Genova, 27 Maggio 2013
Bidello sessantenne accusato di pedofilia nella Scuola Materna Statale Foce di Genova. Molestava le bambine con la scusa di accompagnarle in bagno. L’uomo è stato arrestato dalla squadra mobile di Genova su ordine dal GIP Nadia Magrini.
Secondo la ricostruzione pare che parlando tra di loro le madri abbiano scoperto che quei primi racconti ai limiti della fantasia fatti dalle loro bimbe erano racconti che altri bambini avevano fatto. Unendosi hanno deciso di presentare una denuncia nei confronti dell’uomo.
Tutta la vicenda sul caso del bidello accusato di pedofilia in un asilo genovese
Le indagini
Le indagini, partite a seguito della denuncia fatta da almeno 6 genitori, e coordinate dal PM Luca Scorza Azzarà, hanno portato all’accusa di Violenza Sessuale su Minori ai danni di bambine con età comprese tra i 4 e i 5 anni. Gli agenti, su disposizione del pm, hanno installato telecamere nascoste documentando le violenze in almeno sei episodi.
L’interrogatorio di garanzia
Il 3 Giugno 2013 si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al GIP Magrini ed il bidello in quel momento agli arresti domiciliari, alla presenza del suo difensore Stefano Sambugaro ha spiegato che una delle mansioni che gli erano state affidate era quella di accompagnare in bagno i bimbi.
“Mi hanno dato l’incarico di aiutare i bambini non ancora autosufficienti in bagno. Come avrei potuto non toccarli?” – ha detto il bidello accusato di pedofilia – “Sono una persona normale. Non ho mai avuto devianze sessuali. Ho lavorato per trent’anni nelle strutture sportive del Comune. Dopo la chiusura di una struttura mi hanno ricollocato mandandomi in un asilo a svolgere espressamente il compito di aiutare i bimbi che dovevano andare in bagno. Io non lo volevo fare ed infatti ho una vertenza sindacale in atto per questo“.
In occasione dell’interrogatorio l’uomo ha sottolineato di essere stato ricollocato dal Comune come bidello nella “materna” lamentandosi perché quel genere di lavoro non gli piaceva. L’avvocato Sambugaro ha affermato che è sua intenzione chiedere un incidente probatorio per poter sentire le bambine.
L’uomo era infatti un dipendente comunale da diversi anni. Da prima dipendente dei Bagni Marina (società pubblica del gruppo Amiu), poi presso lo Sporting Genova dove aveva lavorato nelle diverse strutture pubbliche gestite dall’azienda, dalla Sciorba al Lago Figoi. Durante l’anno 2012, dopo la messa in liquidazione di Sporting Genova, l’uomo insieme a un’altra decina di persone era stato posto alle dirette dipendenze del Comune di Genova.
“E’ un episodio doloroso – spiega l’assessore comunale alle scuole Pino Boero – che fa male ai bambini e alle loro famiglie anzitutto, ma anche a noi come istituzione fatta di tante persone che mettono serietà e impegno nel lavoro con i bambini. Era un uomo dal curriculum assolutamente lineare non avevamo ragione di sospettare di nulla”.
La vicenda giudiziaria
- Aprile 2013: Alcune bambine parlano ai genitori di “palpeggiamenti” e “atteggiamenti strani” tenuti dal pedofilo. Parte la denuncia delle famiglie.
- 27 Maggio 2013: Arresto del Bidello.
- 29 Maggio 2013: Cominciano con l’ausilio di un team di psicologi del Comune che si occupano di maltrattamenti gli incontri previsti dal Comune di Genova e dalla direzione scolastica con le famiglie dei bambini della scuola materna.
- 3 Giugno 2013: Si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al GIP Magrini.
- Febbraio 2014: Comincia il processo e si stanno svolgendo le audizioni protette sulle bambine.
- 30 Giugno 2014: Il gip del tribunale di Genova Silvia Carpanini ha rinviato a giudizio il bidello accusato di pedofilia nella scuola materna del quartiere Foce di Genova. La prima udienza è fissata nell’Ottobre 2014.
- 01 Luglio 2016: Nella sentenza di primo grado il pubblico ministero ha chiesto 8 anni di reclusione ma il tribunale penale ha assolto l’imputato “perché il fatto non sussiste” non ritenendo sufficiente il materiale raccolto dall’accusa.
- 19 Aprile 2017: I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione il bidello con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di 5 bambine. Nel corso della stessa udienza i giudici hanno anche accordato alle famiglia 10mila euro di provvisionale a genitore. Mentre al comune di Genova, che si era costituito parte civile, è stato accordato un risarcimento danni di 39mila euro.