Colle Oppio (RM), 8 Febbraio 2014
Il bidello pedofilo, Rosario Cacace, 62enne, è stato nuovamente condannato ad altri 6 anni di carcere. L’uomo al momento della condanna era ancora impiegato in una struttura di Pozzuoli presso la scuola elementare Ruggiero Bonghi dell‘Istituto Comprensivo F. Guicciardini.
Tutta la vicenda del bidello pedofilo che lavorava con autocertificazioni fasulle
Nel capo d’imputazione si legge: “Nell’ora di ricreazione e quando il minore si recava in bagno, lo seguiva afferrandolo e mettendolo a testa in giù, oppure spingendolo verso il termosifone, impedendogli di fuggire, o ancora a ridosso del lavandino, si strofinava con il pene in erezione dietro la schiena”.
L’ausiliario scolastico, con fedina penale già sporca per pedofilia, ha sempre dichiarato di essere incensurato in tutte le proprie autocertificazioni. E’ così che mentendo sul proprio casellario giudiziale ha potuto liberamente lavorare a contatto con numerosi bambini in diverse scuole della Capitale.
In Italia la legge permette di effettuare assunzioni nel sistema scolastico tramite semplici autocertificazioni sui propri carichi pendenti e sulla fedina penale. Autocertificazioni che purtroppo, troppo spesso, non riescono ad essere verificate ed eventualmente smentite, prima che sia troppo tardi.
E’ così che dopo vent’anni di servizio (la prima violenza è accaduta nel 1991) pericolosamente a contatto con bambini innocenti l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio comunica a tutte le scuole italiane che a carico del bidello c’è una sentenza definitiva di condanna penale e d’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Secondo la ricostruzione dei fatti l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio sarebbe stato a conoscenza dei precedenti di Cacace nella scuola Belli. Gli accertamenti dell’Ente però sarebbero partiti solo nel 2008 in concomitanza con la terza denuncia.
La ricostruzione dei fatti e le testimonianze
Secondo la ricostruzione dei fatti, nel 2005, l’ausiliario scolastico ha dedicato “le proprie attenzioni” ad una bambina della Scuola G. Belli.
“Intenta a giocare a nascondino nel corridoio della scuola con altre alunne, veniva invitata dal Cacace a seguirlo nella classe della minore, che era vuota, dove la tirava da dietro verso di sé, appoggiando il suo corpo, facendole sentire il contatto con il suo organo genitale”.
Non contento Rosario Cacace ha reiterato i propri comportamenti nel 2008 fin tanto che un bambino di 10 anni di quinta elementare, stanco degli abusi, ha raccontatao alla madre di quanto si “sentiva oppresso dal bidello Rosario”. E’ così che parte la terza denuncia per lo stesso gravissimo reato.
“Quando andavo in bagno mi seguiva, mi stringeva, mi spingeva contro il lavandino oppure contro il termosifone, si strusciava e rideva. Gli chiedevo di smettere, ma lui continuava, dicendomi che era solo un gioco”. Si legge nella testimonianza del bambino vittima delle attenzioni morbose del bidello pedofilo resa alla polizia giudiziaria.
“I mostri sono due: uno è il bidello, malato ed evidentemente non idoneo a questo lavoro. – commenta la madre della piccola vittima romana ai giornalisti de Il Fatto – L’altro mostro, a mio avviso anche più responsabile, è chi delle istituzioni lo ha legittimato a svolgere attività accanto ai bambini. Mi chiedo come abbia fatto a continuare a lavorare senza che nessuno verificasse i suoi precedenti”.
Per Armando Fergola, avvocato dell’ultima piccola vittima, c’è una responsabilità delle istituzioni in quanto: “E’ grave che il ministero dell’Istruzione abbia lasciato operare a stretto contatto con i bambini una persona con precedenti così gravi per molestie sessuali sui minori”. La famiglia del minore ha intanto dato mandato all’avvocato Antonella Zordan al fine di dar seguito alla richiesta di risarcimento del danno civile nei confronti del Ministero dell’Istruzione.
La vicenda in breve
1991
Violenza Sessuale ai danni di un minorenne. Condannato a 1 anno e 9 mesi. Pena patteggiata e sospesa.
1999
Sentenza definitiva per violenza sessuale.
2005
Denunciato per il reato di pedofilia compiuto nella Scuola Media Gioacchino Belli di Roma nei confronti di unabambina di 12 anni.
2006
Presenta domanda di assunzione presso la Scuola Elementare R. Bonghi di Colle Oppio (RM).
2007
Seconda condanna. Due anni di carcere con rito abbreviato.
2008
Violenza ai danni di un bambino di 10 anni con disturbi dell’apprendimento nella scuola elementare di Colle Oppio a Roma. Parte la procedura di espulsione dal servizio per il bidello pedofilo.
2011
La Procedura di espulsione dai pubblici incarichi diventa esecutiva.
2014
Sentenza a 6 anni di reclusione per pedofilia ai danni del bambino di 10 anni della Scuola Elementare Boghi. La sentenza pare includere anche le responsabilità dello Stato. Il tribunale di Roma ha infatti citato lo Stato come responsabile civile condannandolo al risarcimento in separata sede oltre al pagamento di una provvisionale di 20mila euro.
Febbraio 2014
I genitori dei piccoli alunni della Scuola Elementare ‘Ruggiero Bonghi’, saputa la notizia della sentenza sull’ex bidello, hanno convocato un’assemblea al fine di chiedere alla preside e al dirigente scolastico, Rosetta Attento, chiarimenti sui controlli del personale scolastico.