santa Croce svolgono le indagini servendosi di intercettazioni audio e video. Da qui emergono i comportamenti della maestra identificati con bambini afferrati dal collo e rovesciati con rabbia dalla brandina dopo il riposino pomeridiano, tirati per i capelli, strattonati ed urla immotivate. Oltre a pizzicotti sulle braccia e alle gambe che provocavano lividi sui piccoli. “Piangi pure – è una delle frasi intercettate – non mi interessa sentirti piangere“.
La sospensione dell’insegnante
Su richiesta del PM Stefania Pigozzi il Gip del Tribunale di Reggio emette ordinanza di misura cautelare. Il 1 Settembre 2018 la maestra, 55 anni e originaria di Sassuolo, è sospesa dai pubblici uffici per sei mesi. Per lo stesso tempo non può insegnare in nessuna altra scuola ed anche lo stipendio è sospeso.
Il Comune: Istruttoria interna e incontri con le famiglie
“Al fine della ricostruzione dei fatti, il Comune ha disposto un’istruttoria interna, che prevede audizioni del personale della scuola e raccolta di informazioni – afferma l’amministrazione comunale in una nota – Il benessere dei bambini è la priorità dell’attività che viene svolta nelle strutture educative comunali, e a questo scopo l’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia realizzerà una serie di incontri con le famiglie della scuola, già dalla settimana entrante“.
L’interrogatorio di garanzia
Il 3 Settembre 2018, dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari Luca Ramponi, la donna si avvale della facoltà di non rispondere. Non parla all’interrogatorio di garanzia. Intanto nomina un altro avvocato, diverso da quello assegnato d’ufficio e da quello da lei stessa nominato poco dopo la misura cautelare. Si tratta dell’avvocato Alessandro Nizzoli. “Dobbiamo visionare gli atti e analizzare bene il quadro accusatorio – afferma lui su Reggionline – si tratta di una situazione anomala rispetto al profilo di una insegnante che ha una lunga esperienza e che ha dedicato gran parte della sua vita alla professione educativa”. “La mia assistita è molto provata, il suo stato d’animo è molto gravoso, le accuse sono giunte in maniera inaspettata”.
L’incontro scuola-famiglie
La sera dello stesso giorno si tiene un incontro tra scuola e famiglie nel Centro Malaguzzi. Presenti i genitori dei bambini, l’assessore comunale all’Educazione Raffaella Curioni, il direttore dell’Istituzione Nidi e Scuole dell’Infanzia Paola Cagliari, la responsabile di unità operativa complessa e pedagogista della scuola Maddalena Tedeschi, le due insegnanti di sezione confermate dall’anno precedente e la nuova insegnante titolare. Nell’incontro emerge la possibilità di un’indagine interna.
Il racconto della mamma
Subito dopo esce allo scoperto la mamma che per prima ha fatto partire le indagini. Si chiama Marianna Veneruso ed ha 29 anni. Intervistata da Telereggio racconta delle 23 foto di lividi e dei suoi campanelli di allarme: “Aveva degli incubi notturni. Faceva la pipì a letto e non voleva più rimanere a scuola come altri compagni. La maestra è stata informata di questa cosa a febbraio, siamo stati in una stanza chiuse io e lei e la parola chiave che mi ha fatto capire che c’era qualcosa che non andava è stato ‘Se è successo non succederà più'”.
L’appello della mamma
“Voglio mandare un segnale a tutti i genitori invitandoli ad ascoltare i figli – dice questa mamma giovane e coraggiosa – non soltanto verbalmente ma cogliere anche i minimi segnali del corpo. Ci sono delle violenze psicologiche come in questo caso, che purtroppo hanno portato a parlare successivamente. Delle mamme hanno saputo due sere fa quello che hanno subito le loro figlie“.
Nove bambini tra le vittime di maltrattamenti
Dopo di lei altre otto famiglie si costituiscono parte civile. Dunque i bambini parte offesa nel processo e presunte vittime dei maltrattamenti all’asilo Loris Malaguzzi sono nove. Tutte le famiglie sono rappresentate dagli avvocati Marco e Marcello Fornaciari, rispettivamente padre e figlio.
Maestra a giudizio immediato
Oltre le violenze fisiche riprese ci sono gli audio ed i maltrattamenti psicologici non meno importanti. Gli inquirenti intercettano frasi come “Non mi interessa sentirti piangere, se continui così non vieni neanche a tavola“, “Vuoi vedere che finisce male davvero? Alzati“, “Mettiti giù perché se arrivo su poi ti spiego cosa farai, se fai ancora così finisce male“. Il Giudice per le indagini preliminari, Luca Ramponi, ritiene le prove raccolte dall’accusa sufficienti al punto da disporre il giudizio immediato, rito alternativo del procedimento penale che non prevede udienza preliminare.
Le violenze descritte nel capo di imputazione
Nel capo d’imputazione si legge: “Li strattonava violentemente, li afferrava per il collo e li tirava per i capelli, li rovesciava dalla brandina sulla quale erano sdraiati per il riposino quotidiano, li stringeva con forza per le braccia e dava loro pizzicotti alle braccia e alle gambe, causando lividi“. Ha “strappato i peluche dalle mani dei bambini e li ha schiaffeggiati all’altezza di gambe e natiche, incutendo in loro paura e disagio“.
Morta per un malore l’insegnante indagata
Il 29 Ottobre 2019 arriva una notizia che lascia tutti in sospeso e senza fiato. Lucia Levrini, la maestra indagata per i presunti maltrattamenti all’asilo Loris Malaguzzi di Reggio Emilia sarebbe morta per un malore. Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino il decesso non nasconderebbe alcun mistero. La donna sarebbe stata trovata priva di vita lunedì 25 Ottobre 2019 nella sua casa di Scandiano e la causa della morte sarebbe riconducibile ad un malore. Purtroppo la morte dell’indagata mette anche fine al processo che la vedeva imputata, estinguendosi il reato contestualmente al decesso del reo.
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