Cesano Maderno (MB), 11 Ottobre 2019
Due maestre, di 53 e 54 anni, sono indagate con l’accusa di maltrattamenti all’asilo “Luigi Calastri” di Cesano Maderno, in provincia di Monza e della Brianza. Avrebbero maltrattato i loro alunni tutti di età compresa tra i 3 ed i 5 anni.
Caso di maltrattamenti all’asilo Luigi Calastri si Cesano Maderno
I fatti risalgono ai primi mesi dell’anno scolastico 2018-2019 in cui i primi segnali di disagio nei bambini si sono verificati in ambito familiare. Cambiamenti caratteriali, pianti inconsolabili apparentemente immotivati, mutismo selettivo in alcuni di loro, nonché scene di panico all’ingresso della scuola, hanno fatto sorgere nei genitori il dubbio che qualcosa non andava.
Secondo quanto emerso una bambina aveva cominciato a picchiare delle bottigliette trascinandole per terra “come fa la maestra” con un suo compagno. Un altro bambino aveva invece iniziato a strattonare le bambole dicendo “silenzio, adesso vi metto in castigo a pensare“. Mentre un’altra bambina ancora “si spaventava facilmente e si metteva le mani sulle orecchie se sentiva la gente urlare“.
Come ricordiamo sempre il gioco è una delle prime aree che viene intaccata in questi casi. Osservarlo nei bambini è sempre un ottimo metodo per capire se stanno vedendo, o vivendo, situazioni che li turbano.
Le indagini
I primi dubbi sono stati presentati da una mamma che ha poi ritirato il figlio dalla scuola. Il fascicolo dell’inchiesta però è entrato nel vivo nel Febbraio 2019 quando altri 5 genitori si sono rivolti all’Avv. Cristina Ricci ed hanno presentato un esposto in Procura. Le indagini, condotte dai militari dell’Arma, si sono avvalse di intercettazioni ambientali che avrebbero largamente confermato i dubbi dei genitori. Emerge così che tra Settembre 2018 e Giugno 2019 i bambini erano sottoposti a quotidiani maltrattamenti con percosse, spinte, strattoni e vessazioni.
Maestre sospese per 9 mesi
Nell’Ottobre 2019, su richiesta del PM Michela Versini, le due donne ricevono l’ordinanza di misura cautelare con sospensione dall’insegnamento per 9 mesi.
Maestre incastrate soprattutto dagli audio
Si pensa e si dice spesso che le telecamere potrebbero dissuadere le maestre dal compiere atti che ledono la dignità e la serenità dei loro alunni. Purtroppo in questo caso si può toccare con mano quanto questo sia distante dalla realtà. Infatti le maestre indagate pare fossero state informate della presenza delle telecamere. La fuga di notizie, avvenuta durante le indagini, avrebbe senza dubbio potuto compromettere l’efficacia delle stesse come non raramente abbiamo visto accadere. Fortunatamente non è andata così. Le insegnanti, sebbene fossero a conoscenza delle riprese, non immaginando che le telecamere fossero dotate anche di microfoni ambientali, pur controllando i propri gesti e sfoderando volti sorridenti, hanno perpetrato comunque minacce, umiliazioni e violenze verbali ai danni dei bambini.
I comportamenti delle maestre
Dalle intercettazioni emergono frasi che lasciano davvero senza parole. “Io li guardo che si ammazzano, non me ne frega un c…, dare tutte queste energie a questi pezzi di m…, che poi chi è l’insegnante perfetto? Questi non ascoltano, spingono, non sono mica Santa Maria Teresa di Calcutta“.
E ancora: “Prova a alzarti e vedrai cosa succede, stai seduto o sono guai, sciocco bambino che non sei altro, non giocherai per una settimana devi tacere, vedi di muoverti a colorare se no so guai, non ridere, chiudi quella bocca stai seduto: dovresti solo piangere“.
Il metodo di queste insegnanti comprendeva anche la “sedia della riflessione”, presente in moltissimi asili, sulla quale le indagate obbligavano i bambini a “stare seduti per tempi lunghissimi, in un caso arrivato a quasi tre ore consecutive“.
Il disagio di un bambino immortalato nei video
Le registrazioni ambientali avrebbero anche immortalato un bambino in punizione incastrato tra la sedia e il tavolino in modo che non potesse alzarsi. Il disagio del bambino era tale che dopo aver dondolato diverse volte avanti e indietro viene ripreso mentre si colpisce da solo sulle gambe facendo il gesto del pugno. Il giudice ha infatti parlato di “metodo mortificante gratuitamente punitivo e senza alcuna valenza educativa“. Un consulente nominato dal PM Michela Versini per verificare gli atti compiuti dalle maestre ai danni dei bambini dell’asilo ha descritto la scena come se il piccolo “si costringesse a provare un dolore fisico per gestire la difficoltà psicologica di restare seduto e fermo“.
Il rivio a giudizio
Nel Febbraio 2020 le due maestre accusate di maltrattamenti all’asilo Luigi Calastri di Cesano Maderno sono rinviate a giudizio. Il Tribunale ha fissato la prima udienza dibattimentale al 19 Marzo 2020 davanti al Gup Cristina Di Censo. Le due imputate hanno scelto il rito abbreviato che le porterà a beneficiare dello sconto di un terzo della pena previsto dalla legge. 12 famiglie, rappresentate dagli avvocati Cristina Ricci e Gianluca Crusco, si sono costituite parte civile.
La richiesta di condanna
Nell’Ottobre 2021 la Procura di Monza chiede la condanna a 3 anni ed 8 mesi di reclusione nei confronti delle maestre R.T. e F.C. La sentenza è prevista a Dicembre 2021.
Maestre condannate
Nel Dicembre 2021 il Gup del Tribunale di Monza, Marco Formentin, condanna ad 1 anno e 10 mesi di reclusione con pena sospesa le due maestre accusate di maltrattamenti, falso in atto pubblico e peculato. Inoltre sono anche state condannate al pagamento del risarcimento dei danni con una provvisionale di 1.000 euro ciascuna alle famiglie dei 12 bambini che si sono costituiti parti civili.
Condanna confermata anche in appello
Il 9 Novembre 2023 i giudici di secondo grado avallano la sentenza del Tribunale di Monza confermando la condanna ad 1 anno e 10 mesi di reclusione, falso in atto pubblico e peculato, alle due maestre della scuola materna “Calastri”.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.