Palermo, 22 Febbraio 2021
Casa di cura lager scoperta da un blitz della Guardia di Finanza. Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di maltrattamenti nella casa di cura “I nonnini di Enza” di Palermo. 8 gli anziani liberati.
Caso di maltrattamenti sugli anziani alla casa di cura I nonnini di Enza di Palermo
A dare l’allarme nell’autunno 2020, e a far partire così le indagini, sarebbe stata un’anziana ospite ormai distrutta e terrorizzata che decide di chiedere aiuto con una telefonata in cui racconta di continue violenze ed umiliazioni. Il racconto della donna alle Fiamme Gialle è stato sofferto e straziante per chiunque l’abbia ascoltata: “Vivere in quella casa era un vero inferno, mi maltrattavano, mi picchiavano di continuo con calci alle gambe e pugni. Un giorno mi hanno anche chiuso in una stanza, togliendomi il telefono, per evitare che chiamassi la polizia.” Derisa, picchiata e vessata. Per la donna finalmente finisce un incubo durato quel tempo che sembra infinito.
Anziani maltrattati nella casa di cura lager: scene raccapriccianti
Le indagini, condotte dal Dipartimento fasce deboli della Procura e coordinate dall’aggiunto Laura Vaccaro, si avvalgono di telecamere nascoste all’interno della struttura e svelano uno scenario a dir poco raccapricciante. Violenze inaudite e frasi cattive come “Cosa inutile, prostituta, devi buttare il sangue, tanto se muori che mi interessa“.
Un inferno che durava da anni e di cui nessuno aveva il coraggio di parlare
Dalle indagini emerge anche riscontro con degli episodi di alcuni anni prima. Un’ex ospite della struttura avrebbe infatti raccontato di essere stata picchiata da un inserviente due anni prima della denuncia. Secondo la sua testimonianza sarebbe stata colpita con una bottiglia piena d’acqua per toglierle la sigaretta che stava fumando causandole la frattura del polso. Alla richiesta degli inquirenti circa il perché non avesse mai raccontato niente l’anziana donna racconta di essere stata minacciata aspramente con un “Non raccontare nulla, altrimenti ti riempiamo di botte” e quindi aveva avuto paura.
Casa di cura lager posta sotto sequestro
Le parole del Giudice per le Indagini Preliminari Cristina Lo Bue confermano il sequestro della struttura e lasciano poco spazio alla fantasia:
“Il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale.“
L’arresto
Nella mattina del 22 Febbraio 2021 gli operatori della GdF, su richiesta del Pubblico Ministero e coordinati dal Generale Antonio Quintavalle Cecere, notificano la misura cautelare agli arresti domiciliari a 4 persone. Nello specifico alla presidente dell’associazione V.A. di 28 anni, nonché gestore della struttura, ed a 3 operatori, M.G.I. di 56 anni, C.I. di 52 e M.I. di 63. Fra le accuse mosse agli indagati, oltre ai maltrattamenti e alle lesioni personali, sembra ci sia anche quella di non aver rispettato le norme di sicurezza sul lavoro e sicurezza anti-covid. Infatti subito dopo il bliz gli anziani sono stati sottoposti a tampone e visite mediche.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.