Quartiere Isolotto (FI), Novembre 2015
Avrebbe afferrato energicamente, colpito ed offeso i propri alunni. Il reato di Abuso dei Mezzi di Correzione sarebbe quello contestato alla maestra dell’asilo Bassi-Barsanti nel quartiere fiorentino dell’Isolotto. Nonostante il reato 571 sia il più “mite” contemplato per questo genere di situazioni i fatti che emergerebbero dalle indiscrezioni sembrerebbero piuttosto gravi. Le piccole vittime avrebbero tutte età comprese tra i 3 ed i 5 anni. L’insegnante, di origine calabrese, pare che al momento dei fatti avesse 37 anni.
Il caso di abuso dei mezzi di correzione all’asilo Bassi-Barsanti nel quartiere fiorentino Isolotto
Le indagini svolte dai Carabinieri sono state raccolte in un fascicolo di indagine coordinato dal Pubblico Ministero Sandro Cutrignelli e Giovanni Salinas. Secondo la ricostruzione dei fatti le indagini avrebbero previsto anche l’installazione di una o più telecamere. I fatti risalirebbero tutti al Novembre 2015, mese in cui si sarebbero concentrate tutte le indagini.
Grazie alle intercettazioni ambientali nel fascicolo sono state raccolte numerose prove che parlerebbero di urla e maltrattamenti contro i bambini dell’asilo Bassi-Barsanti di Firenze.
A seguito delle denunce l’insegnante, che all’epoca dei fatti era supplente con incarico annuale, ha cessato la sua attività nell’Asilo di Via de’ Bassi.
Le accuse che giustificherebbero il reato di abuso
«Mi fai male» avrebbe detto un bambino di soli 4 anni e mezzo mentre la maestra lo avrebbe «afferrato in modo energico per le braccia, stringendolo, sollevandolo e mettendolo a sedere unitamente agli altri bambini».
Afferrati per i piedi, trascinati con la pancia verso il centro dell’aula, sollevati di peso e messi a sedere su una panca. Queste secondo il magistrato sarebbero i fattori determinanti il reato di abuso dei mezzi correttivi.
Secondo la ricostruzione dei fatti l’insegnante avrebbe anche ammonito i bambini con frasi del tipo «ti stacco il braccio» o addirittura fatto sbattere la testa di un alunno contro il muro.
Sempre secondo le indiscrezioni la maestra avrebbe anche detto: «Tu non mi rivolgere nè la parola e non mi sfiorare oggi… perché mordo anche io, sai? In modo diverso da te, ovvio!».
Il Processo per abuso dei mezzi di correzione (571 c.p.p.)
Il 6 Marzo 2017 si è svolta la prima udienza al Tribunale di Firenze. In questa prima udienza cinque delle famiglie coinvolte si sono costituite parte civile contro l’insegnante. Le famiglie avrebbero inoltre, secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, citato a giudizio il Ministero della Pubblica Istruzione come responsabile civile.
La vicenda giudiziaria in breve
- Novembre 2015: Denunce ed Intercettazioni ambientali.
- 6 Marzo 2017: Prima udienza. Alcune delle famiglie coinvolte si sono costituite parte civile.
- 25 Luglio 2017: L’insegnante viene condannata a 4 mesi di reclusione con sospensione della pena e tremila euro di risarcimento per abuso dei mezzi di correzione.