Fino a pochissimo tempo fa la parola Cinematerapia era inesistente tanto che il correttore automatico la sostituisce con “cinesiterapia“. Stessa cosa la possiamo dire per la parola “Medicinema“. Ma l’Italia è capace di grandi intuizioni specialmente su idee di indubbia genialità. Infatti, quando vogliono, gli Italiani infatti sono persone con un grande cuore e questa storia che parla di terapie a sostegno dei meno fortunati ne è la prova.
Il Policlinico Gemelli è stato tra i primi a testare la Cinematerapia in Italia
Dopo la felice sperimentazione presso all’Ospedale St. Thomas di Londra, anche in Italia, grazie a sponsor di tutto riguardo, arriva la Cinematerapia. Cioè dare la possibilità ai pazienti di poter andare al cinema.
Per primo è arrivato il Policlinico Gemelli di Roma dove è stata creata una vera e propria sala cinematografica da 130 posti.
Il tutto è stato possibile solo grazie a sponsor come Rai Cinema e Walt Disney (che tra l’altro forniranno le pellicole). Il progetto, patrocinato dal Ministero per la Salute, sarà accessibile anche a persone allettate e su sedia a rotelle. I pazienti sono entusiasti di questa ‘pausa’ e di questa condivisione con chi vive la loro stessa situazione. Le proiezioni rientrano in un più ampio progetto sociointegrativo e riabilitativo. Il progetto comprende infatti una preventiva valutazione dei film da parte degli psicologi e interviste successive alle proiezioni. L’obiettivo è arrivare a una programmazione più frequente e differenziata per tipologia di paziente coinvolgendo in questo percorso il maggior numero possibile di reparti.
Gli esempi positivi sono sempre contagiosi
L’esempio di Roma è stato immediatamente seguito dall’Ospedale Civile di Brescia che ha compreso l’importanza della Cinematerapia ed ha recentemente varato un progetto per la costruzione di una sala cinema da 50 posti per i pazienti di pediatria.
Si tratta di una iniziativa completamente privata promossa dalla «Fondazione Emanuela Quilleri-Onlus la vita di un sorriso» con il contributo di Ida Lanfranchi attraverso il «Fondo Memoriale Gaetano e Tina Lanfranchi». Un’iniziativa totalmente privata che prevede non solo l’allestimento della sala ma anche la costruzione dello spazio destinato a questo uso.
Tra le strutture che hanno aderito al progetto compaiono anche altri ospedali come quello dell’Humanitas di Rozzano ed il Niguarda di Milano. In questo secondo ospedale, nello Spazio Vita annesso al centro di unità spinale, una sala di cento posti era già stata attivata a Settembre 2015. Questa comprende una cabina di regia, tecnologie avanzate e offre un programmazione alternata per pazienti di diverse età.
Cinema, Musica e Libri sono strumenti di crescita ed inclusione
Comprendiamo sempre più l’importanza dell’approccio olistico nella cura della persona e quanto sia importante il benessere del paziente per garantire una migliore risposta alle cure. Ci auguriamo che questo tipo di iniziative si diffonda sempre più.
Proprio per questo anche nelle nostre Officine a Colori non sono rare le occasioni in cui le attività partono da spezzoni di film storici, brani musicali o da brevi letture.
(A cura di Silvia Bruciamonti)