Budoni (SS), 25 Luglio 2019
Due maestre sono indagate per maltrattamenti sugli alunni all’asilo dell’Istituto Comprensivo Ignazio Podda di Budoni, in provincia di Sassari. Bambini puniti ed umiliati, in particolare un piccolo di origine nordafricana lasciato anche senza cibo né acqua.
Caso di maltrattamenti sugli alunni all’asilo dell’Istituto Comprensivo Ignazio Podda di Budoni
Le indagini, coordinate dal Maresciallo Gianluca Lombardi, partono nel Gennaio 2019 dopo la denuncia di una coppia di genitori. Durano circa tre mesi e comprendono videoregistrazioni le cui immagini riprenderebbero bambini di cinque anni puniti in più occasioni. In particolare, nel mirino di due insegnanti, sarebbe finito un alunno figlio di nordafricani, lasciato a volte senza cibo né acqua, strattonato ed umiliato.
Dopo questa prima fase di indagini, in una seconda fase, le ricerche e le intercettazioni ambientali sarebbero state estese anche a una seconda classe dell’Istituto Comprensivo Ignazio Podda.
I campanelli di allarme
I genitori vengono convocati in caserma dai Carabinieri di Budoni per raccontare i comportamenti scorretti subiti dai loro figli. Alcuni raccontano dei campanelli di allarme manifestati. Emergono così bambini che al rientro da scuola restavano in silenzio, non mangiavano o non trattenevano i propri bisogni.
Due maestre indagate per maltrattamenti
Nel Luglio 2019 finiscono sotto accusa due insegnanti assistite dagli avvocati Lorenzo Soro e Carmine Farina. Le donne vengono sospese per effetto di un’ordinanza di misura cautelare richiesta dal Pubblico Ministero di Nuoro, Giorgio Bocciarelli. Dopo l’interrogatorio di garanzia la misura cautelare viene revocata. Infatti le insegnanti hanno portato a propria discolpa il loro precedente e noto operato. Questo pare abbia fatto sì che la loro posizione si alleggerisse tanto da convincere il GIP Teresa Castagna a revocare la misura cautelare dell’interdizione temporanea dalle attività didattiche.
Ipotizzato un aumento degli insegnanti indagati
Successivamente emerge che le maestre coinvolte potrebbero essere più di due. La vice sindaca del Comune di Budoni, Vanessa Sanna, dichiara: “In questo momento non abbiamo l’ufficialità delle carte giudiziarie, ma se verranno provati i fatti dei maltrattamenti nella scuola materna, l’amministrazione comunale si costituirà parte civile“.
Il racconto delle colleghe
“Gridavano sempre” raccontano alcune colleghe su La Nuova Sardegna. “Il fatto è che al contrario delle altre classi in quelle aule la porta era sempre tenuta chiusa, e non potevamo sapere cosa stesse accadendo all’interno“.
L’incontro delle famiglie con La Via dei Colori Onlus
Contattata da alcuni dei genitori, dopo aver fornito assistenza telefonica, nei primi giorni di Agosto 2019 La Via dei Colori si reca in Sardegna per incontrare alcune delle famiglie coinvolte. L’Avv. Silvia Peraldo ha quindi potuto spiegare a mamme e papà l’iter che solitamente il nostro Comitato Scientifico segue in processi analoghi a questo. Un protocollo di gestione interdisciplinare che comprende tutti gli aspetti di supporto morale e tecnico (legale e psicologico) di cui hanno solitamente bisogno le famiglie. Alcune di loro hanno quindi deciso di affidarsi alla nostra associazione e verranno supportate dal nostro Team.
Il Tribunale del Riesame di Sassari rigetta la seconda richiesta di misura cautelare
Nel Settembre 2019 il Tribunale del Riesame si è espresso rigettando la misura cautelare richiesta nei confronti delle maestre. Il collegio del TdR, formato dal presidente Marinaro e dai giudici Nuvoli e Meloni, ha infatti deciso che le donne, sebbene secondo le indagini avrebbero maltrattato per mesi gli alunni ogni giorno, non dovranno essere interdette.
Già precedentemente gli inquirenti avevano richiesto l’interdizione ravvedendo i gravi indizi di colpevolezza ma questa era stata revocata a valle dell’interrogatorio di garanzia svolto dal GIP Teresa Castagna sulle insegnanti.
La Procura ha dunque presentato l’appello che però è stato rigettato.
Il Consiglio d’istituto si schiera pubblicamente dalla parte delle insegnanti indagate
Secondo quanto pubblicato su La Nuova Sardegna, nei primi giorni di Settembre 2019 il Consiglio d’Istituto della Scuola d’Infanzia di Budoni pare non abbia preso le difese degli alunni bensì quelle delle indagate.
«Per quanto riguarda le docenti interessate e senza entrare nel merito delle indagini – avrebbe dichiarato il consiglio – è opportuno sottolineare che mai è pervenuta, all’attuale dirigente o al presidente del consiglio di istituto e agli altri componenti, la minima segnalazione o critica da parte da parte di genitori o personale scolastico, sulla validità e correttezza dell’operato delle docenti. Solo diversi riferimenti e riscontri positivi sulle stesse, conosciute come persone rispettabili e dedite al lavoro con costanti apprezzamenti negli anni per la professionalità serietà ed esperienza».
I genitori degli alunni in rivolta
Il 16 Settembre 2019, con l’apertura del nuovo anno scolastico, i genitori ricevono una doccia fredda. Infatti le insegnanti indagate risultano nuovamente assegnate alle medesime classi. In quelle stesse classi risultano iscritti senza variazione alcuna anche tutti i piccoli alunni maltrattati durante l’anno scolastico appena trascorso. I genitori di 15 bambini si sono detti fermamente convinti a non far frequentare i figli fino a quando non verrà trovata una soluzione alternativa che tuteli l’incolumità dei piccoli. Alcuni dei genitori hanno provveduto ad iscrivere i piccoli in altre scuole dei paesi limitrofi. Al suono della campanella solo due bambini sarebbero entrati in aula.
Una lettera dei genitori per i responsabili dell’istruzione
I genitori, sconvolti dalla decisione di non prendere provvedimenti in tutela dei bambini per evitare il ripetersi dei fatti, decidono di scrivere una lettera. Chiedono così al Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti di effettuare verifiche e controlli sull’attuale situazione e di prendere provvedimenti urgenti. La stessa lettera viene spedita anche ad Andrea Biancareddu, assessore regionale alla Pubblica Istruzione, al Provveditorato e a Giuseppe Porcheddu, Sindaco di Budoni. I genitori chiedono il trasferimento delle insegnanti.
Chiusa la classe nella quale i bambini venivano puniti e umiliati
Nell’Ottobre 2019 la classe in cui insegnavano le maestre indagate per maltrattamenti sugli alunni all’asilo dell’Istituto Comprensivo di Budoni viene chiusa. A deciderlo è il responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Il 13 Ottobre 2019 il Tribunale del Riesame giustifica però il reintegro delle insegnanti. Conferma così la decisione iniziale del Giudice per le Indagini Preliminari di revocare la misura cautelare della sospensione. Secondo il TdR ed il Giudice i comportamenti delle insegnanti sono assimilabili più al reato di abuso dei mezzi di correzione (571 cp) che a quello di maltrattamenti (572 cp). Quindi non richiederebbero un’ordinanza di misura cautelare per evitare che fuggano, reiterino il reato od inquinino le prove.
L’avviso di conclusione delle indagini
Il 12 Novembre 2019 viene notificato alle maestre l’avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari. Ossia che le indagini della procura sono concluse e che il magistrato ha 20 giorni di tempo per decidere se presentare la richiesta di rinvio a giudizio o fare domanda di archiviazione al giudice.
Il rinvio a giudizio
Nel Novembre 2021 le maestre Maria Agostina e Antonella Goddi, accusate di maltrattamenti sugli alunni all’asilo di Budoni, sono rinviate a giudizio. Il Gip del tribunale di Nuoro Giovanni Angelicchio, durante l’udienza preliminare, ha ritenuto che le due insegnanti devono affrontare il processo. A partire dal Gennaio 2022, il giudice nuorese Alessandra Ponti dovrà decidere se le due insegnanti sono colpevoli di maltrattamenti o abuso dei mezzi di correzione. Al fianco dei genitori di 12 bambini ci sono gli avvocati Gianfranco Flore, Milena Patteri, Valeria Cao e Maria Antonietta Sinis.
Il Ministero della Pubblica Istruzione citato a processo
Nel Settembre 2022 viene citato a processo, come responsabile civile, anche il Ministero della Pubblica Istruzione. A deciderlo è la giudice monocratica Alessandra Ponti che ha accolto la richiesta dell’Avv. di parte civile Valeria Sau.
Il prossimo dibattimento è fissato per il 20 Ottobre 2022.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti presunti o documentati.