Nella Good News di oggi voglio parlarti dell’idea di creare un locale pensato tutto per persone disabili nata da una coppia di gemelle originarie di Torre del Greco (NA). E’ così che a Bologna nasce il bar “L’Altro Spazio” dedicato interamente a quanti sono affetti da deficit debilitanti. Primo in assoluto del genere in Italia si trova in via Nazario Sauro a due passi da piazza Maggiore.
Il bar L’Altro Spazio
Al bar L’Altro Spazio dietro al bancone speciale, alto 80 centimetri, le persone in carrozzella possono ordinare e gustare da bere senza sforzi. La barista sulla sedia a rotelle, Manuela Migliaccio, è napoletana così come il cuoco, ipovedente, ed alcuni camerieri.
Nunzia e Santa Vannuccini, promotrici e titolari di questa splendida iniziativa, si sono basate sul modello europeo ma che non ha simili in Italia e risponde ai requisiti di «inclusione e accessibilità». I menù sono disponibili anche in braille, ai non vedenti viene consegnata una mappa per potersi orientare autonomamente tra tavoli e sedie, tutti conoscono il linguaggio dei segni e l’arredamento è disposto in modo da favorire il passaggio e la circolazione.
Diverse sono le iniziative che si svolgeranno nel locale e che rispondono ad un progetto più alto di cultura e formazione.
Fondamentale è stato anche il contributo artistico di Jascha Blume, filmaker olandese, non udente, e di Santa Vannuccini che si occuperà de «L’Altra scuola», un percorso educativo con corsi di lingua e linguaggio dei segni.
Inoltre sarà prevista la partecipazione di artisti internazionali, l’organizzazione di reading letterari e la nascita di una libreria dove leggere i testi dei poeti contemporanei.
Un progetto totalmente autofinanziato che crea uno spazio in cui convivono disabili e normodotati. Un messaggio che mira ad abbattere le barriere, anche ideali, che spesso si creano e rendere la convivenza una cosa ordinaria.
Un’altra bellissima iniziativa di ristorazione italiana che aveva a che fare con la disabilità la ricordiamo nel locale milanese Locanda alla Mano.
(A cura di Claudia Cimato)