Oggi parliamo di una Good News che ci arriva a proposito della Didattica in Ambienti di Apprendimento (DADA) di cui avevamo trattato l’argomento tempo fa. Infatti a quanto pare in Italia si stanno attuando nuovi esperimenti in questa direzione. Oltre che in Istituti secondari di II grado, anche in alcuni di I grado come all’Istituto Comprensivo di Rapallo. Istituto nel quale il dirigente Giacomo Daneri ha deciso di adottare il metodo delle classi itineranti. Ossia in cui sono gli alunni a spostarsi al cambio della materia di lezione sciamando da un’aula all’altra al cambio dell’ora. Trasformando così la scuola in un ambiente dinamico e vivace che favorisce i contatti umani.
Il metodo DADA delle classi in movimento
Cominceremo a vedere le scuole all’americana come ci siamo abituati al cinema o in TV?
«Si parla di aule all’ americana, ma sarebbe più corretto – spiega il dirigente scolastico – definirle “all’ europea”, perché si fa in tutte le scuole in Francia, Inghilterra e Germania. Volevamo un cambiamento nella didattica ora c’è. Gli alunni vanno a lezione dove c’è il professore ed entrando in classe i ragazzi “entrano” nella disciplina che viene insegnata. E tutto, dagli orari agli spazi, dalle attrezzature, al modo con cui si dispongono i banchi è pensato per facilitare gli apprendimenti».
Durante lo scorso anno scolastico alcuni Istituti hanno fatto questo tipo di sperimentazione sotto l’ala protettrice di Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione ricerca Educativa) con la sperimentazione legata al Movimento Avanguardie Educative. Gli obiettivi della sperimentazione sono molteplici. Le aule sono assegnate in funzione delle discipline che vi si insegneranno per cui possono essere ri-progettate e allestite in modo funzionale alle specificità della disciplina stessa. Il docente non ha più a disposizione un ambiente indifferenziato da condividere con i colleghi di altre materie, ma può personalizzare il proprio spazio di lavoro adeguandolo a una didattica attiva di tipo laboratoriale, predisponendo arredi, materiali, libri, strumentazioni, device, software, ecc.
Inoltre questa modalità consente in maniera più semplice di aprire le classi, organizzare il lavoro per gruppi di livello, curare in misura maggiore il recupero degli apprendimenti.
Le scuole con metodo DADA in Italia
Prima di Rapallo a fare da pioniere a questo modello era stato il Fermi di Mantova che aveva deciso di aiutare i docenti costretti a spostarsi con notebook, videoproiettore e altro ancora da una classe all’altra. Anche a Roma, agli scientifici Labriola e Kennedy, così come al Blaise Pascal di Pomezia e al Majorana di Bologna, le scolaresche sono itineranti. In qualche istituto sono spuntati persino gli armadietti per gli studenti. Nel giro di qualche anno questa sperimentazione potrebbe diventare prassi con tanto di benedizione del Ministero dell’Istruzione che segue di buon occhio questi esempi.
Anche l’Istituto Comprensivo 1 di Pescantina (VR), presso la scuola secondaria di I grado ha adottato le classi itineranti con aule dedicate. 3 di Lettere, 2 di Matematica, 1 di Inglese, 1 di Tedesco e Religione, 1 Laboratorio di Arte, 1 Laboratorio digitale, 1 Laboratorio di Musica e 1 Palestra. Oltre ad alcune piccole aule per attività di sostegno e/o biblioteca. Il progetto è nato quest’anno e si può dire che abbia avuto un certo successo. Ogni docente ha il proprio spazio/aula che ha personalizzato con materiale didattico e gli alunni si spostano senza creare grossi problemi. Tant’è che a volte si lamentano se rimangono nella stessa aula per più di due ore!
In definitiva sembra che docenti e studenti accolgano in maniera più che positiva questa giornata scolastica scandita da spostamenti per andare verso la materia dell’ora successiva. Inoltre questa riorganizzazione non necessita di cambiamenti strutturali all’interno degli istituti, quindi perché aspettare?
(A cura di Silvia Bruciamonti)