Già da un pò all’ospedale Meyer di Firenze i cani possono far visita ai propri piccoli amici ricoverati avvalendosi dell’aiuto della Pet Therapy. Ora però l’ospedale pediatrico ha stabilito una serie di regole per poter portare i cani in corsia, ed altri amici animali nei reparti, aprendo le porte anche agli animali non addestrati.
Come poter portare i cani in corsia al Meyer
Il Meyer ha cominciato questo percorso partendo da una delibera regionale dell’Ottobre 2009. Tale delibera prevede che i familiari dei pazienti ricoverati in Toscana possano chiedere di fare entrare il cane del malato in corsia e che le strutture sanitarie si organizzino per poterlo ospitare nel rispetto di una serie di regole. Tenendo conto delle condizioni del malato e più in generale del reparto. Così nella primavera 2014 è cominciata l’avventura.
Per far entrare i cani in corsia bisogna:
- Chiedere il permesso ad un medico individuato dall’azienda. Un tutor che deve valutare caso per caso se la visita può essere d’aiuto al paziente.
- L’orario e il giorno della visita vengono concordati per evitare che gli animali entrino quando è in corso la pet therapy o ci siano comunque attività durante le quali non si possono fare visite.
- Se arriva il via libera l’animale deve entrare con un guinzaglio corto o in un trasportino. Inoltre il proprietario deve avere a disposizione una museruola il cui uso può essere richiesto dal personale sanitario.
- Si sono poi stabiliti percorsi appositi per far sì che gli animali transitino dai corridoi all’esterno della struttura evitando aree rumorose che in qualche modo li possano innervosire.
- Prima di portare gli animali al Meyer vanno fatti visitare da un veterinario che deve certificarne le buone condizioni di salute, indicare il numero di microchip e le vaccinazioni fatte.
- Non sono ammessi cuccioli con meno di 8 mesi.
- Almeno 24 ore prima della visita l’animale va lavato con uno shampoo anti micotico e subito prima di entrare è necessario spazzolarlo.
Non c’è che dire, questa è una Good News che pone l’accento sulla felicità dei piccoli malati senza perdere di vista l’importanza del rispetto per gli animali.
Gli occhi di un animale hanno il potere di parlare un grande linguaggio.
(M. Buber)
(A cura di Claudia Cimato)