Cesate Milanese (MI), 13 Aprile 2021
Disabili maltrattati, trascurati e vessati in una comunità di Cesate Milanese, sita in Via Dante Alighieri, a Milano. I due gestori della struttura sono posti ai domiciliari mentre 2 operatori hanno l’obbligo di dimora nel comune di residenza ed altri 3 sono sospesi per 6 mesi dall’attività.
Caso di pazienti disabili maltrattati in una comunità di Cesate Milanese
Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Milano e condotte dai Carabinieri di Busto Arsizio con l’aggiunto Maria Letizia Mannella partono nel Febbraio 2021 dopo la denuncia di un’operatrice socio sanitaria che lavorava nella comunità. La donna, impiegata a tempo determinato, ha così contribuito a fermare col proprio intervento una situazione davvero terribile. Infatti con l’ausilio di telecamere nascoste installate all’interno della struttura gli inquirenti hanno potuto documentare come i pazienti venissero quotidianamente percossi e punti dagli operatori.
La comunità, ospitante nove persone adulte affette da disabilità psichiche, purtroppo è stata scenario di vessazioni e violenze che si protraevano dal 2017. I disabili maltrattati sono stati ricollocati in un’altra struttura grazie anche all’intervento dell’ATS.
L’incubo quotidiano in cui vivevano i pazienti disabili maltrattati
Percosse, strattoni, vessazioni ed urla verso pazienti che non potevano difendersi né raccontare cosa stesse loro succedendo. Ma non solo. Secondo quanto riportato dalle testate giornalistiche pare che gli operatori fossero soliti lasciare i pazienti a digiuno o addirittura lanciare loro acqua gelata od oggetti. Inoltre, oltre ad essere scherniti per le loro patologie, gli ospiti vanivano anche obbligati a fare la pulizia degli ambienti in cui vivevano.
Le punizioni corporali sui pazienti
Dalle registrazioni emerge che quando i pazienti non riuscivano a mangiare in posizione eretta venivano “bloccati” con un bastone infilato nella cintura dei pantaloni e fermato alla testa con un nastro. La punizione aggiuntiva era poi restare senza cibo, seduti immobili, guardando gli altri mangiare. Se invece al mattino i pazienti non si svegliavano velocemente gli operatori gettavano loro acqua gelata in faccia e li lasciavano per ore nei vestiti bagnati. Nessuno poteva sentire le grida, nessuno dei parenti era ovviamente a conoscenza di quell’orrore gratuito che lascia davvero esterrefatti.
Infine le indagini portato a scoprire anche come gli indagati, pur non avendone l’abilitazione professionale, somministrassero senza criterio medicinali e farmaci di vario tipo ai disabili ospiti della struttura.
La misura cautelare
Nella mattina del 13 Aprile 2021 i due gestori della struttura di cura sono arrestati e posti ai domiciliari in attesa di giudizio. Altri cinque operatori sono invece raggiunti dalla notifica di misura cautelare. Il PM Rosaria Stagnaro notifica a due di loro l’obbligo di dimora nel comune di residenza e per gli altri tre la sospensione dall’attività per 6 mesi. Vedremo poi nel corso dell’eventuale processo cosa verrà deciso per le 7 persone indagate. L’ordinanza, richiesta dal Pubblico Ministero, è stata sottoscritta da Alessandra Clemente, Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Milano.
La Via dei Colori Onlus è a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle famiglie coinvolte. Chiunque abbia bisogno può contattarci al Numero Verde 800-98.48.71 o scrivendo a: sos@laviadeicolori.org. La Via dei Colori offre consulenza tecnica e informativa gratuita. A tutti i soci offriamo sostegno legale e psicologico specializzato in caso di maltrattamenti infrastrutturali presunti o documentati.