Monteroni (LE), 8 Novembre 2018
Una maestra è accusata di violenze e maltrattamenti in un asilo di Monteroni a Lecce su almeno due bambini rimasti feriti dalle sue botte.
Caso di maltrattamenti in un asilo di Monteroni
Le indagini, condotte dai Carabinieri, sono partite con la denuncia querela della mamma di un bambino di cinque anni. Il 5 Giugno 2018 il piccolo sarebbe stato picchiato dalla maestra e rimasto ferito al labbro inferiore. Un altro bambino, di due anni più grande, avrebbe invece riportato un’ecchimosi al polso sinistro. Due giorni dopo, secondo gli inquirenti, la maestra picchia nuovamente il bambino più piccolo.
La ricerca di prove
Due bambini e tre episodi sono dunque al centro dell’inchiesta. A conferma delle violenze ci sarebbero anche degli scambi tra genitori nella chat di WhatsApp le cui conversazioni sono acquisite dalle forze dell’ordine. Il PM Stefania Mininni, titolare del fascicolo, vorrebbe assumere la testimonianza dei due bambini tramite incidente probatorio. Dovrà dunque essere accertata la loro capacità a essere sentiti.
Maestra ancora in aula
La maestra accusata di maltrattamenti in un asilo di Monteroni riceve la notifica delle indagini a suo carico nell’estate 2018 ma nessuna misura cautelare è disposta nei suoi confronti. Così come nessun provvedimento disciplinare. Pertanto, racconta il Corriere Salentino, è ancora in aula ad insegnare. La donna è difesa dall’Avv. Anna Inguscio.
L’incidente probatorio
Nel Febbraio 2019 si svolge l’incidente probatorio, ovvero l’ascolto protetto dei due bambini persone offese di 5 e 7 anni. Entrambi confermano le violenze della maestra, dinanzi al Gip Giovanni Gallo, al PM Stefania Mininni e ad un collegio di psicologi e psichiatri nominati dalla Procura.
Richiesta di archiviazione
Nel Settembre 2020 la Procura di Lecce ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico della maestra accusata di maltrattamenti in un asilo di Monteroni. Il PM Stefania Mininni ha ritenuto di non dover esercitare l’azione penale perché le accuse, seppur confermate nel corso dell’incidente probatorio, non sono sufficienti per confezionare un avviso di conclusione a carico dell’indagata.
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