Entrare in un ospedale fa paura agli adulti, figuriamoci ai bambini. La combinazione di clownterapia e arteterapia permette però di superare la paura e affrontare il ricovero in modo più sereno. L’ha stabilito uno studio effettuato presso l’Ospedale Bufalini di Cesena svolto su un campione di 78 pazienti tra i 3 e gli 11 anni (65% erano maschi) che dovevano subire interventi di chirurgia otorinolaringoiatrica o dermatologica.
Bambini in ospedale: Clownterapia e arteterapia per superare la paura
I bambini del gruppo sperimentale (37 in tutto) hanno usufruito dell’intervento congiunto di Arte Terapeuti e Clown Dottori che li hanno intrattenuti dal momento dell’arrivo in ospedale al momento dell’entrata in sala operatoria.
Il restante gruppo di controllo (41 bambini) ha invece seguito l’iter tradizionale che non prevede attività ludiche ed espressive ed è stato accompagnato in sala preparatoria solo dai genitori e dal personale sanitario.
L’ospedalizzazione modifica l’ambiente fisico e relazionale intorno al bambino che si sente indifeso, aggredito e, talvolta, anche tradito dai genitori che ai suoi occhi invece di proteggerlo, l’hanno “catapultato” in una realtà nuova che sembra minacciosa e spaventosa. La degenza rischia di essere vissuta con angoscia e stress. Oltre a poter traumatizzare il piccolo paziente ma anche i suoi genitori.
Nell’ottica dell’umanizzazione degli ospedali negli ultimi tempi si sta mirando non solo a curare chi è ricoverato ma a prendersene cura per tentare di limitare al massimo i danni legati agli stravolgimenti che porta una malattia. Per entrare in contatto col bambino lo strumento preferenziale è il “gioco”. Non solo permette al bambino di contrastare la noia e l’ansia delle attese ma anche di distrarsi e di vivere una certa “normalità” pur essendo in un ambiente estraneo.
Il Presidente della Federazione nazionale dei clown dottori
Come spiega Alberto Dionigi, presidente della Federazione nazionale dei clown dottori, donare emozioni positive con la clownterapia favorisce la guarigione della parte malata e l’arteterapia permette ai piccoli pazienti di dare forma ai propri vissuti emotivi attraverso il disegno o la pittura.
I risultati dello studio, riporta Dionigi: “hanno mostrato come i bambini che hanno goduto dell’intervento ludico hanno mostrato livelli di ansia significativamente minori in sala preoperatoria rispetto a coloro che hanno seguito la procedura standard. Anche i genitori hanno gradito molto l’intervento, hanno avvertito meno l’ansia e di conseguenza non l’hanno trasmessa ai figli”.
(A cura di Mariapaola Ramaglia)