Crescentino (VC), 11 Aprile 2019
Due maestre sono accusate di maltrattamenti all’asilo nido privato “La Coccinella” di Crescentino, in provincia di Vercelli. Una bambina di 3 anni sarebbe tornata a casa con labbra rotte e lividi al viso più di una volta. Le due indagate, A.S. di 31 anni e M.G. DI 45 anni, non potranno insegnare per un anno.
Caso di maltrattamenti all’asilo nido La Coccinella di Crescentino
Le indagini partono a fine 2018 dalla denuncia di una mamma. La sua bambina di quasi tre anni torna a casa con lividi al viso e labbro rotto. Non era la prima volta ma le lesioni erano sempre giustificate dal comportamento vivace dei piccoli. Questa volta però la mamma non è convinta delle spiegazioni date dalle maestre che parlano di una caduta accidentale. La mamma si rivolge ai carabinieri di Crescentino e partono subito le indagini che si avvalgono di intercettazioni audio-video. Dalle registrazioni degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Davide Pretti, che vanno dal Dicembre 2018 ai primi giorni di Marzo 2019, si riscontrano oltre 100 episodi di maltrattamento.
Le maestre accusate e la misura cautelare
I maltrattamenti all’asilo nido La Coccinella di Crescentino sono contestati a due maestre che nel pomeriggio del 10 Aprile 2019 vengono raggiunte dalla misura cautelare: divieto di esercitare l’attività di insegnante per un anno. L’interdizione vale per strutture pubbliche e private.
Le dichiarazioni della struttura scolastica
La struttura scolastica assicura di essere estranea ai fatti: “Il sottoscritto Giuseppe Malinverni, in qualità di legale rappresentante dell’ente, comunica che il nostro asilo, scuola dell’infanzia paritaria, Ente Morale, convenzionata con il Comune di Crescentino e la Regione Piemonte, è del tutto estranea ai fatti riportati. La gestione del nido è di competenza della cooperativa Baby House che ha un regolare contratto di affitto dei locali. Siamo anche noi molto dispiaciuti di quanto accaduto e vi assicuriamo che l’attività presso il nostro asilo continuerà regolarmente”.
Le mamme in difesa delle maestre
Alcune mamme contattano la stampa locale per parlare in difesa delle maestre: “Mia figlia ha frequentato l’asilo fino al 2010 – si legge su La Nuova Periferia – Trattavano i bambini come se fossero loro figli. Poi, stiamo parlando di educatrici quindi se per raggiungere il loro obiettivo dovessero dare uno schiaffetto sulla mano del bambino, non ci vedo nulla di strano. A chi non è mai capitato a casa?“. E ancora dicono: “Si sta assistendo a una vera e propria gogna mediatica, tutto questo è ingiusto. Io ho portato i miei figli all’asilo nido con quelle insegnanti e posso dire che mi sono trovata molto bene. Sono persone squisite… Sono due maestre che hanno il polso duro, ma sanno educare, sanno essere severe e chiocce quando serve e questo per il bene dei bambini“.
Famiglie in attesa di vedere i video
“Dopo la pubblicazione della notizia sono stato contattato da varie famiglie di bambini che frequentano l’asilo – dice l’avvocato Gian Maria Mosca, difensore della famiglia che ha denunciato – Quando verrà meno il segreto istruttorio saranno indicati dalla Procura i nominativi delle persone offese e sarà possibile per tutti esaminare i filmati: a quel punto si avrà un quadro più preciso della situazione, dei protagonisti, del tenore degli episodi contestati e ciascuno potrà valutare se e come tutelarsi. Al momento c’è un PM, peraltro di comprovata serietà, che ha ravvisato estremi per richiedere una misura cautelare e un Gip che ha ritenuto di applicarla“.
Conferma della misura cautelare
Nel Maggio 2019 il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) conferma la misura cautelare. Una maestra aveva chiesto la revoca ma è stata respinta, la maestra resta dunque fuori dalla scuola.
La chiusura delle indagini
Nei primi giorni di Settembre 2019 la Procura chiude le indagini. Le indagate fanno sapere tramite i propri legali che tra le ipotesi c’è anche quella del patteggiamento. Le molte famiglie coinvolte coi propri figli, allievi dell’asilo nido, valutano di rivolgersi ai legali per avviare eventuali azioni legali.
Un bambino con le braccia aperte per proteggere il fratellino
“In alcuni video si osservano scene che non avremmo mai immaginato – affermano alcuni genitori intervistati da La Nuova Periferia – Ad esempio un piccolo di meno di tre anni che, vedendo la maestra dirigersi verso il fratellino più piccolo, capisce cosa sta di nuovo accadendo e si mette davanti con le braccia aperte per proteggerlo. O il bambino che si nasconde dietro al seggiolone, viene preso e letteralmente scaraventato a terra. Dai video emerge con chiarezza che i bambini avevano paura. Non parliamo poi della totale mancanza di igiene: non avevamo mai visto scopare il pavimento e al contempo il tavolo dove mangiano i bambini. Per fortuna non tutte le immagini sono così forti“.
Il processo
Nel Luglio 2020 viene chiesto il rinvio a giudizio per entrambe le maestre. Nell’udienza del 30 Giugno 2021 la Procura della Repubblica ha chiesto la pena di un anno e 4 mesi per Alessandra Squillace, difesa dall’Avv. Pierpaolo Chiorazzo. La collega Manuela Gasco, difesa dall’Avv. Tiziano Lucchese, ha invece chiesto il patteggiamento ad un anno.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.