L’iniziativa Orti e giardini per scuole che crescono ha ottenuto il riconoscimento Expo 2015 e fa parte del più ampio «Can Eat – Cultura Agricoltura Natura Expo Alimentazione Territorio», che vuole diffondere pratiche e conoscenze agronomiche, botaniche, ambientali, potenziare metodologie didattiche attive e ridurre il gap tra ragazzi e mondo naturale. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Orti e giardini per scuole che crescono: Coltiviamo progetti e seminiamo conoscenza
L’Orto Botanico di Bergamo ha pensato al progetto Orti e giardini per scuole che crescono per permettere ad alunni e insegnanti di lavorare sugli spazi verdi già esistenti oppure sulle aree da recuperare.
Essendo un’iniziativa pensata appositamente per le scuole permette di strutturare gli orti con modalità specifiche per le esigenze di tempo e di spazio delle scuole stesse e, quindi, di garantire la sostenibilità stessa del progetto e la sua durata nel tempo.
Altro punto di forza è che mira a formare competenze interne alla scuola in modo da permettere il proseguimento del progetto in autonomia. Questo aspetto è importante non solo in termini di continuità ma anche in termini di competenze e di strumenti di cui gli insegnanti vengono dotati e che potranno utilizzare da quel momento in poi.
Gli obiettivi specifici del progetto
- Incentivare l’uso dell’orto scolastico come strumento esperienziale a supporto della conoscenza scientifica;
- Promuovere l’utilizzo dell’orto-giardino come aula multi-disciplinare all’aperto;
- Promuovere le attività orticolturali come elementi facilitatori per lo sviluppo di competenze;
- Incentivare l’utilizzo di metodologie di apprendimento attivo con incontri di formazione rivolti ai docenti.
L’altro aspetto davvero importante di questo progetto è che grazie ad un finanziamento sarà gratuito per le scuole fino ad esaurimento dei fondi.
Sul sito dell’Ufficio per l’Istruzione della Regione Lombardia puoi trovare una presentazione e la scheda sintetica del progetto da scaricare.
Beh, direi che questa Good News di oggi è davvero piena di buone notizie.
(A cura di Camilla Mucè)