Nei primi mesi del 2012 abbiamo raccolto lo sprone di Cento per Cento mamma e di Dash che ha chiesto alle Associazioni un progetto per il futuro delle Mamme ed i Bambini. Noi non ci siamo tirati indietro. Lo riportiamo qua, giusto per condividerlo, perché vincenti o no, il progetto Insieme si Può al quale abbiamo lavorato con tanto entusiasmo e tante notti insonni è qualcosa di quello che ci piacerebbe fare. Noi ne siamo veramente convinti che INSIEME SI PUO’.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato con tanto amore e passione nella stesura di questo bellissimo progetto.
Un grazie speciale a Cento per Cento mamma che ci ha coinvolto e proposto per questa bella iniziativa. Grazie ad Alessandra Marzatico ed a Rico per il video stupendo che puoi vedere qui sotto ed a tutti gli amici che ci hanno sostenuto ed incitato. Mille volte Grazie.
Insieme si Può
Un Progetto presentato nell’Aprile 2012 per il concorso ‘Un’idea per le Mamme DASH’
A Cura dell’Associazione La Via dei Colori per #IPM_Dash
Il nostro Progetto Insieme si Può vorrebbe proporre una/due giornate di informazione e divulgazione aperte a famiglie e professionisti del settore. Dove riunire e far conoscere alcune organizzazioni che abbiano come obiettivo la difesa ed il recupero di minori e/o minoranze. Le nostre associazioni sono spesso realtà rimaste ai margini che invece potrebbero aiutare e sostenere le famiglie delle vittime di maltrattamenti e abusi di varia natura condividendo e mettendo loro a disposizione fondi, esperienze e competenze maturate durante il percorso.
Durante la manifestazione si terranno incontri OPEN e tavoli di confronto a tema tra i professionisti e le famiglie per chiarire in modo semplice ed immediato i diritti ed i doveri delle varie figure coinvolte. Così come le possibili azioni attuabili in caso di violazione dei diritti di minori e minoranze all’interno di strutture pubbliche o private. Inoltre, per poter permettere ad entrambi i genitori di partecipare all’iniziativa con serenità, è prevista la presenza di associazioni di che presteranno la loro opera intrattenendo i piccoli ospiti.
La realizzazione di questo progetto permetterà alle varie associazioni di conoscersi tra loro in modo da poter condividere le proprie esperienze e competenze. Far nascere nuove idee e collaborazioni atte a migliorare il futuro e la sicurezza dei bambini nelle strutture come asili, scuole, case famiglia ed ospedali.
Descrizione del Progetto Insieme si Può
Il caso dell’asilo Cip Ciop di Pistoia che ci riguarda in prima persona e ci ha portato alla costituzione di quest’Associazione è lo spartiacque tra la precedente casistica (senza riprese audio/video) e quella successiva. Il coinvolgimento personale in questo caso ci ha permesso di maturare un’esperienza umana e tecnica specifica (grazie al nostro comitato scientifico) che vorremmo poter condividere e mettere a disposizione delle famiglie che si trovano a dover affrontare problemi analoghi più o meno gravi.
Obiettivi
Far conoscere le nostre associazioni a genitori, operatori e professionisti di varia natura ed altre organizzazioni nate da esperienze simili per incentivare la collaborazione in rete al fine di realizzare idee e progetti condivisi.
Mission
Le collaborazioni nate da incontri del genere, auspicabili anche su territori diversi da quello toscano, hanno lo scopo di sviluppare una rete capillare di associazioni che sappiano interagire tra loro. Il passaggio successivo consiste nella creazione di una serie di riferimenti territoriali di accoglienza di primo livello in grado di fornire informazioni semplicemente fruibili sulle azioni pratiche da poter intraprendere in casi di maltrattamenti su minori. Oltre che un sostegno morale, tecnico-legale, sanitario ed organizzativo per problemi e situazioni ancora in fase embrionale.
E’ evidente che questa rete di competenze consentirebbe di intervenire in maniera tempestiva anche rispetto a problemi relativamente secondari o apparentemente non gravi prevenendo la possibilità che queste situazioni s’incancreniscano e si trasformino in casi ben più gravi.
Ricordiamo, giusto per dovere di cronaca, che i primi bambini portati in ospedale a seguito di incidenti quanto meno “strani” avvenuti nella struttura dell’asilo Cip Ciop, risalgono al 1998.
I genitori in seguito a tali fatti pur non avendo prove concrete dei maltrattamenti hanno tolto i bimbi dalla struttura non dando però seguito a denuncie o segnalazioni formali. Forse, e purtroppo possiamo dire solo FORSE, se opportunamente seguiti, sostenuti e consigliati da una rete di persone con un minimo di esperienza a riguardo avrebbero fatto una scelta diversa e PROBABILMENTE avremmo avuto un numero di vittime minore.
Chiaramente si parla di “Diritti Calpestati” non solo in questo caso emblematico ma anche rispetto a situazioni assai più lievi e risolvibili del “caso Cip Ciop” ma ugualmente estremamente importanti.
Citiamo a titolo puramente esemplificativo
– Pasti o mense con attrezzature non idonee. Ricordiamo il bimbo feritosi a Marzo in una struttura di Pt a seguito della rottura di una forchetta di plastica scadente. Clicca QUI per leggere l’articolo.
– Strutture non idonee. Si ricorda il caso della bimba ustionatasi gravemente per elettrocuzione con la guida dell’elevatore per handicappati in un asilo di Galliera Veneta in provincia di Padova. Clicca QUI per leggere l’articolo.
– Ospedali inadempienti alle esigenze di un minore. Come ad esempio il caso del piccolo morto a seguito di una gestione post operatoria superficiale nell’ospedale del ceppo di PT. Clicca QUI per leggere l’articolo.
Competenze della Nostra Associazione
Nell’affrontare l’emergenza del Cip Ciop la competenza maturata dalla nostra Associazione è fondata sulla gestione da un punto di vista organizzativo e tecnico (sia legale che medico) dei fatti di maltrattamenti su minori e minoranze all’interno delle strutture pubbliche e private (soprattutto scuole d’infanzia) che li accolgono.
La possibilità di avere in mano la situazione fin dall’apertura delle indagini o addirittura prima (là dove il genitore abbia solo dubbi ancora da confutare) consente di ovviare a tutti quegli “errori” procedurali nei quali purtroppo si incorre per l’inesperienza e il senso di disorientamento che coglie chi si trova coinvolto in queste “tragedie”.
La collaborazione con associazioni che affrontano problematiche analoghe o similari permetterà agli operatori e ai genitori che parteciperanno all’iniziativa di avere una visione più ampia sulle possibili soluzioni. Al fine di scegliere quella adeguata al caso affrontato per fornire alle famiglie un supporto a 360 gradi.
Associazioni da Coinvolgere
Contiamo di poter far partecipare le Associazioni nate da casi di maltrattamenti in strutture pubbliche e/o private come ad esempio Genitori a Scuola Conselice, l’AGERIF Associazione Genitori Rignano Flaminio o altre associazioni tra cui quelle:
- Contro gli abusi sessuali su minori come Prometeo di Massimiliano Frassi.
- Case Famiglia che svolgano un lavoro di recupero e gestione di bimbi vittime di maltrattamenti.
- Contro i maltrattamenti sui minori in genere come Telefono Azzurro.
- Per la gestione delle problematiche mediche o alimentari di minoranze all’interno delle strutture come per esempio l’ Associazione Italiana Celiaci, o l’Associazione Italiana Diabetici con le quali siamo già in contatto per la manifestazione del 19 Maggio.
Target
Il nostro Progetto riguarda le Famiglie e le Associazioni che si occupano di maltrattamenti ed abusi di varia natura ed origine. Oltre agli operatori del settore come psicologi, avvocati, assistenti sociali, maestre educatori e volontari a vario titolo.
Analisi di mercato
Al momento, per quanto siamo riusciti a verificare, non esiste un’iniziativa che promuova le informazioni ed il sostegno per le famiglie di minori e minoranze vittime di maltrattamenti ed abusi in strutture pubbliche e private. Altrettanto vero è che non risulta al momento esistere un “coordinamento” di associazioni incentrate sulla difesa di diritti di minori e minoranze né progetti di divulgazione ed aggregazione simili a questo.
Riteniamo che l’unione delle forze e la divulgazione di informazioni semplici e facilmente fruibili sia l’unica strada verso la difesa dei Diritti e il perseguimento di una giustizia commisurata al danno subito. Nonché l’unico modo per limitare efficacemente il ripetersi, in futuro, di eventi similari.
Impegno lavorativo
La Collaborazione tra associazioni permette un’organica suddivisione dei compiti consentendo con uno sforzo limitato di ottenere risultati su larga scala. Sia nella promozione dell’iniziativa, sia per il suo riconoscimento a livello di promozione sociale.
Spese da affrontare
I costi vivi riguardano l’affitto della Location, le attrezzature ed il marketing promozionale (web e cartaceo), l’acquisto di materiale informativo e il rimborso delle spese di viaggio per la partecipazione dei relatori e gli ospiti.
Il personale coinvolto nella preparazione prima e nella realizzazione dell’evento è formato dai volontari delle varie associazioni e organizzazioni coinvolte.
Parte di questi è coperta dagli sponsor interessati, come in altre occasioni, a promuovere e sovvenzionare la manifestazione.
Strategie di promozione
- Promozione Mediatica attraverso radio e televisioni che già sostengono la nostra Associazione e i suoi scopi statutari.
- Investimento mirato in campagne Google Search e Google Display Network con posizionamento massiccio e campagne banner, utilizzando parole chiave concernenti le attività delle varie associazioni.
- Diffusione tramite i principali Social Network come Facebook e Twitter che sono un ottimo sistema per viralizzare i contenuti, tenendo conto delle caratteristiche di Facebook che consentono campagne a pagamento oltre all’apertura di una pagina dedicata all’evento in oggetto.
- Coinvolgimento diretto di tutti gli associati appartenenti al coordinamento di associazioni.
Scelta della location
La scelta della Location verrà stabilita in modo da essere facilmente raggiungibile in auto, treno o mezzi pubblici.
E’ prevista la presenza di spazi aperti per realizzare attività di intrattenimento per i bambini e gli altri ospiti monitorate da Volontari specializzati possibilmente afferenti alle altre associazioni.
Riportiamo l’esempio degli amici dell’associazione VIP ViviamoInPositivo Italia di Clown Therapy la cui sezione di Prato sta già collaborando con noi.