Vasto (CH), Novembre 2013
E’ stata un’udienza a porte chiuse quella che si è svolta nel Tribunale Vastese davanti al Giudice Monocratico Fabrizio Pasquale a carico dell’insegnante G.C. Supplente accusato di maltrattamenti nei confronti di circa 15 alunni di prima e seconda nella scuola media Rossetti di Vasto.
Tutta la vicenda sul caso del supplente accusato di maltrattamenti nella scuola media Rossetti di Vasto
Il Processo è cominciato nell’Aprile 2013 dopo che il PM Giancarlo Ciani, date le prove evidenti a carico, ha ritenuto di procedere col giudizio immediato saltando l’udienza preliminare. E’ continuato passando direttamente alle testimonianze di alcuni giovanissimi allievi della scuola media di cui non è stato reso noto il nome. Nel prossimo incontro davanti al giudice verranno ascoltati come testimoni altri ragazzi delle stesse classi in cui l’insegnante faceva supplenza per diverse ore alla settimana. In aula solo due famiglie delle presunte vittime si sono costituiti parte civile.
L’uomo aveva avuto l’incarico per lavorare come supplente nella scuola media abruzzese (mentre contemporaneamente prestava servizio anche in molte altre scuole del circondario) dal 28 Settembre 2011 al 17 Dicembre 2011. A seguito della testimonianza di una mamma però il Dirigente scolastico, già il 7 Dicembre 2011, aveva deciso di sospendere l’uomo dall’incarico per 10 giorni e senza stipendio. Da qui la segnalazione alla procura e l’avvio delle indagini che il 14 Ottobre 2012 hanno poi portato gli inquirenti a decidere per la custodia cautelare ai domiciliari con obbligo di dimora.
“Il racconto della signora era giunto a distanza di pochi giorni dall’assunzione del supplente”, dice una collega dell’uomo nella scuola di Vasto che chiede di non rivelare il suo nome.
La donna racconta come siano stati tre mesi di paura quelli vissuti a stretto contatto col supplente: “Era un uomo sgarbato, ci siamo insospettiti fin dall’inizio”.
Le indagini
Scaturite a seguito della segnalazione del Dirigente Scolastico le indagini sono state condotte dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura e dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Vasto. Con il coordinamento del dirigente e vice questore Cesare Ciammaichella hanno richiesto anche l’acquisizione testimoniale di circa 40 persone. Durante le accurate verifiche della polizia è emerso anche un fucile di proprietà dell’uomo del quale si sono “perse le tracce“. E’ così che è scattata un’ulteriore ipotesi di reato per cessione di armi a privato senza titolo.
Il provvedimento restrittivo è scattato il 12 Ottobre 2012 quando la polizia, dopo indagini lunghe e delicate, ha provveduto a notificargli l’ordine di custodia cautelare ai domiciliari con obbligo di dimora firmato dal GIP Anna Rosa Capuozzo su richiesta del Procuratore Capo Francesco Prete e dal sostituto Giancarlo Ciani.
Cesare Ciammaichella, dirigente del commissariato di Vasto, ha detto che i quaranta testimoni sono pronti a inchiodare l’indagato alle sue colpe. “In 14 casi, riconducibili ad altrettante vittime” ha dichiarato il vice questore, “abbiamo riscontri pieni e incontrovertibili. L’insegnante verso i ragazzi aveva un atteggiamento violento. Li percuoteva, pronunciava frasi sconsiderate, comportamenti lesivi, minacce, mentre alle ragazze riservava un trattamento diverso”.
I familiari raccontano in aula di frasi offensive nei confronti dei ragazzi: “Sei un deficiente”, e poi lanci di penne e gessetti addosso agli alunni che non rispondevano correttamente alle sue domande, calci e offese verbali nei confronti di tutti i maschietti.
La difesa
Nonostante l’evidenza delle numerosi dichiarazioni la difesa tende a minimizzare l’accaduto dichiarando che “tutt’al più, si poteva parlare di abuso di mezzi correttivi in qualche circostanza”. Tanto più che l’insegnante “ha già chiesto scusa ai diretti interessati”.
Il Supplente però non era nuovo ad accuse del genere visto che già precedentemente era stato condannato per atti di libidine nei confronti di minori (con condanna già passata in giudicato) e reato di minori. Di nuovo Concezio Di Risio, difensore dell’uomo, sminuisce parlandone come di “Un fatto accaduto 32 anni fa per il quale ha già pagato il conto con la giustizia“.
Gli inquirenti però sembrano di diverso avviso. Parlano di accuse molto pesanti come maltrattamenti verso fanciulli, falsità ideologica in atto pubblico commessa da privati, omessa denuncia di armi e cessione di armi a privati senza titolo. L’uomo infatti per continuare a lavorare indisturbato in molteplici istituti della zona aveva presentato false “autocertificazioni” dove si dichiarava “pulito”. In questo caso, come in altri precedenti, l’omesso controllo sulle autocertificazioni da parte delle istituzioni, è stato un “complice” determinante dell’uomo impiegato in molti istituti scolastici.
I fatti in breve
28 Settembre 2011
L’insegnante comincia a lavorare come supplente nella scuola media Rossetti di Vasto.
07 Dicembre 2011
Il Dirigente Scolastico decide di sospendere l’insegnante senza stipendio per 10 giorni e presenta un esposto che fa partire le indagini.
12 Ottobre 2012
Il supplente accusato di maltrattamenti finisce agli Arresti Domiciliari.
17 Ottobre 2012
L’insegnante chiede i danni alla Dirigenza Scolastica.
19 Ottobre 2012
L’uomo, assistito dall’avvocato Concezio Di Risio di Casalbordino, ha fornito nell’udienza la sua versione dei fatti contestati al Gip del Tribunale di Vasto. Il suo legale ha chiesto la revoca del provvedimento di arresti domiciliari. Nei giorni precedenti ha presentato un’istanza di remissione in libertà anche al Tribunale del Riesame de L’Aquila. Al Gip tocca decidere in ordine alle richiesta della difesa.
29 Ottobre 2012
Il Tribunale del Riesame de L’Aquila ha respinto l’istanza di remissione in libertà dell’insegnante supplente accusato di maltrattamenti su 14 alunni della scuola media di Vasto.
18 Dicembre 2012
Il Supplente torna in libertà dopo la revoca dei domiciliari con obbligo di dimora.
7 Febbraio 2013
Il giudice per le indagini preliminari, Anna Rosa Capuozzo, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, Giancarlo Ciani, richiede il Giudizio Immediato per il supplente.
17 Aprile 2013
Fissazione prima Udienza.
23 Aprile 2013
Il pm Giancarlo Ciani ha chiesto ed ottenuto il salto dell’udienza preliminare per passare direttamente al processo con rito immediato contro il supplente con “prove evidenti a carico dell’indagato”.
22 Ottobre 2013
Udienza in Giudizio immediato.
6 Novembre 2013
Il processo a suo carico si sta svolgendo a porte chiuse dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Pasquale che ha ascoltato alcuni alunni e il loro racconto non ha certo aiutato l’insegnante. Il giudice deve ascoltare ancora diverse altre testimonianze e per questo il processo è stato aggiornato all’11 Dicembre. Per l’imputato la Procura ha chiesto il rito immediato. Le accuse sono di maltrattamento verso fanciulli, falsità ideologica in atto pubblico commessa da privati, omessa denuncia di armi e cessione di armi a privati senza titolo. Le famiglie di due ragazzi si sono costituite parte civile. La difesa dell’insegnante, rappresentata dall’avvocato Concezio Di Risio, sostiene che al massimo può essere contestata l’accusa di abuso dei mezzi di correzione. La vicenda è delicatissima.
16 Luglio 2014
Dopo una lunga istruttoria che ha visto coinvolti circa 50 testi, presso il Tribunale di Vasto e con la decisione del giudice monocratico Fabrizio Pasquale, l’insegnante supplente accusato di maltrattamenti ai minori e falsità ideologica in atto pubblico è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione più al pagamento delle spese legali ed al risarcimento della parte civile. L’imputato è stato giudicato con rito immediato così come richiesto dalla Procura.
Informazioni aggiuntive sulla vicenda:
Video: Servizio di Tg Max del 12 Ottobre 2012 al minuto 2’50”.