Aci Catena (CT), 23 Maggio 2018
Botte, insulti e schiaffi. Con queste accuse di maltrattamenti in una scuola elementare di Aci Catena a Catania una maestra è stata sospesa per un anno.
Caso di maltrattamenti in una scuola elementare di Aci Catena
Le indagini sono partite con la denuncia dei genitori di un bambino. Notando un cambio nel comportamento del figlio e quando questo ha raccontato di aver ricevuto uno schiaffo dalla maestra si rivolgono ai Carabinieri di Aci Catena. Scattano immediatamente le intercettazioni audio-video e così le Forze dell’Ordine accertano lo stato di timore in cui si trovavano quotidianamente i bambini.
La sospensione
La Procura di Catania richiede la misura interdittiva ed il Gip emette ordinanza. O.L.R. di 59 anni è sospesa dall’esercizio del pubblico impiego per 12 mesi. I reati contestati sono maltrattamenti e lesioni volontarie aggravate. Avrebbe colpito i bambini sulle mani, alla nuca e sul viso oltre che insultati con frasi come “teste di scecco” (teste di asino).
Tre colpi di arma da fuoco per intimidire la maestra
All’una di notte del 30 Maggio 2018 la donna sente degli scoppi nella sua abitazione in via Vittorio Emanuele. La mattina dopo nota sulla porta d’ingresso tre fori. Sono tre colpi di arma da fuoco. I Carabinieri indagano per trovare i responsabili dell’atto intimidatorio. La mamma che per prima ha denunciato afferma: “Non mi sono pentita di quello che ho fatto e nemmeno del tono che ho usato: era l’unico modo per tutelare i bambini. La rabbia nei confronti di quella donna c’è ancora ma invoco la giustizia anche per questo caso. Invito tutti a fare come noi, che ci siamo affidati alla giustizia e alle autorità competenti. È inutile farsi giustizia da sé“.
Lo sostiene sempre anche La Via dei Colori: mai ricorrere alla vendetta, leggi l’appello di Ilaria Maggi.
Il rinvio a giudizio
Nell’Aprile 2019 il Gup di Catania, Maria Ivana Cardillo, rinvia a giudizio la donna per maltrattamenti e lesioni. La maestra O.L.R. va a processo con la prima udienza prevista per il 12 Giugno 2019 dinanzi al tribunale monocratico. La donna è difesa dall’Avv. Orazio Consolo.
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