Arezzo, 7 Novembre 2014
Scoperta una scuola superiore a luci rosse ad Arezzo. Due professoresse di 38 e 43 anni facevano sesso con i loro studenti maggiorenni dopo le lezioni. Lo scandalo è stato scoperto dagli investigatori privati assoldati dal marito di una delle insegnanti. La notizia è riportata dalla cronaca locale della Nazione.
Scuola superiore a luci rosse: due professoresse incontravano gli alunni con sms in codice
La vicenda è stata scoperta da un’agenzia investigativa privata messa in moto dal marito di una delle professoresse. “Mia moglie è diventata assente, non so cosa le stia succedendo“, ha confessato l’uomo. Cosa stava realmente accadendo lo hanno poi capito gli investigatori privati dopo qualche appostamento che ha messo fine alle relazioni clandestine tra docenti e alunni.
Nel raccontare tutta la vicenda al marito che li ha ingaggiati gli investigatori hanno pensato bene che fosse meglio la presenza di uno psicologo. Per l’uomo sarebbe stato troppo tragico scoprire la relazione della moglie con i suoi allievi.
Il modus operandi delle due donne era quello di mandare un sms in codice con scritto “andiamo in gita in campagna“. E’ in questo modo che le due professoresse si vedevano con alcuni dei loro studenti maggiorenni nelle ore pomeridiane dopo la scuola per “divertirsi” con giochi erotici.
Avevano persino affittato un casale in aperta campagna che era il teatro degli incontri proibiti. Chi doveva capire capiva e il pomeriggio veniva dedicato al ripasso delle lezioni. Solo che non erano lezioni di latino ma decisamente un pochino più spinte.
La reazione del Moige
Come riporta in un comunicato stampa il presidente nazionale Maria Rita Munizzi:
“Il comportamento delle professoresse di Arezzo oltre che squallido risulta del tutto incompatibile con il ruolo educativo che rivestono. Quanto accaduto danneggia didatticamente gli alunni, poiché compromette la credibilità del metro di giudizio adottato e può influenzare il rendimento scolastico di tutta la classe. Siamo di fronte all’annichilimento del rapporto professionale che deve esistere tra docente e allievo. In queste condizioni il prosieguo dell’attività didattica è inevitabilmente compromesso“. Il presidente poi conclude: “Bisognerebbe appurare da quanto tempo questi ‘appuntamenti’ andavano avanti, per escludere con certezza il coinvolgimento di minori, che aggraverebbe ulteriormente il già deprecabile caso. Abbiamo chiesto l’intervento degli ispettori Ministero dell’Istruzione affinché vengano presi provvedimenti contro le professoresse, che alla luce di quanto accaduto non possono più garantire l’integrità del patto educativo tra istituzioni, scuola e famiglia“.
Non essendoci stata alcuna denuncia perché i ragazzi sono tutti maggiorenni e le due insegnanti risultano ancora al loro posto di lavoro si grida allo scandalo. Tutta la vicenda ha creato non poco scalpore nella città di Arezzo e, con grande curiosità, si cerca di scoprire l’identikit delle due professoresse.