Pero (MI), 29 Novembre 2018
Braccio rotto ad un bambino, calci alla testa, strattoni ed urla. Sono ben 42 gli episodi di maltrattamenti in una scuola d’infanzia di Pero a Milano che sono emersi dalle intercettazioni. Un maestro di 64 anni è stato arrestato e condotto ai domiciliari.
Caso di maltrattamenti in una scuola d’infanzia di Pero
Le indagini sono partite dalla querela di una mamma. Nel Luglio 2018 suo figlio di tre anni emmezzo torna a casa lamentando forti dolori al braccio. La madre lo porta in ospedale e viene riscontrata una frattura con braccio rotto. La mamma si rivolge subito ai Carabinieri di Rho. I militari installano così delle telecamere nascoste nell’aula.
Le immagini delle telecamere
Le telecamere riprendono ben 42 episodi di violenza nell’arco di un mese. Le immagini lasciano comprendere le ragioni di quel braccio rotto. Si vedono bambini strattonati dal maestro, scaraventati a terra, sollevati di peso dal colletto o dal braccio, trascinati e picchiati. E poi umiliazioni ed urla come “Papà te lo do io” gridato ad un bambino spaventato, “Ora ti do un buon motivo per piangere” ad un altro piccolo tirato con forza. Bambini seduti a terra in cerchio e il maestro che li colpisce con calci alla testa o con il gioco delle campane scuotendo la testa di lato, avanti e indietro in modo violento.
I campanelli di allarme
Oltre al braccio rotto ci sono altri campanelli di allarme che si manifestano tra i bambini della classe. Si isolano al rientro a casa e sono più introversi. I segnali emergono durante le indagini dai racconti di altri genitori ai Carabinieri.
L’arresto: maestro ai domiciliari
Il 29 Novembre 2018 il Gip di Milano dispone un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I fatti vengono contestati ad un maestro con ventennale esperienza nell’insegnamento. I Carabinieri sentiranno sia i colleghi che il dirigente.
La nota del Comune di Pero: No ai processi di piazza
“Dal canto nostro vogliamo innanzi tutto essere vicini ai nostri bambini e alle loro famiglie – afferma il Comune di Pero in una nota – pur ribadendo la serietà, la professionalità e la passione che i docenti delle scuole mettono ogni giorno nella loro missione di educatori. I docenti sono selezionati e rispondono al Ministero della Pubblica Istruzione, che a Pero ha sempre garantito un elevato livello del servizio didattico”. “Abbiamo fiducia totale nell’Arma dei Carabinieri, che ha condotto le indagini, e nella Magistratura cui ora spetterà emettere un giudizio, che in uno Stato di Diritto come l’Italia non può essere anticipato da processi di piazza“.
I genitori: Il video è chiaro
A Settegiorni, i genitori della scuola statale di via Alessandrini raccontano che stanno valutando un’azione legale contro la scuola. “È impossibile che nessuno si fosse accorto del comportamento violento del maestro, è impossibile che nessuno abbia capito che i suoi non erano semplici rimproveri e sgridate, ma veri e propri maltrattamenti. Il video è chiaro!”.
“Mi sono sentita male a vedere i video“, dice la mamma di un bambino di due anni e mezzo. Le mamme e i papà chiedono il licenziamento di tutte le maestre.
Il rito immediato
A Febbraio 2019 il PM Cristian Barilli chiede il rito immediato. Se il Gip Maria Vicidomini dovesse accogliere l’istanza e l’indagato chiedere il rito abbreviato il processo si svolgerebbe a porte chiuse. Il maestro inoltre, in caso di condanna, otterrebbe il beneficio dello sconto di un terzo della pena.
Il processo e le parti civili
L’imputato accoglie il rito immediato. Il processo parte il 18 Aprile 2019 dinanzi al Gip Anna Calabi. A porte chiuse e con lo sconto di pena in caso di condanna. Venti famiglie intendono costituirsi parte civile. I difensori, Desiré Gugliandolo e Anna Leggier, annunciano: “Chiederemo che le famiglie dei bambini vittime dei comportamenti violenti del maestro siano risarcite moralmente e anche materialmente“. Alcuni bambini sono ora seguiti dallo psicologo.
La condanna di primo grado
Il 18 Aprile 2019 il maestro Mariano Ettorre viene condannato con rito immediato a due anni e otto mesi di reclusione. Il Gup Anna Calabi accoglie la richiesta del PM Cristian Barilli e dispone il versamento di una provvisionale: settemila euro per ognuno dei venti bambini vittime di maltrattamenti. L’uomo, che si è dimesso dal ruolo di insegnante, lascia il tribunale senza rilasciare commenti. Soddisfatti i genitori: “è una vittoria“, “l’avvocato ha provato a trovare una giustificazione per quello che ha fatto, ma evidentemente il giudice non lo ha ascoltato“. Il risarcimento verrà stabilito in sede civile.
La Corte d’Appello
Il 27 Ottobre 2020 la Corte d’Appello di Milano assolve il maestro perché è stato vittima di una “lettura smaccatamente colpevolista” basata sulle “didascalie presenti sotto i filmati estrapolati dai Carabinieri“. Nei video riguardati dai giudici non emergerebbe alcun maltrattamento come da testo di accompagnamento alle immagini. La Corte ha quindi deciso che non ci sono tracce di colpi con ciabatte né di teste sbattute o schiaffi e colpi intesta.
Il ricorso della Procura
Il 5 Dicembre 2020 la Procura generale della Repubblica presenta ricorso alla Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano che aveva assolto il maestro Mariano Ettorre accusato di maltrattamenti in una scuola d’infanzia di Pero. Secondo la Procura nelle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello ci sarebbe “contraddittorietà” e conseguente “errore in iudicio in cui è incappata la sentenza“. Ovvero la “derubricazione dei fatti in mere percosse” è argomentata in modo contradditorio.
La corte di Cassazione
Il 21 Aprile 2021 la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione del maestro accusato di maltrattamenti in un asilo di Pero con rinvio ad un’altra sezione penale della Corte d’Appello di Milano. I giudici della Corte hanno così accolto la richiesta della Procura generale della Repubblica che aveva chiesto la riapertura del processo.
Maestro ricondannato
Il 14 ottobre 2021 i giudici di una nuova sezione della Corte d’Appello di Milano condannano il maestro ad un anno e otto mesi con pena sospesa. Nel frattempo l’accusato ha scontato 15 mesi agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Milano.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.