Baiano (AV), 16 Luglio 2015
Le accuse pesantissime stavolta arrivano ad una maestra di Baiano nella provincia di Avellino. Nel tardo pomeriggio del 16 Luglio 2015 i militari del N.O.R.M. – Aliquota Operativa hanno prelevato l’insegnante cinquantenne accusata di maltrattamenti alla materna Giovanni XXIII conducendola al Comando Compagnia al fine di notificarle la misura cautelare decisa dal Tribunale di Avellino. La donna residente a Sperone ha ricevuto la notifica dell’obbligo di dimora nel comune di residenza più l’interdizione dalla professione per 12 mesi. Le indagini hanno avuto inizio circa tre mesi fa. Quando alcuni genitori hanno deciso di raccontare i loro dubbi ai Carabinieri che subito si sono adoperati per accertare l’effettiva situazione dei fatti.
Tutta la vicenda sul caso di maltrattamenti alla materna Giovanni XXIII di Baiano
Secondo le ricostruzioni i genitori si erano già rivolti preoccupati al Preside dell’Istituto, Felice Colucci, raccontando alcuni episodi di maltrattamento. Venuta a sapere di queste confidenze la maestra in questione aveva convocato una “riunione straordinaria” all’interno di un bar minacciando i genitori di ripercussioni sui loro figli qualora questi non avessero ritrattato la versione data al Preside.
Secondo le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino e dirette dal Procuratore Rosario Cantelmo, la donna per oltre un anno avrebbe usato maltrattamenti nei confronti dei suoi piccoli allievi. Tutti di circa 3 anni. Percosse, vessazioni, tirate di capelli, schiaffi sulla testa, grida ed umiliazioni. Questi i comportamenti all’ordine del giorno che hanno portato i bambini in una condizione di terrore.
Fra i vari episodi riportati nelle indagini, fortunatamente ripresi e registrati dalle telecamere installate dal Comando dei Carabinieri di Baiano, coordinati dal Capitano Ianniello, in un’occasione la donna avrebbe introdotto un fazzoletto di carta nella bocca di un suo alunno al fine di “insegnargli” a non mettersi oggetti in bocca. In un’altra occasione avrebbe invece trascinato una bambina per i piedi solo perché la piccola non voleva mettersi il grembiulino.
Obbligo di dimora e interdizione per la maestra
Il Preside dell’istituto, sentito a riguardo della vicenda, racconta che già dai primi mesi dell’anno, dopo numerose segnalazioni, aveva provato in ogni modo a far cambiare atteggiamento alla donna. Prima verbalmente, con un invito ad evitare gli atteggiamenti aggressivi e non consoni al suo ruolo, successivamente con un provvedimento disciplinare. Quest’ultimo invece di risolvere la situazione l’ha peggiorata. La maestra infatti, raggiunta dal provvedimento della presidenza, ha denunciato il Preside per Mobbing dando il via ad un Processo che inizierà il 30 Settembre 2015.
Maestra rinviata a giudizio
Il 14 Gennaio 2016 il Gup Fabrizio Ciccone ha rinviato a giudizio la maestra. Non si sa ancora quale sarà la decisione del Gup sull’istanza presentata dagli avvocati Gianfranco Iacobelli e Nello Pizza sulla revoca dell’obbligo di dimora. La donna rischia una condanna anche per le accuse di minacce ai genitori che si erano ribellati ai suoi comportamenti. Il Processo inizierà nel Marzo 2016.
Ad oggi non si sa ancora come sia andata a finire la vicenda.
Come sempre La Via dei Colori Onlus ha provveduto a mettersi a completa disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte in questo caso terribile. Chiunque avesse bisogno di consulenza tecnica gratuita o di un sostegno legale e psicologico specializzato in casi dubbi o accertati di maltrattamento, può contattarci attraverso il nostro Numero Verde 800-98.48.71 oppure scrivendo alla mail associazionelaviadeicolori@gmail.com.