Cernobbio (CO), 28 Marzo 2019
Una maestra è stata arrestata e posta agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti all’asilo nido comunale “Rita Fedrizzi” di Cernobbio, in provincia di Como. Le piccole vittime sono i bambini, fra i 3 ed i 18 mesi, di cui avrebbe dovuto prendersi cura.
Caso di maltrattamenti all’asilo nido Rita Fedrizzi di Cernobbio
Le indagini partono nel Febbraio 2019 con una segnalazione interna alla struttura e pare che i genitori ne fossero all’oscuro. Infatti è molto difficile cogliere segnali di maltrattamento quando i bambini sono così piccoli come in questo caso. “Gli anticorpi interni alla struttura hanno funzionato – afferma il Maggiore dei Carabinieri Francesco Donvito – La struttura è sana perché quando ci si è accorti che qualcosa non andava è stato segnalato“.
Le indagini durano circa un mese e mezzo e portano alla luce 11 episodi di rilevanza penale su almeno 5 bambini, tra i 15 iscritti alla sezione lattanti, dai 3 ai 18 mesi.
Le violenze: bambini ribaltati e scossi
Le violenze avvenivano principalmente nel dormitorio ed in sala mensa. I bambini che piangevano venivano scossi e strattonati per fermarne il pianto. Ricordiamo quanto sia pericoloso (e letale) scuotere un bambino per via della Shaken Baby Syndrom. Nelle immagini registrate emergono anche piccoli ribaltati nella culla, schiaffi ed urla. Oltre a bambini imboccati a forza fino a vomitare o picchiati sulle mani se facevano inavvertitamente cadere il piatto.
L’arresto della maestra
Il 28 Marzo 2019 la maestra 58enne Maria Grazia Viganò viene arrestata e posta agli arresti domiciliari. L’ordinanza di custodia cautelare è emessa dal Gip del Tribunale di Como ed eseguita dai Carabinieri di Como. I maltrattamenti ai bambini, recita l’ordinanza, sono “commessi in qualità di educatrice in un asilo nido di Cernobbio (Como), dove poneva in essere condotte violente nei confronti di bambini di età compresa tra i 3 e i 18 mesi“.
Le dichiarazioni del Comune
“L’amministrazione comunale apprende che un’educatrice dell’asilo nido comunale, dipendente dell’ente, è stata posta agli arresti domiciliari. L’amministrazione si augura che la giustizia faccia il suo corso nell’interesse del bene dei bambini e nel frattempo rassicura tutte le famiglie che il servizio verrà regolarmente svolto e attentamente controllato“.
L’interrogatorio di garanzia
Dinanzi al Gip Laura De Gregorio per l’interrogatorio di garanzia la donna sceglie di parlare. “Ero esaurita“, dice alla presenza del PM Daniela Moroni e del suo Avvocato Livia Zanetti. In tre quarti d’ora di interrogatorio la maestra ha spiegato che in quel periodo era molto nervosa per problemi familiari dovuti al mancato ritorno dall’estero del suo nipotino di due anni.
Rito abbreviato
Nel Luglio 2019, tramite l’Avv. Zanetti, la donna fa sapere di voler richiedere di essere rimessa in libertà o almeno di attenuare la misura cautelare. L’educatrice, in attesa dell’udienza preliminare, sceglie il rito abbreviato.
La condanna di primo grado
Nel Novembre 2019 il Gup di Como ha condannato la maestra Maria Grazia Viganò a quattro anni di reclusione. Il PM aveva chiesto una condanna a 3 anni e 10 mesi.
Un’altra maestra sotto accusa
Le immagini che hanno consegnato agli inquirenti le condotte della maestra Viganò hanno anche rivelato la presenza di un’altra maestra che aveva condotte analoghe. Nel Marzo 2020 il sostituto procuratore di Como, Giuseppe Rose, conclude le indagini su Loretta Fasana, 50 anni, accusandola di maltrattamenti all’asilo nido Rita Fedrizzi di Cernobbio. Alla donna vengono contestati 39 episodi che coinvolgono 7 bambini. La donna, assistita dagli avvocati Massimo Ambrosetti e Lisa Epifani, dovrà ora dare la sua versione e valutare come impostare la difesa.
L’udienza preliminare della seconda maestra
Nel Luglio 2021 il Giudice per l’udienza preliminare Francesco Angiolini accetta la richiesta della maestra Loretta Fasana di essere giudicata con il rito abbreviato. La donna andrà a processo nel Marzo 2022. Cinque famiglie si sono costituite parte civile mentre altre due hanno rinunciato.
La Corte d’Appello
Nell’Ottobre 2021 La Corte d’Appello di Milano dimezza la pena inflitta a Maria Grazia Viganò che passa da 4 anni ad 1 anno e 8 mesi con sospensione condizionale della pena. Dunque non andrà in carcere. Restano invece intatte accuse e risarcimenti.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.