La Good News di oggi tocca e unisce due temi a noi molto cari. Gli asili nido e la disostruzione pediatrica. Come stanno insieme questi due temi? Quando un’amministrazione comunale (nel nostro caso parliamo del Comune di Scandicci) investe formando TUTTO il personale dei servizi educativi come disostruttori pediatrici. Ecco che questi due mondi si incontrano creando la possibilità di rendere più sicuri i servizi educativi e di salvare la vita a tanti bambini.
Quando i servizi educativi e la Disostruzione Pediatrica si incontrano
Per raccontare questa esperienza lasciamo la parola a Katiuscia, insegnante educatrice, e a Marco, addetto di supporto ai servizi educativi. Entrambi dipendenti del Comune di Scandicci, impiegati in un servizio 1-6 anni e certificati come disostruttori pediatrici.
Le loro parole commuovono e danno la misura di quanta passione, impegno e devozione queste persone mettano nel loro lavoro. Ma anche la dimensione di quanto sia importante che l’amministrazione comunale li sostenga e metta a loro disposizione una formazione adeguata e di qualità.
La testimonianza di Katuscia
“Sin da quando mi son seduta tra le mie colleghe, il volto sorridente e paffuto del mio bambino per primo, quelli dei figli degli amici, tutti quelli dei bimbi che ogni giorno mi sorridono, mi commuovono e mi ‘infervorano!’ sono sfilati davanti ai miei occhi, quasi ad avvertirmi che le ore che avrei trascorso di lì a pochi giorni sarebbero state cariche di emozioni e responsabilità.
‘Chi salva un bambino salva il mondo‘ sostenevano gli istruttori. Che significato avrebbe la vita senza di loro, mi chiedo, nessuna passione, mi rispondo. Poi i volontari ci fanno riflettere sul fatto che nessuna cultura nel mondo ha nominato una parola a indicare i genitori che hanno perso il loro figli. Ci sono orfani, vedovi, ma non esistono parole per definire né il vuoto né lo stato civile (e come potrebbe più esserlo?) del padre o della madre che perdono un figlio.
Con un calcolo numerico veloce, dati alla mano, abbiamo stabilito che l’anno scorso in Italia è deceduto un minore alla settimana per occlusione. E’ spaventoso e disarmante assistere a una vita che se ne va così. Senza preavviso, con innocenza, senza alcuna comprensibile umana spiegazione. Deve essere terrificante e ancor di più deve esserlo il fatto di aver assistito impotenti a questa perdita. Davvero non esser riusciti a salvare il mondo.
Degli istruttori ricordo quanto credono nel loro lavoro, la loro piena disponibilità, il coraggio a formarci. Sì, perché ci siamo sentiti tutti piccini e sfiduciati con molti dubbi sull’agire. Sul fatto che noi da impreparati potremmo causare danni invece che salvare. Ma dubbi loro non ne avevano. ‘Imparate a valutare e agite, AGGRAPPATEVI ALLA VITA, perché noi nella maggior parte dei casi non facciamo in tempo ad arrivare…’.
Il loro coraggio diventerà il nostro? Ricordo l’impaccio nell’eseguire quelle manovre. La paura, le emozioni inesprimibili nell’affrontare quelle che fortunatamente erano solo simulate ma anche la determinazione in tutti noi nel dover agire, provare, imparare, migliorare, sostenerci l’un l’altro.
Adesso ho la grande soddisfazione di averli incontrati questi istruttori. Qualcuno li definisce angeli, altri salvatori, di sicuro sono una bella squadra e credo abbiano messo a segno dei bei punti con qualcuno. Grazie.
‘Diffondete, non lasciate che quello che vi abbiamo consegnato resti solo vostro, sensibilizzate‘ e se possiamo, aggiungo io, contribuiamo a sostenere la formazione. I manichini-bambini utilizzati per l’acquisizione delle manovre di disostruzione hanno costi davvero alti, rivolgiamoci alla loro associazione, la Croce Rossa, e chiediamo come poter contribuire.”
La testimonianza di Marco
“Mi chiamo Marco e lavoro presso i servizi educativi del Comune di Scandicci. Sono impiegato nel ruolo di addetto di supporto alle insegnanti del servizio educativo 1-6 anni ‘Turri’. In pratica sono un bidello con compiti di supporto materiale ed educativo.
Pur avendo solo 36 anni sono ben 13 anni che svolgo questo lavoro. I primi 8 anni a Genova e da 5 anni proprio a Scandicci. Sottolineo il mio periodo di impiego presso i servizi educativi perché mai mi era capitato di chiedere all’amministrazione, sia genovese che di Scandicci, un corso sul pronto soccorso, in particolare sulla disostruzione infantile, e di essere accontentato subito.
Un corso tenuto non da soggetti improvvisati ma da professionisti del mestiere, i volontari della Croce Rossa Internazionale. Questo già costituisce una buona notizia da sottolineare ma la buona notizia è un po’ come una Matrioska, ne contiene quasi sempre un’altra al suo interno!
Infatti il corso è stato quanto mai professionale, esauriente e serio. Quasi tutti siamo stati promossi e insigniti di diploma da disostruttori infantili. Non ha ottenuto il diploma solo chi non se l’è sentita e non chi era meno capace.
Perché altra buona notizia sta nel fatto che: capaci lo si è tutti! Bisogna sentirsela, ma già il motto usato dai volontari ‘chi salva un bambino salva i mondo‘ è una buona motivazione per applicarsi.
Dal mio punto di vista il cambiamento epocale, che nel comune di Scandicci sta avvenendo, è la presa di coscienza che non è il ruolo che dà il dovere e il potere di salvare la vita di un bambino, ma che tutti coloro che svolgono le proprie mansioni all’interno delle strutture educative siano stati coinvolti, istruiti e dotati di una conoscenza. Di conseguenza di una responsabilità (che una volta accettata non si può rifiutare) che ci rende tutti abili e sullo stesso piano al momento del verificarsi di un evento drammatico quale può essere il pericolo di soffocamento di un bimbo.
Grazie a questo corso inoltre ora sappiamo cosa NON dobbiamo fare in un caso come questo. E questo è il primo tassello per non nuocere in casi in cui si crede involontariamente di far del bene. E poi le situazioni degenerano e ci chiediamo con le lacrime agli occhi , ‘perché è successo? Io ho fatto quello che credevo fosse giusto…‘.”
Ora sappiamo ciò che è giusto fare e cosa non si deve mai fare. Grazie.
(A cura di Camilla Mucè)