Pratofontana (RE), 1 Agosto 2015
Caso di maltrattamenti alla scuola materna comunale Prampolini di Pratofontana. La maestra accusata è un’impiegata di mezza età presente da oltre 15 anni nella struttura. La donna pare rea di aver usato violenze fisiche e psicologiche sui suoi piccoli allievi. Tutti di età compresa fra 4 e 5 anni. L’insegnante ha ricevuto una misura cautelare, richiesta dal GIP Giovanni Ghini, che le impedirà, fino a nuova comunicazione, di entrare in qualunque istituto per bambini di tutta la provincia di Reggio Emilia. Nel 2013 la provincia emiliana era già stata scossa da un’altra maestra accusata nel caso di Gualtieri.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti alla materna Prampolini
Le indagini sono partite nell’Aprile 2015 a seguito della segnalazione di alcuni genitori. Condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia e coordinate dal PM Stefania Pigozzi.
Nei molti mesi occorsi per raccogliere tutti gli elementi utili pare che minacce, strattonamenti e maltrattamenti di varia natura fossero all’ordine del giorno. Secondo la ricostruzione dei fatti pare che i bambini fossero terrorizzati di essere chiusi in bagno o colpiti con un bastone. L’inchiesta, oltre che sui racconti dei vari testimoni e sulle denunce, si basa anche su numerose intercettazioni ambientali audio-video che purtroppo hanno confermato i sospetti sulla maestra accusata.
Maestra accusata di maltrattamenti fisici e psichici
“Se non dormi entro un secondo ti butto dalla finesta” ed i bambini tornati a casa non facevano che piangere apparentemente senza motivo. “Prendo a bastonate in testa te e tua madre“ ed i piccoli terrorizzati da queste minacce stentavano a raccontare i loro disagi ai genitori. Manifestandoli però inconsciamente con disturbi del sonno o dell’alimentazione.
Secondo la ricostruzione dei fatti eseguita dalle forze dell’ordine la maggior parte dei maltrattamenti della maestra alla materna Prampolini si sarebbero rivolti nei confronti di due bambini.
Il Vicequestore Cesare Capocasa in una dichiarazione rilasciata ai giornalisti dice:
“L’operazione, nata da una segnalazione evidenzia il massimo impegno profuso dalla Procura della Repubblica e dalla Questura per il contrasto ai reati contro le cosiddette parti deboli, tra cui sono certamente ascrivibili i minori – ed aggiunge – E’ un caso isolato, prontamente risolto dalla questura e che non va a minare il prestigio delle scuole dell’infanzia reggiane, apprezzate e imitate in tutto il mondo”.
La donna, raggiunta dalla misura cautelare, pare si sia subito avvalsa della facoltà di non rispondere.
La nota del Comune
Il Comune, saputa la terribile notizia sul caso di maltrattamenti alla materna Prampolini, dirama la seguente nota:
“Appreso dagli organi inquirenti del procedimento a carico di una propria maestra, l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia ha immediatamente provveduto all’allontanamento dell’insegnante interessata da tutte le scuole afferenti all’Istituzione medesima. Questa insegnante già oggi non entra e non metterà più piede non solo nella scuola di Pratofontana, dove ha operato sino ad ora, ma in nessun’altra struttura adibita a questo scopo nel territorio reggiano.
Contestualmente, il Comune di Reggio Emilia ha provveduto con tempestività ad avviare l’iter per il procedimento di sospensione della maestra accusata. Inoltre, seppur non sussista per lei la medesima tipologia di contestazione, l’Istituzione, in via precauzionale, ha proceduto a richiedere un provvedimento di allontanamento dal servizio anche per l’altra insegnante attiva nella medesima sezione di Pratofontana. Ciò a maggior tutela e tranquillità delle famiglie e dei bambini, al fine di mantenere quel clima di collaborazione e di relazioni positive che da sempre caratterizzano i rapporti tra l’Istituzione e le stesse famiglie.Maltrattamenti in un asilo di Reggio Emilia, indagata una maestra per violenze sui bambini
L’inchiesta della squadra mobile, coordinata dal pm Pigozzi, ha portato alla luce un clima di terrore fra bimbi di 4 e 5 anni, documentato da mesi di intercettazioni ambientali
Contestualmente al provvedimento disciplinare, e in parallelo con il lavoro della Questura, a cui l’Amministrazione comunale ha dato subito disponibilità totale di collaborazione, l’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia ha disposto un’indagine conoscitiva interna, attraverso una serie di audizioni del personale della scuola.
Il benessere dei bambini è la priorità dell’attività che viene svolta nelle strutture educative comunali, e a questo scopo l’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia realizzerà una serie di incontri anche con le famiglie della scuola di Pratofontana.
Il lavoro quotidiano e continuo, svolto assieme ai genitori, di verifica degli obiettivi educativi, il piano della trasparenza e tutte le procedure messe in atto da sempre nei nidi e nelle scuole dell’infanzia dell’Istituzione verranno verificati e sviluppati ulteriormente, con un lavoro condiviso; ciò nonostante ogni responsabilità individuale va rilevata e perseguita con determinazione.
I nidi e le scuole dell’infanzia accolgono ogni anno migliaia di famiglie e di bambini, sono da sempre spazi pubblici, piazze aperte al confronto e alla valutazione. Quello che è accaduto addolora e non rende merito all’impegno costante e altamente professionale che ogni giorno viene svolto nelle scuole d’infanzia reggiane.
In questi mesi non vi sono mai state segnalazioni né da parte del gruppo di lavoro, né della pedagogista, né tantomeno dalle famiglie frequentanti la scuola di Pratofontana. Una scuola che in oltre 40 anni di attività non ha mai registrato episodi di questo genere. L’Amministrazione comunale, nel ribadire la piena fiducia nell’opera della magistratura, si riserva la possibilità di prendere provvedimenti più rigidi nei confronti della maestra indagata, alla luce degli accertamenti che verranno compiuti“.
La dichiarazione del consiglio di classe
Il 6 Agosto 2015 il consiglio di classe dei genitori rilascia una dichiarazione mediante lettera:
«Esprimiamo tutto il sostegno e la solidarietà all’interno gruppo di lavoro (pedagogisti, insegnanti, atelieristi, ausiliari) che alcuni di noi frequentano e conoscono da vari anni. Siamo convinti che senza il contributo di ognuno di loro i nostri bambini non sarebbero diventati quello che sono oggi, non avrebbero imparato quello che sanno, acquisito quella fiducia in sé e negli altri per comprendere cosa si può fare e cosa non si può fare. La fiducia, il dialogo e il rispetto hanno sempre contraddistinto le relazioni di questa scuola, la collaborazione di tutti (genitori, insegnanti, bambini) l’ha resa un luogo in cui crescere insieme, ogni giorno, senza paura di poter esprimere le proprie idee. Senza nessuna paura. Per questi motivi vogliamo ringraziare coloro che fino a oggi si sono impegnati, senza risparmiarsi, nel prendersi cura dei nostri figli e nell’educarli. Anche quando le condizioni si sono rese difficili e il contesto della sezione si è fatto complesso, l’impegno e la professionalità non sono mai mancate. Anzi, il dialogo con quei genitori disponibili ad ascoltare si è fatto profondo. La nostra vuole essere testimonianza di chi ha sempre riscontrato la volontà di confronto e la richiesta da parte della scuola di una maggiore partecipazione delle famiglie. Apertura e non chiusura, schiettezza e coraggio nell’affrontare i problemi, non indolenza o superficialità, le stesse qualità che ci auguriamo possano guidare chi dovrà decidere in merito a questa vicenda».
Una famiglia ribatte
La famiglia Barbieri invece, anche loro genitori di un piccolo ospite dell’asilo, ribatte:
«Ci rivolgiamo ai genitori che hanno difeso le maestre accusate di maltrattamenti verso alcuni bambini. Chiariamo che non è l’Istituzione Scuole dell’infanzia ad essere messa in discussione, che per i nostri figli si è rivelata essere eccezionale, sotto il profilo didattico e sociologico. Ciò che viene messo in discussione, si badi bene con video registrazioni e non a parole, dalla Procura e dalla polizia, è il comportamento “violento”, di alcune maestre, nei confronti di pochi bimbi: i maltrattamenti non sono altro che violenze verbali o corporali. È di questo, quindi, che tutti devono prendere atto, anche quei genitori che hanno scritto una lettera in difesa delle due maestre. Se la realtà è questa, è bene che tutti prendano le distanze da questi metodi, che nulla hanno di didattico. Noi, come genitori, non avremmo mai voluto che nessuna maestra maltrattasse i nostri figli, anche laddove i nostri bambini si fossero comportati malissimo: la violenza non è mai un buon metodo didattico, ma spesso fa diventare persona violenta chi la subisce. Per noi sono fuori luogo alcune frasi contenute nella lettera a difesa delle maestre. Non si può scrivere “un gran vociare”, o “a chi punta il dito con leggerezza”, facendo quasi pensare che il lavoro dei magistrati sia inopportuno o fastidioso; anzi, non solo vanno ringraziati, ma se sarà accertato che le maestre hanno commesso i maltrattamenti, è giusto che costoro non svolgano più quel mestiere. Forse sarebbe opportuno, prima di scrivere o parlare, che tutti imparassimo a distinguere il bene dal male, se vogliamo una società migliore; la difesa a oltranza di taluno, spesso porta alla deriva la nostra società. Nessuno dubita che le maestre incriminate, negli anni passati, abbiano lavorato correttamente; ma, è altrettanto giusto sapere se in quest’ultimo caso le due maestre abbiano agito correttamente. Ne va della tutela dei nostri figli, che hanno il diritto di crescere con persone preparate e pazienti.»
La vicenda in breve
- 01 Agosto 2015: La maestra accusata del reato di maltrattamenti alla materna Prampolini di Pratofontana riceve una misura cautelare che le impedisce di entrare in qualunque istituto per bambini di tutta la provincia di Reggio Emilia.
- 06 Agosto 2015: Alle ore 18:30 il consiglio di classe dei genitori rilascia una dichiarazione mediante lettera.
Come sempre La Via dei Colori Onlus ha provveduto a mettersi a completa disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte in questo caso terribile. Chiunque avesse bisogno di consulenza tecnica gratuita o di un sostegno legale e psicologico specializzato in casi dubbi o accertati di maltrattamento può contattarci attraverso il nostro Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivendo alla mail associazionelaviadeicolori@gmail.com.