Bova Marina (RC), 9 Settembre 2019
Botte, insulti ed umiliazioni agli alunni di una classe elementare. Una maestra è sospesa per un anno accusata di maltrattamenti all’Istituto Comprensivo Bova-Condofuri-Palizzi di Bova Marina a Reggio Calabria.
Caso di maltrattamenti all’Istituto Comprensivo di Bova Marina a Reggio Calabria
Le indagini partono a valle dei racconti di alcuni bambini ai loro genitori che, preoccupati dai primi segnali di allarme su un disagio nei figli, sporgono denuncia. I bambini raccontano che la maestra durante le lezioni avrebbe “distribuito quotidianamente” calci, insulti, schiaffi, spinte ed umiliazioni agli alunni della sua classe. I piccoli, terrorizzati da questo clima, avevano iniziato a fingere di sentirsi male pur di non andare a scuola. Gli inquirenti installano così delle telecamere nascoste all’interno della struttura scolastica.
Percosse e insulti agli alunni delle elementari
Calci, insulti, schiaffi, spinte ed umiliazioni quotidiane. Questo è quanto emerge dalle intercettazioni ambientali in cui nelle moltissime ore di registrazione sarebbero emersi diversi episodi di violenza sia fisica che psicologica. I bambini vivevano costantemente in un clima di terrore e venivano chiamati “stupidi e maiali“.
Sospensione cautelativa per l’insegnante indagata
Il 9 Settembre 2019 i finanziari di Melito Porto Salvo notificano ad una maestra l’ordinanza di misura cautelare con sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per 12 mesi. L’ordinanza è emessa dal Giudice del Tribunale di Locri su proposta della Procura della Repubblica.
L’audizione protetta dei bambini
I fatti raccontati nelle denunce dei genitori trovano riscontro anche durante l’audizione protetta svolta sui bambini dalla psicologa del Tribunale.
Secondo le indiscrezioni in un’occasione “c’erano due bambini a terra – racconta ai giornalisti la psicologa – e la maestra che gli aveva fatto male rispose che non le importava“. Uno dei bambini avrebbe inoltre raccontato che “mi ha dato uno schiaffo dove avevo la cicatrice di un’operazione chirurgica“.
Antonio Marziale e la sua lotta allo stress lavoro correlato
Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, in merito a questo caso ci ha tenuto a precisare il suo impegno nella lotta al burnout.
Marziale ritiene che la soluzione a questi fatti di maltrattamento infrastrutturale sia da ricercare nella corretta applicazione della Legge contro lo Stress lavoro correlato. A tal proposito ha dichiarato di aver stilato un protocollo in collaborazione con l’Ordine degli psicologi calabresi per agevolarne l’applicazione.
“Chi macchia la scuola non è degno di frequentarla nemmeno di striscio”
Antonio Marziale è convinto, come noi de La Via dei Colori, che “chiunque maltratti i bambini debba essere allontanato definitivamente dalla scuola, perché vessarli fisicamente o anche solo psicologicamente, rappresenta un crimine destinato a segnare indelebilmente la loro vita, cosa da considerarsi crimine contro l’umanità debole e indifesa“.
Parallelamente il Garante di Infanzia e Adolescenza per la Regione Calabria arriva alla medesima conclusione che ci ha portato a richiedere il supporto e l’aiuto delle migliaia di insegnanti meravigliosi che lavorano nel nostro paese. Chi si macchia del reato di maltrattamenti infrastrutturali “va contro la stragrande maggioranza di docenti che lavorano con elevata professionalità e sensibilità“.
La maestra torna a insrgnare
Il 9 Marzo 2020, con sentenza n. 307/2020, la Corte di Cassazione annulla senza rinvio la misura interdittiva della sospensione dal servizio emessa a carico dell’insegnante Enza Lucia Donata Cavallaro. La donna può tornare in servizio.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.